99 VOCI PER IL '99

99 VOCI PER IL '99 99 VOCI PER IL '99 NOVANTANOVE voci per l'inizio del 1999 editoriale, novantanove autori, ma con qualche nome-corollario in più. Si va dalla Bibbia di Giovanni Diodati agli esordienti ancora senza volto. E questi ultimi, in particolare gli italiani, sono numerosi, perché il periodo tra gennaio e l'inizio della primavera per gli editori è quello del rischio, e in certo modo anche del risiko (cercare di abbattere gli avversari con truppe fresche). Una sorta di appuntamento che si estende poi alle «seconde prove», l'ostacolo più difficile per i neo-narratori. Comunque nessun annuncio, per ora e per fortuna, di colpi di teatro, né dell'arrivo di nuovi «ismi». Nel panorama complessivamente ricco sembra intensificarsi invece l'attenzione con cui il mondo del libro, in epocale trasformazione organizzativa e addirittura fisica (scrittura on line, suono e immagine assemblati alla carta) si ridefinisce, cerca di eliminare le scorie, «qualità» essendo di nuovo la condizione essenziale per un mercato sufficientemente sensibile da aver già avvertito l'aria che tira (un Natale '98 in libreria come non si era visto da decenni). D'altronde proprio nel nome della qualità stanno nascendo nuovi percorsi di lettura. A Segrate (non immemore di due delle sue grandi collezioni, Medusa e Specchio) si apre la collana degli «Scrittori italiani e stranieri)), con nomi che citiamo qui sotto, «e noi siamo emozionati - dice Renata Colorni, l'artefice dell'o- perazione - di riesprimere la vocazione letteraria della Mondadori su una linea compatta e coerente, di respiro e visibilità, anche grafica». Di non minore importanza le novità Einaudi: nascita dei Grandi Struzzi con un'idea di saggistica più per temi che per formule e di taglio divulgativo alto; la «Piccola Biblioteca» anch'essa rinnovata in rapporto sempre più stretto con la scuola, intanto che cresce l'ala giovane di via Biancamano con la cooptazione per Stile Libero accanto ai dioscuri Cesari-Repetti d'un esperto di editoria anche di suoni e immagini come Emanuele Bevilacqua (già pronto un fifty-fifty libro e ed tutto musicale), in obbe¬ dienza alla struttura del progetto originario, nato anche per «forzare e ampliare la forma libro». Qualità da sempre di casa al Saggiatore che con la Fondazione Mondadori parte adesso con una serie di «storie» e personaggi dell'editoria; da Garzanti che inaugura un percorso di «Previsioni 2000» con autori di livello mondiale; e naturalmente al Mulino dove, accanto alle collane storiche o recenti, si sta mettendo a punto un enciclopedico «Lessico della politica» mentre escono i primi tre titoli dei «Giorni del XX secolo», cioè «i temi, gli eventi, le dinamiche che hanno modellato la storia del Novecento attraverso il luogo e il giorno che riassume l'evento cruciale: dal 28 giugno 1914 di Sarajevo al 15 novembre 1975 di Rambouillet (data di nascita «ufficiale» dell'economia globale). Sicché sembra esatta la diagnosi di Ernesto Franco da suo osservatorio einaudiano: «Non si registra più il caos, ma la complessità delle metamorfosi in corso. La realtà è che tramontati definitivamente i punti di riferimento "fuori", si stanno succedendo modi di riorganizzazione delle sensibilità». Fuori c'è il deserto, purtroppo. Mirella Appiotti Nuovi percorsi di lettura si aivwnciano nel nome della qualità Mondadori inaugura la collana «Scrittori italiani e stranieri» nel ricordo della Medusa e dello Specchio, Einaudi vara i «Grandi Struzzi», Garzanti tenta le «Previsioni 2000», il Mulino ripercorre i «Giorni del XX secolo» forse no. Traduzione dallebraico di Margherita Rapin Pesdallo.

Persone citate: Cesari, Einaudi, Emanuele Bevilacqua, Ernesto Franco, Garzanti, Giovanni Diodati, Mirella Appiotti, Renata Colorni, Repetti

Luoghi citati: Rambouillet, Sarajevo, Segrate