Non rifiuti ma risorse

Non rifiuti ma risorse UNA MOSTRA PERAAANENTE Non rifiuti ma risorse NeWEnvironment Park a Torino ERRE è un omino tutto rosso che vive in un bidone della spazzatura, dove d'altronde è nato da una curiosa combinazione di scatole, bulloni, filo di ferro, cartaccia, plastica, legno; ma un giorno si ribella, organizza la rivolta dei rifiuti; e tanto per cominciare cambia loro il nome: li chiama risorse. E proclama: «Presto prenderemo il potere e ci rifiuteremo di essere rifiutati: presto non ci sarà più una via dove buttarci e gli uomini dovranno venire a patti con noi». Insomma, i rifiuti ci assediano e non possiamo più ignorarli. Erre è il padrone di casa e il cicerone di «Erre come... Conoscere e giocare con i rifiuti», mostra-laboratorio multimediale e interattiva sui temi ambientali, pensata in primo luogo per i ragazzi ma utilissima anche agli adulti (quelli che approfittano della sosta al semaforo per vuotare il posacenere dell'auto, lasciano i residui del picnic sotto un cespuglio, ignorano la raccolta differenziata...). La mostra è inserita in un importante progetto di riuso del territorio, l'Environment Park di Torino, che sta sorgendo dove un tempo c'erano le Ferriere Fiat, in via Livorno 60 (ma per ora l'ingresso è in via Mortara); primo parco scientifico tecnologico in Europa interamente dedicato all'ambiente. Vi si stanno costruendo edifici (con inedite tecnologie ecocompatibili, i tetti saranno coperti di terra ed erba) per 30 mila metri quadrati in cui si insedieranno una settantina di aziende del settore ambientale. Ideata dalla cooperativa Radio Popolare, con il contributo di Regione, Comune e Provincia di Torino, «Erre come...» (dove Erre potrebbe stare, oltre che per rifiuto, anche per risorsa, riciclaggio, riutilizzo e altro) è la diretta discendente^ della mostra che un paio di anni fa aveva affrontato gli stessi temi al Museo dell'automobile, suscitando grande interesse (40 mila visitatori); qui è più ampia, in continua evoluzione, e soprattutto è diventata permanente e aperta ad altre mostre temporanee che possono essere proposte da aziende, scuole, enti, singoli cittadini su nuove idee, nuovi prodotti e tecnologie per l'ambiente. Un percorso in 48 «isole», con la guida di Erre, porta il visitatore a toccare con mano l'emergenza rifiuti e i suoi riflessi sull'ambiente, lo coinvolge, lo fa divertire, lo sollecita a fare esperienze, a far funzionare le decine di marchingegni fantasiosi, e contemporaneamente lo porta a incontrare un universo che forse preferirebbe ignorare e che tuttavia lo incalza: lo induce a esplorare e a giocare (magari con il contributo dell'ironia di Stefano Beimi o delle invenzioni di Cleto Munari e di numerosi altri artisti che hanno collaborato all'allestimento) e infine lo fa ragionare e lo mette davanti alle proprie responsabilità. Sommersi dai rifiuti? Non è un destino fatale, dipende da noi, dalle nostre scelte. Ecco un supermercato: possiamo acquistare un prodotto qualunque o uno con il pacchetto facilmemte smaltibile. Ecco l'ambiente infernale di una discarica: si possono semplicemente sotterrare i rifiuti (che un giorno, magari, risalteranno fuori); si possono anche bruciare negli inceneritori; ma si possono recuperare e riutilizzare. C'è un impianto che trita la plastica e dà un materiale che serve a produrre filati e tessuti; idem per il vetro. idem per le lattine di alluminio. E accanto la dimostrazione visiva che per produrre l'alluminio dalle lattine recuperate occorre meno di un decimo dell'energia che occorrerebbe per produrlo dalla bauxite; e meno energia consumata significa meno inquinamento. Rifiuti industriali ieri e oggi: c'è una vecchia «500» rossa ridotta ad un cubo di materiale indistinto e inutilizzabile perché comprende acciaio, gomma, plastica; ma di fronte c'è una «Punto» in corso di demolizione con le nuove tecniche: si toglie ciò che è pericoloso per l'ambiente (batteria, olio...), si smontano alcune parti (paraurti, imbottiture, vetri...), il resto viene triturato e suddiviso da un impianto automatico in plastica, gomma, ferro, rame. Un «luogo di informazioni e spunti per nuovi comportamenti individuali e collettivi» che si può visitare tutti i giorni, anche festivi, dalle 15 alle 19 (le scuole devono prenotare, tel. 011-225.7422 oppure 011-747.171; saranno accompagnate da animatori, che organizzano anche laboratori e suggeriscono esperienze. Vittorio Ravizza Nella foto due esempi di «arte», costruita esclusivamente con materiali di rifiuto. A fianco il logo della mostra Nella foto due esempi di «arte», costruita esclusivamente con materiali di rifiuto. A fianco il logo della mostra

Persone citate: Cleto Munari, Vittorio Ravizza

Luoghi citati: Europa, Torino