Così lo ricorda il pronipote di F. Gal.

Così lo ricorda il pronipote BRAM STOKER, L'INFELICE Così lo ricorda il pronipote LONDRA. A ricordare «l'autore peggio conosciuto di uno dei libri più conosciuti» è Daniel Farson, di cui Bram Stoker era prozio. «Quando morì nel 1912, deluso e in miseria, non sospettava neppure di avere creato uno dei miti del XX secolo», ha scritto in un articolo per il Times. La prima edizione del libro, precisa, ebbe una tiratura di tremila copie. Né ci fu una ristampa: «Sarebbe stato il film con Bela Lugosi, nel 1931, a portare il successo». Farson indica due elementi ispiratori nella creazione di Dracula. Il primo furono le storie, orrende e già con il concetto dei «morti viventi», dell'epidemia di colera che colpì l'Irlanda nel 1832: raccon¬ tate dalla madre Charlotte quando, bambino, Stoker rimase sette anni malato e isolato nella sua camera. Il secondo fu l'incontro, negli anni in cui curava gli affari di quel grande e non sempre riconoscente amico che fu l'attore Sir Henry Irving, con Arminius Vambery, un avventuriero ungherese che gli riferì le leggende della Transilvania. Ma Dracula fu stroncato. (Avvenimenti grotteschi e incredibili», tranciò la rivista Atheneum. Quando il teatro di Irving fallì, a Stoker non rimasero che «17 altri libri indifferenti», racconta Farson; e quel Dracula che proclamò, come avrebbe potuto dire il suo autore: «Il tempo è dalla mia parte». [f. gal.]

Persone citate: Bela Lugosi, Bram Stoker, Daniel Farson, Farson, Henry Irving, Stoker

Luoghi citati: Irlanda, Londra