Il discorso

Il discorso Il discorso «Sforziamoci di collaborare» ROMA. Nessun accenno alle riforme, come ci si aspettava da più parti. Ma un torte appeiio ad '(imo sforzo intelligente di collaborazione» per creare una realta ''non esasperata». Questi i punti toccali dal presidente Scalfaro nel suo messaggio di fine anno. L'EUROPA. Buono il bilancio lei! presidenza di turno dell'Unione Europea, che pure ha visto il cambio della guardia tra due governi, ed una campagna elettorale L'Italia ha saputo chiudere il semestre tra i riconoscimenti i«il plauso universale»! dei partner europei. Anche le manovre necessario per rientrare nei critc-ri di convergenza di Maastricht sono state adottate ed ; accettate con il giusto spirito, rag- j giungendo l'immediato successo del rientro nello Sme. La strada buona «per realizzare il sogno di De Gasperi». LE POLEMICHE. Rappresentano l'unica nube del 1996, o quasi. «La sce| na è stata presto accesa con pole1 miche a volte eccessive).. Bisogna . meditare per trovare nei prossimi j mesi la forza di stare uniti. ! LA POLITICA E LE BASSEZZE. «La politica I non può esprimersi con frasi vi ilga j ri, con insinuazioni, bassezze, ca: lunnie. Tutto questo non sarà mai politica. Ho detto anche recentemente al Corpo Diplomatico che occorre dare un'anima alla politica. La politica è pensiero, che sostiene un progotto ed un'azione Altrimenti si ha una gravo mortif'icazio- I ne dei valori dello spirito». ONU. Alla mezzanotte del 31 dicembre si è concluso il periodo di presidenza italiana (che ci spettava por rotazione) del Consiglio di Sicurezza. 11 Palazzo di Vetro, ha dotto Scalfaro, soffro di «un eccesso di pesantezza burocratica, ed e necessario intraprendere un" cammino più vigile ed agile». BOSNIA. 11 Capo dello Stato e stato a Sarajevo il 23 dicembre por visitare il contingento di pace italiano. «Sono tornato ricco di quella pace che i nostri soldati portano a quella terra. E quella pace desidero offrire a tutti gli italiani, perché si tratta di una pace conquistata e pagata, ottenuta con duri sacrifici». ITALIANI ALL'ESTERO. Diversamente dagli altn anni, hanno potuto sentire m diretta lo stesso messaggio destinato ai connazionali limasti ili Patria (in procedenza era destinato loro un messaggio a parto, proregistrato). 11 Capo dello Stato li ha definiti veri e propri «ambasciatori» della nazione, elio nei loro confronti ha un «dovere di maggiori rapporti». «Si rinnova l'attesa por l'esercizio del diritto di voto», ha aggiunto parlando esplicitamente di «impegno» dettato da un «cuore fraterno». NUOVE POVERTÀ'. «Esistono», ha avvertito il Cape dello Stato. A cominciare dalla disoccupazione. Il lavoro «quando manca è una umiliazione per la famiglia, metto in pericolo i giovani». Naturale che in un momento di disoccupazione diffusa, la gente «non veda di fronte a sé un futuro chiaro». VOLONTARIATO. Scalfaro plaude alla sua capacità di «saper dare molte risposte alle inefficienze» dello Stato. Anche so i volontari «a volte sono più carichi di entusiasmo che non di preparazione». PAPA. Scalfaro ha espresso il suo «compiacimento per l'opera paterna» del Pontefice e per il suo pronto recupero dopo la recente operazione. Tutti gli itabani, ha detto, gli sono stati vicini nel momento della sofferenza, indipendentemente dal loro credo. Giovanni Paolo II ha telefonato al Quirinale immediatamente dopo la fine del collegamento televisivo per ringraziare e contraccambiare gli auguri. (Agi)

Persone citate: Cape, De Gasperi, Giovanni Paolo Ii, Scalfaro

Luoghi citati: Europa, Italia, Roma, Sarajevo