Fausto, Capodanno da Fidel
Fausto/ Capodanno da Fidel Fausto/ Capodanno da Fidel E ora vacanze al sole di Varadero «VERTICE» ALL'AVANA L'AVANA DAL NOSTRO INVIATO ma delle residenze private messe a disposizione, una della trentina di «case de protocollo» riservatissime sparse in giro di cui dispone il Partito Comunista Cubano, sorta di ville non lussuosissime ma accoglienti e dotate di ogni comfort. La numero 119, prima tappa del segretario di prc, è alle porte dell'Havana, non sul mare ma in compenso tranquillissima, in mezzo alla lussureggiante vegetazione tropicale. Come abbia passato la notte di San Silvestro è segreto quasi militare. Non si riesce nemmeno a sapere se ha visto o no il lider maximo. Tutto quel che si riesce a strappare ai solerti funzionari diplomatici cubani è che il compagno Bertinotti ha passato familiarmente la fine dell'anno con il ridottissimo seguito: il responsabile esteri di prc Ramon Mantovani, il giornalista di Liberazione Fabrizio Casari e un altro cronista non di partito, l'unico ufficialmente autorizzato a star vicino al segretario. Buona cena «criola» in semplicità, chiacchiere politiche e non, Capodanno cubano per Fausto Bertinotti. Il segretario di Rifondazione ha accolto con vero piacere l'invito che Fidel Castro gli ha fatto nella sua recente visita a Roma, in occasione del mega congresso della Fao. e resterà nell'«isola grande» non meno di una settimana. «Ho una gran voglia di farmi due bagni tranquilli con mia moglie a Varadero» ha confessato Bertinotti agli amici prima di partire, stanco dei tour de force della politica italiana. Ma la vacanza del capo del Prc in realtà è inevitabilmente un misto di relax e di lavoro, di privato e di incontri pubblici con gli esponenti del «partito fratello». Visite che sono subito cominciate, sia pure informalmente, nel quadro della squisita ospitalità che il lider maximo riserva tradizionalmente agli amici. Arrivati lunedì sera con un volo charter, Bertinotti e signora sono stati infatti subito accolti nella pri¬ musica e brindisi, l'augurale «hasta la Victoria siempre» che salutava da radio e tv l'arrivo dell'anno nuovo. La mattina del primo il gruppetto se ne è partito subito per Varadero, la nuova «Rimini cubana» a 100 chilometri dalla capitale, dove vengono a cercare il sole a poco prezzo migliaia di turisti da tutta Europa. Un bagno di popolo, anzi in mezzo al popolo, che Bertinotti non si godrà, visto che un'altra delle famose «residencias» è pronta a garantirgli la giusta privacy dovuta ai vip politici, gli unici tali, peraltro, a Cuba. Due giorni di pace sotto gb' ombrelloni di paglia davanti al mare blu e via. Il ritorno alla casa 119 dell'Avana è previsto per venerdì, quando cominceranno gli incontri ufficiali. Primo quello con Fidel che Bertinotti dovrebbe vedere nel suo storico studio della «Casa de la Rivolución», nell'omonima piazza dove svetta l'enorme monumento a José Marti, eroe della guerra d'indipendenza cubana contro gli spagnoli. A meno che l'imprevedibile presidente cubano Fidel Castro nel corso della recente visita a Roma Fidel non decida di l'are un'improvvisata in una delle case, come capita a volte con l'amico Garcia Màrquez. Altre visite e giri seguiranno. Bertinotti, spiega Mantovani, vuol cogliere l'occasione per farsi un'idea precisa dell'andamento della «rivoluzione» nell'ultima isola socialista che continua ad essere il punto di riferimento, politico e affettivo, di tanta parte del popolo centro e sudamericano. E che, dopo
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