Un complice per il killer di Hebron di Aldo Baquis

Arrestato un commilitone. Lo sparatore: un solo rimorso, non ho ucciso quegli arabi Arrestato un commilitone. Lo sparatore: un solo rimorso, non ho ucciso quegli arabi Un complice per il killer di Hebron Si rafforza l'ipotesi del complotto TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Lo Shin Bet, il servizio di sicurezza interno d'Israele, ritiene che uno o più complici abbiano assistito Noam Friedmann, il militare ventiduenne che mercoledì ha ferito con una raffica di fucile sette palestinesi nel mercato di Hebron (Cisgiordania) nella speranza di far tornare in alto mare i negoziati israelo-palestinesi sul ritiro da quella città. Ieri Friedmann ha detto al tribunale di Petach Tikwa (Tel Aviv) di aver agito da solo. Ma lo Shin Bet ha chiesto e ottenuto l'estensione degli arresti anche a un suo commilitone, Yuval Jibly, che come Friedmann ha alle spalle anni di studio in un collegio rabbinico nei Territori. Secondo i servizi segreti Friedmann, Jibly e altre persone ancora non identificate potrebbero aver progettato assieme l'attentato di Hebron e altre operazioni antipalestinesi. Nemmeno ieri ha avuto luogo l'atteso vertice fra il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Arafat e il premier Netanyahu. L'accordo sul ritiro parziale da Hebron è pressoché pronto, dicono fonti informate, con l'eccezione del futuro assetto della Tomba dei Patriarchi che dovrebbe comunque essere definito fra tre mesi. Ma Arafat vuole conoscere fin d'ora le date dei futuri ridispiegamenti israeliani in Cisgiordania ed esige il rilascio di migliaia di detenuti palestinesi. Netanyahu, da parte sua, chiede garanzie - non solo da Arafat ma anche agli Stati Uniti - che in futuro i terroristi palestinesi siano estradati in Israele: una condizione inaccettabile per l'Autorità palestinese. Un ulteriore ostacolo deriva dalle insistenti pressioni dell'Egitto per essere presente alla cerimonia della firma, cosa che (secondo fonti israeliane) infastidisce gli Usa. Israeliani e palestinesi concordano comunque nell'assicurare che l'attentalo di Hebron è fallito nel suo intento politico e che il ritiro israeliano è ormai imminente. «Io - ha detto ieri Friedmann - ho un solo rimorso: non essere riuscito a uccidere degli arabi». Il giovane terrorista ha affrontato spavaldo i fotoreporter che lo attendevano al tribunale di Petach Tikwa, ostentando un sorriso beato che ricordava quello ormai famoso di Yigal Amir, l'integralista che uccise Rabin. Come Amir a suo tempo, anche Friedmann ha cominciato con le lamentele: «E' insopportabile - ha detto - che io venga giudicato da una donna, e poi in un tribunale laico». Un'altra ragione di insoddisfazione nei confronti dello Stato deriva dal fatto che gli sia stato impedito di vedere il suo avvocato Naftali Wirzberger: Friedmann ha subito fatto appello alla Corte suprema. L'integralista ha quindi biasimato i giornali israeliani che lo hanno rappresentato come un folle. «Sono perfettamente lucido», ha detto. La stessa impressione era stata ricavata dai soldati di Hebron che lo avevano visto scegliere con cura il posto dell'attentato (nel giorno in cui Arafat e Netanyahu erano in procinto di incontrarsi) e mirare con calma. Friedmann ha spiegato di aver voluto vendicare col suo gesto tre persone a lui care: Nachshon Wachsman, il soldato rapito e ucciso da Hamas nell'ottobre '94, che con lui studiava nel collegio rabbinico Horev; il rabbino Neir Kahane, fondatore del gruppo razzista Kach, ucciso da un arabo a New York nel novembre del '90, e Baruch Goldstein, il colono che nel febbraio 1994 uccise una trentina di palestinesi nella Tomba dei Patriarchi di Hebron e poi fu linciato. «Ho agito da solo», ha detto e ripetuto Friedmann agli investigatori dello Shin Bet che mercoledì hanno trovato nella sua stanza da letto circa 200 pallottole di fucile e documenti vari. Ma gli inquirenti hanno mostrato grande interesse verso Yuval Jibly che mercoledì aveva montato la guardia assieme a Friedmann nella base militare di Anatot, a Nord di Gerusalemme. Jibly forse sapeva che una nuova strage era nell'aria e non avrebbe fatto nulla per impedirla. «E' del tutto impensabile», ha esclamato la madre, Avi va. «Mio figlio ha un'indole mite e quando vede un attentato alla tv si sente male». Per ora il tribunale ha prolungato di 15 giorni gli arresti di Friedmann e di quattro quelli di Jibly. Aldo Baquis Il soldato Avi Busklla immobilizza il commilitone Friedmann impedendogli di perpetrare una strage di arabi al mercato di Hebron Con questo il militare ha probabilmente scongiurato uno stop nel processo di pace