Accendi la tua radio per favore ruggiscono le coppie ed i conigli di Alessandra Comazzi

TIVÙ'& TIVÙ' TIVÙ'& TIVÙ' Accendi la tua radio per favore ruggiscono le coppie ed i conigli MENTRE la tv continua la sua desolata programmazione delle feste, la radio impazza, seguita ogni giorno da poco meno di venti milioni di persone. Quella radio discreta, che permette, lei sì a buon diritto, di essere ascoltata mentre si fanno altre cose. Va per la maggiore il mattino, nelle case, e poi durante la giornata, in automobile. Ai numerosi programmi con comodo di telefonata chiamano soprattutto i commessi viaggiatori, i rappresentanti, ultima frontiera dell'ascolto interessato. Di solito sono affezionati seguaci dei conduttori, li conoscono bene, conoscono tic e canzoni. E quello che in televisione è ormai un vezzo, il tema (la mamma, la nonna, l'anima, la cioccolata, l'Intifada, le piramidi), alla radio è una necessità. Pare che due coppie di conduttori, Marco Presta & Antonello Dose, Fiamma Satta & Fabio Visca, stiano per approdare sul video (lo aveva già fatto un'altra coppia radiofonica storica, Enrico Stinchelli e Michele Suozzo della «Barcaccia»). Magari loro lo desiderano, perché la tv è sempre la tv, come Parigi che è sempre Parigi, e nei confronti della notorietà che può dare, signora mia, non c'è radio che tenga. Però, quando dalla tv ti devi invece disintossicare, è salutare ritrovare i loro programmi, «Il ruggito del coniglio», «Fabio, Fiamma e la trave nell'occhio», ma anche «Blackout» del sabato mattina, con Enrico Vaime, Simona Marchini e Fabio Fazio che fa Prodi e Buttiglione come se fosse loro; compreso il cane di Rocco. L'affezionato pubblico, che è un conservatore, teme quindi di vedere contaminata la purezza e la tipicità radiofonica dal gran calderone del piccolo schermo che tutto omologa. «Amo la radio perché arriva tra la gente, entra nelle case e ti parla direttamente: e se una radio è libera, ma libera veramente, mi piace ancor di più perché libera la mente». Era l'inno di Eugenio Finardi negli Anni Settanta, al tempo delle prime emittenti private, le cosiddette «radio libere» che si facevano nelle cantine di casa. L'idea di indipendenza s'è persa per strada, però la libertà di mente che dà la radio, la televisione non la darà mai. Di mente, ma anche di fisico. E' arrivata la fisicità. Fabio & Fiamma curano la posta del cuore la mattina su Radiodue. Lettere su carta e lettere su Internet, vere o false, chi lo sa, forse un misto, come tutta la posta del cuore, che permette ai due di filosofare, dar consigli, bisticciare, o di amarsi a vicenda. Ritornano dopo il Gr, per lasciare poi spazio al radiodramma. Uno, recente, era proprio carino, «Villa Musica», ambientato a Napoli in una sorta di liceo musicale e interpretato molto bene dal gruppo di attori di Tony Servillo. In «Golem» Gianluca Nicoletti fa la critica della tv, e poi arrivano i due del «Ruggito del coniglio». Ogni giorno un tema, tratto da uno spunto di cronaca (ieri, per esempio: sono utili le prediche?), sul quale intervengono gli ascoltatori scelti sempre molto bene, in un delizioso contrappunto con i due alla consolle. Provare per credere: almeno il mattino, ha loro in bocca. Alessandra Comazzi

Luoghi citati: Napoli, Parigi