Una tv vissuta pericolosamente di Masolino D'amico

Una tv vissuta pericolosamente Una tv vissuta pericolosamente Il 11 EPPE Grillo è teatro? A giudicare da una mia esperienza, forse no. lo vado spesso a teatro, e preferisco non andarci solo; ma non sempre trovo chi mi accompagna volentieri. Ecco: una volta telefonando a una mia amica che in precedenza si era immolata parecchie volte, la trovai sulle sue. «Ah, vieni a Milano? Questo mercoledì? Purtroppo ho un impegno. Cosa andavi a vedere?» «Beppe Grillo». «Beppe Grillo? Ah, aspetta un momento... mi sbagliavo. Sono libellllllP^ ra». E pensare che in quell'occasione, fu l'ultima, Beppe Grillo ostentava di fare «anche» un po' di teatro, ossia mescolava ai suoi soliti argomenti battute dell'«Amleto», come provando la tragedia. Quando questo avveniva la serata perdeva tono, e il nostro capì il messaggio: il suo talento andava per un'altra strada. Dunque, se per teatro si intende repertorio, classici, assunzione di un'altra personalità e di un altro modo di esprimersi, Beppe Grillo non è teatro. Senonché il teatro non è solo questo - il teatro è anche comizio, satira, eloquenza, magnetismo, energia. Eppoi è, anzi, è soprattutto, presenza viva, confronto; «non» è registrazione, pellicola, nastro, filtro di tubo catodico, riproducibilità in serie; è diverso ogni sera e cambia con ogni pubblico. Quindi, Beppe Grillo «è» teatro. Beppe Grillo possiede autorevolezza, carisma, verve. Possiede anche tecnica, ossia voce, presenza, memoria, senso del ritmo. In ogni caso, dovendo indicare la sua dote più caratteristica segnalerei la contagiosa passione con cui si indigna; egli vive le sue crociate, siano contro la televisione, contro l'inquinamento, contro il consumismo o altro, di solito sacrosante, con un'adesione talmente viscerale da diventare, paradossalmente, spassosa; è un Savonarola i cui seguaci invece di impallidire di terrore, ridono. Del comico abituato a sfidare le masse, a provocarle mentre le conquista, Beppe Grillo ha anche la rapidità dei riflessi. Alla Versiliana una volta, anni fa, prima che il fenomeno diventasse così deprimentemente diffuso, a un malcapitato squillò il telefonino. Beppe Grillo reagì come se non avesse aspettato altro: interruppe la sua tirata, balzò in platea e corse risalendo le file di poltrone cercando di identificare lo spettatore, mentre gridava: «Rispondo io! La prendo io, la chiamata!» Spontaneità, ma anche preparazione meticolosa. A monte dei suoi spettacoli, ciascuno dei quali si replica per anni, magari cambiando a un certo punto titolo (cosa del quale qualcuno ogni tanto si lamenta) ci sono studi e ricerche, raccolte di dati e di notizie di quelle che di solito non si trovano sui giornali italiani: un lavoro certo di équipe, al quale l'intrattenitore dà la fisionomia definitiva, fino a ottenere qualcosa a metà strada fra il ser- ' mone apocalittico e la filastrocca del clown. Del resto che la predica continui ad attrarre non deve stupire, lo abbiamo nel sangue: per più di mille anni di Cristianesimo il teatro tradizionale fu soppresso, e i predicatori fornirono alla gente l'unica forma di divertimento autorizzato, una volta la settimana. Oggi semmai le parti si sono rovesciate. Dall'altare o dal pulpito i parroci tentano sempre di più di imitare i presentatori televisivi («E adesso, un bell'applauso agli sposi»); c'è da sorprendersi se i comici più vispi si inseriscono in quello spazio lasciato libero, e tuonano dai palcoscenici, beninteso senza dimenticarsi allo stesso tempo di offrire svago? [Masolino d'Amico] L'attore possiede autorevolezza, carisma, verve. Possiede pure tecnica, ossia voce, presenza, memoria, ritmo. La dote maggiore è la contagiosa passione E' un Savonarola i cui seguaci invece di impallidire di terrore, ridono esso a teatro, e preferisco non andarci fonando a una mia amica che in preceo? Questo mercoledì? Purtroppo ho un un momento... mi sbagliavo. Sono libeare «anche» un po' di teatro, ossia mendo questo avveniva la serata perdeva er teatro si intende repertorio, classici, ro. Senonché il teatro non è solo questo attutto, presenza viva, confronto; iverso ogni sera e cambia con ogni pube, presenza, memoria, senso del rit passione con cui si indigna; egli vive le altro, di solito sacrosante, con un'ai seguaci invece di impallidire di terrore, ha anche la rapidità dei riflessi. Alla fuso, a un malcapitato squillò il telefoni in platea e corse risalendo le file di o, la chiamata!» Spontaneità, ma anche ni, magari cambiando a un certo ci sono studi e ricerche, raccolte di nali italiani: un lavoro certo di équipe, al ere qualcosa a metà strada fra il ser- ' predica continui ad attrarre non deve anesimo il teatro tradizionale fu sopvertimento autorizzato, una volta la setulpito i parroci tentano sempre di più o agli sposi»); c'è da sorprento libero, e tuonano dai palcoscee svago? [Masolino d'Amico]

Persone citate: Beppe Grillo, Masolino D'amico

Luoghi citati: Milano