Pannell: sui referendum temo un golpe

La Corte Costituzionale sta per decidere sull'ammissibilità dei test elettorali di primavera La Corte Costituzionale sta per decidere sull'ammissibilità dei test elettorali di primavera Pannello: sui referendum temo un golpe «Se li bocciano, pronti a rispondere con le armi» ROMA. Mancano pochi giorni all'8 gennaio, quando la Corte Costituzionale si riunirà per esaminare l'ammissibilità dei referendum, e già Marco Palmella grida allo scandalo. «Che la Corte torni a giudicare secondo Costituzione piuttosto che secondo giurisprudenze politiche di regime, che mostri di essersi rinnovata, e che non è più l'isola di arroccamento del vecchio sistema di potere». Ed Emma Bonino: «E' la più importante scadenza politica del nuovo anno». E' in gioco il diritto di voto dei cittadini, e per questo Palmella ha ripreso a digiunare, già da 15 giorni a questa parte. Teme un golpe: e sull'Opinione in edicola oggi lo scrive chiaro e tondo. Golpe, con la maiuscola, addirittura. L'obiettivo e anche la Bicamerale: perché sul tappeto non ci sono solo i referendum pannelliani. Palmella chiama a raccolta gli italiani su diciotto quesiti che sembrano lo screening di una società complessa. Ci si chiederà un po' di tutto, della caccia e delle droghe leggere, ancora dell'aborto, temi tradizionali, ma anche di abolire la quota proporzionale alle Camere, di cancellare l'ordine dei giornalisti, dei metodi di elezione al consiglio superiore della magistratura, della responsabilità civile dei giudici, del sostituto d'imposta e perfino dei tetti pubblicitari per la Rai. Cose per le quali, ribattono gli avversari dei referendum, già eleggiamo dei rappresentanti politici, cose sulle quali dovrebbe lavorare il Parlamento. «L'attuale valanga di referendum che sta per abbattersi sui cittadini spingerà il Parlamento a rivedere le norme che regolano questo istituto» dice Leopoldo Elia, senatore dei Popolari, ed ex presidente della Corte Costituzionale. In più, ci sono altri referendum, ben 12, definiti «federalisti» per distinguerli da quelli di Palmella: li hanno presentati i consigli di svariate Regioni italiane, in prima fila la Lombardia di Roberto Formigoni. In sostanza, chiedono che diverse competenze ministeriali passino direttamente loro, o l'abolizione di alcuni dicasteri, come la Sanità. E le Risorse Agricole: un ministero che, già abolito da un precedente referendum, è però ancora lì, vivo e vegeto. E mentre per le vie e per le piazze d'Italia si vanno aprendo altre raccolte di firme, quelle dei Cobac di Mario Segni, il cui fine è chiedere che alle riforme istituzionali si approdi attraverso una nuova Costituente, e non grazie a una commissione bicamerale che potrebbe preludere a «inciuci» vari, la Corte Costituzionale dovrà decidere sui referendum di Pannella e su quelli di Formigoni, e vagliare la loro ammissibilità. E il Golpe di cui parla l'ex leader del partito radicale è l'eventuale bocciatura dei referendum da parte della Corte Costituzionale. Se ciò avvenisse «risponderemo con le armi, non sia¬ mo opposizione come il Polo», aggiunge provocatoriamente Pannella. Il fronte dell'attacco ai referendum, a Pannella sembra amplissimo, e per una volta in vita sua, davvero imbattibile. La Corte Costituzionale gli sembra quasi un partito di Scalfaro: ironia della sorte, era stato lo stesso Pannella a fare grancassa per l'elezione al Colle, indicandolo come «il Pertini cattolico». E questo, perché Scalfaro ha recentemente nominato Piero Alberto Capotosti, Guido Neppi Modona, Gustavo Zagrebelsky, che gli sembrano politicamente ascrivibili all'area ulivista. E poi perché la Consulta ha più volte frenato l'espansionismo referendario. «Questa è una storia vecchia» dice il deputato di Forza Italia Peppino Calderisi, militante referendario della prima ora, oggi in polemica con Pannella. «Intanto, la Consulta ha sempre giudicato in base alle opportunità politiche. Poi, nel giudicare inammissibili i due referendum sull'abolizione della quota proporzionale del 25 per cento nell'elezioni di Camera e Senato, che è stata respinta più volte e che oggi Pannella ri¬ presenta, la Consulta ha detto che i referendum possono abrogare parti di leggi, purché quello che resta non provochi un vuoto. E questo è un mostro giuridico: non esistono vuoti nelle leggi, è il Parlamento che deve intervenire prontamente, recependo la volontà popolare espressa per referendum». Ma è proprio il Parlamento a non pensarla così: «Decorerebbe che, prima del referendum di Pannella sulla quota proporzionale, la Camera avesse esaminato il disegno di legge Rebuffa, che proprio al vuoto richiamato dalla Corte cerca di porre rimedio. E poi la Corte fa grandi sforzi per rendere chiaro agli elettori, quello che chiaro non è». «Insomma, stavolta Pannella l'ha fatta grossa», per dirla con Peppino Calderisi. Stavolta i referendum sono troppi, la loro enunciazione è confusa, e su temi difficili da spiegare, anche se cruciali, come la golden share nelle privatizzazioni. Così, si presta il fianco alle critiche della Corte Costituzionale. Antonella Rampino gppggscrive chiaro e tondo. Golpe, con la maiuscola, addirittura. L'obiettivo e anche la Bicamerale: perché sul tappeto non ci sono solo i referendum pannelliani. Palmella chiama a raccolta gli italiani su diciotto quesiti che sembrano lo screening di una società complessa. Ci si chiederà un po' di tutto, della caccia e delle droghe leggere, ancora dell'aborto, temi tradizionali, ma anche di abolire la quota proporzionale alle Camere, pfiniti «federalisti» per distinguerli da quelli di Palmella: li hanno presentati i consigli di svariate Regioni italiane, in prima fila la Lombardia di Roberto Formigoni. In sostanza, chiedono che diverse competenze ministeriali passino direttamente loro, o l'abolizione di alcuni dicasteri, come la Sanità. E le Risorse Agricole: un ministero che, già abolito da un precedente referendum, è però ancora lì, vivo e vegeto. pp ppspansionismo referendario. «Questa è una storia vecchia» dice il deputato di Forza Italia Peppino Calderisi, militante referendario della prima ora, oggi in polemica con Pannella. «Intanto, la Consulta ha sempre giudicato in base alle opportunità politiche. Poi, nel giudicare inammissibili i due referendum sull'abolizione della quota proporzionale del 25 per cento nell'elezioni di Camera e Senato, che è stata respinta più volte e che oggi Pannella ri¬ gquello che chiaro non è». «Insomma, stavolta Pannella l'ha fatta grossa», per dirla con Peppino Calderisi. Stavolta i referendum sono troppi, la loro enunciazione è confusa, e su temi difficili da spiegare, anche se cruciali, come la golden share nelle privatizzazioni. Così, si presta il fianco alle critiche della Corte Costituzionale. Antonella Rampino LE PROPOSTE DEI RIFORMATORI LEGGE ELETTORALE PER LA CAMERA Eleggere tutti i deputati con il sistema uninominale maggioritario, abrogando la quota proporzionale del 25 per cento attualmente in vigore LEGGE ELETTORALE PER IL SENATO Eleggere tutti i senatori con sistema uninominale maggioritario abrogando la quota proporzionale del 25 per cento attualmente in vigore CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA Svolgere le elezioni dei membri del Csm con il sistema maggioritario e non con il sistema proporzionale attualmente in vigore CARRIERA DEI MAGISTRATI Vincolare gli scatti di carriera dei magistrati a un concorso e non, come oggi, alla semplice anzianità di servizio RESPONSABILITÀ' CIVILE DEI MAGISTRATI Obbligare i magistrati a risarcire in proprio i cittadini danneggiati dai loro eventuali errori. Oggi, la legge Vassalli assegna allo Stato l'onere del risarcimento INCARICHI EXTRAGIUDIZIARI DEI MAGISTRATI Vietare ai magistrati di assumere incarichi extragiudiziari, come arbitrati e collaudi di opere pubbliche DROGHE LEGGERE Liberalizzare la coltivazione, la vendita e il consumo della canapa indiana e dei suoi derivati GOLDEN SHARE Abolire la possibilità dello Stato di esercitare il controllo delle aziende privatizzate mantenendo il possesso di azioni che «pesano» più delle altre GUARDIA DI FINANZA Smilitarizzare le Fiamme Gialle, trasformandole in una struttura civile interamente dedicata alla lotta contro i reati finanziari OBIEZIONE DI COSCIENZA Consentire ai giovani di leva di accedere all'obiezione di coscienza con una semplice autocertificazione, abolendo il parere vincolante della commissione di valutazione CACCIA Vietare ai cacciatori di accedere ai i fondi privati senza l'autorizzazione di proprietari e coltivatori ABORTO Consentire alle strutture private di praticare l'aborto. Inoltre, si chiede di abolire il consenso del medico per gli aborti nei primi 90 giorni di gestazione I QUESITI DEI FEDERALISTI PRESENTATI DALLE REGIONI Abrogazione del ministero dell'Industria, Commercio e Artigianato Abrogazione del ministero della Sanità Abrogazione del ministero delle Risorse agricole, alimentari e forestali Abrogazione del dipartimento del Turismo e dello Spettacolo ; Abrogazione della funzione statale di indirizzo e coordinamento dell'attività amministrativa delle Regioni Abrogazione della figura dei segretari comunali e provinciali Abrogazione della competenza statale nei rapporti internazionali anche nelle materie trasferite o delegate alle Regioni e delle norme che vietano alle Regioni di avere rapporti autonomi con l'estero Rapporti con la Comunità europea. Attribuire anche alle Regioni a statuto ordinario la possibilità di attuare le direttive Ue senza attendere che lo Stato approvi una legge comunitaria Abrogazione del potere direttivo dello Stato sulle materie delegate alle Regioni Concorsi unici. Abrogazione degli articoli di legge che impediscono di assumere personale attraverso concorsi banditi dalle singole amministrazioni Abrogazione del sistema dei controlli statali sugli atti amministrativi delle Regioni Abrogazione dei controlli di legittimità da parte del Coreco sugli atti amministrativi dei Comuni PUBBLICITÀ' RAI Limitare drasticamente la pubblicità sulle reti Rai SOSTITUTO D'IMPOSTA Consentire ai lavoratori dipendenti di ricevere lo stipendio al lordo delle trattenute fiscali, abolendo le ritenute mensili. Anche i dipendenti, in questo modo, potrebbero pagare le tasse una volta l'anno ORDINE DEI GIORNALISTI Abolire l'Ordine dei Giornalisti e della legge che permette solo agli iscritti *| all'Ordine di dirigere una pubblicazione SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE Consentire ai cittadini la scelta tra l'iscrizione al Servizio sanitario nazionale o ad una assicurazione privata SCUOLA ELEMENTARE Abolire l'obbligo dei tre maestri nella scuola elementare REGISTRO AUTOMOBILISTICO Abolire il Pra, considerato un doppione della Motorizzazione civile

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