Vino rosso contro le vampate da menopausa

Vino rosso contro le vampate da menopausa BUONO ANCHE PER L'OSTEOPOROSI Vino rosso contro le vampate da menopausa In modica quantità, benefici risultati dei fitoestrogeni LA scienza alimentare, studiando il vino, ha posto fin 'qmTàc'céhtò sulTalcóirRecentemente il vino è riuscito a fare notizia grazie alla scoperta di componenti «non-alcol» che si sono rivelate utili alla salute. Fino a qualche tempo fa, quindi, si studiava il vino considerandolo solamente una bevanda, ora, invece, lo stiamo valutando come un aumento liquido. Il primo componente che abbiamo preso in esame è il resveratrolo, presente soprattutto nel vino'rosso e in minor misura anche in quello bianco. Con i polifenoli il resveratrolo forma una coppia interessante sia per chi beve vino tutti i giorni, sia per chi lo studia. Particolarmente interessate agli effetti benefici di queste sostanze, note come fitoestrogeni, sono le donne, perché bevendo vino in modica quantità ogni giorno e solo durante i pasti (mai a digiuno!) vivranno meglio la loro menopausa. Il resveratrolo (o trans-resveratrolo: T-R o trans-2-4',5' - triidrossi-stilbene), noto anche ai non addetti ai lavori come «protettore delle coronarie», fu scoperto, più di dieci anni fa, da Mario Fregoni, dell'Università Cattolica di Piacenza, che lo identificò in tutte le parti della vite: radici, tralci e sulla buccia dell'uva, come difensore contro le muffe. In seguito l'americano Creasy lo trovò direttamente nel vino e ne studiò gli effetti benefici. Il T-R, assieme ai polifenoli (epicatechine, antociani, antocianidine, quercitina, ratina) ha aperto un nuovo capitolo: quello della protezione preventiva del sistema cardio-circolatorio. Del resveratrolo non si sapeva ancora abbastanza, e noi l'abbiamo studiato partendo dalla sua strattura chimica. Ci siamo accorti che esso, nella sua forma trans-resveratrolo (T-R), essendo un derivato stilbenico, fitoalexinico, assomigliava a due ormoni: il 17 beta-estradiolo e il des, agente sintetico fitoestrogenico. L'anello pirrolico fenolico. che è caratteristico degli estrogeni steoridei, è presente in tutti e tre i composti. Da questa struttura si è arrivati a ipotizzare che il T-R sia anch'esso mi fitoestrogeno, cioè un «estrogeno vegetale» che inibisce il legame dell'estradiolo. Nell'uomo la sua conversione enzimatico-metabolica, dopo il consumo di iitoestrogeni, avviene nel tratto intestinale, risultando nella formazione dei fenoli eterociclici molto simili agli estrogeni. Gli effetti del T-R si notano alle concentrazioni che sono simili a quelle richieste per l'azione anti-infiammatoria, antiaggregante piastrinica e anticarcinogenetica, studiate da Bertelli, farmacologo dell'Università di Milano. Anche Gehm, della Northwestern University di Chicago, ha studiato la potenziale attività estrogenica di questo componente del vino; quello rosso sembra essere più estrogenico del bourbon e della birra, che contengono altri fitoestrogeni, ma non il resveratrolo. I vini, oltre al T-R, contengono anche il resveratrolo glicosidico che contribuisce allo svolgimento delle azioni accennate in modo adeguato alle dosi biologi- che. Goldberg ha trovato che il T-R inibisce la sintesi del trombossano B2 e l'aggregazione delle piastrine in vitro grazie alla trombina-indotta. Ci sono tre principali classi di fitoestrogeni: gli isoflavoni, i cumenstani e i lignani, ma ora sappiamo che c'è anche il resveratrolo, inserito fra le categorie minori. Le informazioni sulla quantità di fitoestrogeni nella dieta umana sono ancora poche. Finora è stato utile osservare i macrobiotici e altri vegetariani come gli Avventisti del Settimo Giorno che, grazie all'eccessivo uso di ortaggi e legumi ricchi di fitoestrogeni, hanno un'altissima escrezione di lignani. Un altro osservatorio interessante è stato quello dei popoli asiatici, come il giapponese, o quelli di Taiwan e della Corea, che consumano da 20 a 150 mg/dì di isoflavo ni contenuti mediamente in 40 grammi di tofu e miso. Sappiamo con certezza che le donne nipponiche hanno una bassa frequenza di vampate cutanee che sembra siano da mettere in relazione con il consumo di fitoestrogeni post-menopausale. Anche noi abbiamo trovato che certi fitoestrogeni alimentari, tipo il T-R, hanno un effetto estrogenico nella donna in menopausa, includendo questo effetto sulla citologia vaginale e riduzione delle vampate cutanee. L'assunzione quotidiana di fitoestrogeni può dare benefici alle donne alleviando loro i sintomi post-menopausali. L'osteoporosi è correlata a molteplici fattori, tra i quali l'invecchiamento, la deficienza ormonale e la dieta. I fitoestrogeni alimentari, come il T-R del vino, prevengono significative riduzioni dell'osso nei ratti ovariectomizzati, inibendo il reclutamento e il funzionamento degli osteoclasti. Le doime studiate in post-menopausa, bevendo un bicchiere e mezzo a pranzo e a cena per sei mesi, hanno mostrato un aumento del contenuto e della densità dell'osso. Basandosi sui livelli di T-R trovati nel vino, in una bottiglia di 750 mi, essa contiene circa 500 meg di T-R e dopo due bicchieri di rosso si apportano circa 50 meg di T-R al consumatore. Giorgio Calabrese Università Cattolica, Piacenza Gli effetti del resveratrolo, «protettore delle coronarie» Con un bicchiere e mezzo a pranzo e a cena, si ottiene un aumento della densità delle ossa orma ssenfitoae oro e il rogeolico. estro tutti arriR sia , cioè e inidiolo. sione ebsnttzione dmolto sGli effeno allesono siste pefiammatoriapiastrinica eca, studiate dlogo dell'UnAnche Gehmstern Universtudiato la estrogenica nente del vsembra essedel bourboncontengono ma non il resI vini, oltrno anche il rdico che contmento delle modo adegua

Persone citate: Bertelli, Buono, Creasy, Giorgio Calabrese, Goldberg, Mario Fregoni

Luoghi citati: Chicago, Corea, Milano, Piacenza, Taiwan