Ucciso dalla slavina durante l'escursione

Ucciso dallo slavina durante l'escursione Ucciso dallo slavina durante l'escursione TRENTO. Un'aspirante guida alpina è morta ieri in Trentino sotto una valanga. Sette persone sono state travolte da una valanga nel Cuneese: si sono salvati, ma uno di loro è finito in ospedale semiassiderato. E' emergenza, ormai, sulle montagne. Le temperature alte e le nevicate fresche mettono a rischio escursionisti e scialpinisti. La vittima è Maurizio Zagonel, 25 anni, di San Martino di Castrozza. Assieme a quattro amici - tutti guide o aspiranti guide - stava facendo ima gita di sci alpinismo nella zona del passo Rolle, nel gruppo delle Pale di San Martino, vicino a Cima delle Scarpe. L'attraversamento di un pendio avrebbe causato il distacco della slavina, che ha investito due degli sciatori. L'allarme è stato dato dai compagni alle 11 e 20 ed ò stato raccolto dai centro di soccorso alpino della Guardia di Finanza di Passo Rolle. Quando i corpi dei due sono stati estratti della neve, per Zagonel non c'era più nulla da fare. Non gravi sono invece le condizioni di Renzo Corona, 32 anni, guida alpina di Tonadico. Il gruppo era composto di persone esperte, ma le recenti abbondanti nevicate e le mutate condizioni meteorologiche hanno tratto in inganno gli scialpinisti. Zagonel è stato trascinato a valle per 150 metri. La localizzazione del corpo è avvenuta grazie al dispositivo di segnalazione <Arva» di cui era dotato il giovane. Secondo i primi accertamenti sulla salma, il ragazzo sarebbe tuttavia deceduto non per soffocamento, ma per una frattura alla colonna vertebrale. La salma è stata portata all'hotel Montanara, albergo gestito dal padre della vittima, Tullio Zagonel. Il nonno Michele e il bisnonno Bortolo, famose guide, sono annoverati tra i primi scalatori delle Pale di San Martino. Nel '78 era morto, in un incidente stradale, il fratello di Maurizio, Paolo. L'altro incidente è avvenuto sulle montagne cuneesi. Sette ragazzi genovesi, che avevano trascorso il Capodanno in una baita della borgata Ferrere, in Alta Valle Stura, sono stati investiti da una valanga che ha colpito quattro di loro. Uno è rimasto sotto la neve: Juri Rossi, di 21 anni, attualmente ricoverato al¬ l'ospedale di Cuneo per un principio di assideramento. Secondo la ricostruzione dei volontari del soccorso alpino e dei militari della Guardia di Finanza, i sette si erano incamminati poco dopo le 14, mentre già stava nevicando molto forte. Proprio mentre la comitiva stava raggiungendo la valle, a pochi metri del fiume Stura, a Bersezio, si è staccata una valanga con un fronte di 20 metri che ha investito in parte la comitiva. Fortunatamente i giovani erano quasi arrivati a destinazione e hanno dato l'allarme. All'origine di incidenti come questi le masse di ghiaccio e neve che precipitano. Come i seracchi, blocchi di ghiaccio in equilibrio precario, che si staccano per una o più cause naturali, come vento, variazioni di temperatura, nevicate, movimenti del ghiacciaio, o per intervento dell'uomo. Nella caduta possono originare una valanga o slavina, che scientificamente sono sinonimi, cioè il distacco di un'enorme massa di neve che può raggiungere un volume di alcune migliaia di tonnellate e un fronte di centinaia di metri. Le condizioni di rischio di valanghe si presentano quando un terreno ha una pendenza superiore ai 27-28 gradi ed è innevato. Tre i fattori che possono rendere instabile la massa del manto nevoso. Il primo è il sovrapporsi di nuove nevicate che aumentano peso e pressione sugli strati di neve preesistente che può essere farinosa, bagnata o gelata. Il secondo fattore è dovuto alla direzione e alla velocità del vento che, spostando la neve, può creare nuovi accumuli su versanti diversi, alterando requilibrio delle masse nevose. Il terzo fattore dipende da una variazione della temperatura sia in aumento che in diminuzione. Nel primo caso si possono produrre effetti di fusione di neve o ghiaccio, di scorrimento di acque e lubrificazione dei vari strati che compongono il manto nevoso. Nell'altro, un freddo maggiore porta alla formazione di strati deboli all'interno del manto nevoso, caratterizzati da cristalli meno porosi e pesanti e dunque meno resistenti a pressioni e trazioni, che se sovraccaricati si rompono facilmente. [r. cri.] La tragedia in Trentino vicino a Passo Rolle La vittima aveva 25 anni Ferito un amico Paura per 7 ragazzi in vacanza nel Cuneese travolti da un fronte di neve di venti metri Wmjm^: . "Siili;:!:;:: |||*« :> -

Persone citate: Bersezio, Juri Rossi, Maurizio Zagonel, Rolle, Tullio Zagonel

Luoghi citati: Alta Valle Stura, Ferrere, Passo Rolle, Tonadico, Trentino, Trento