Sequestro a tappeto dei test antidoping

Sequestro a tappeto dei test antidoping Guariniello indaga su tutti i match di A, B e C Sequestro a tappeto dei test antidoping TORINO. Guariniello ha fatto sequestrare dai carabinieri del nucleo operativo tutti i verbali dei prelievi antidoping effettuati da ottobre a dicembre al termine degli incontri di serie A, B e C. Il magistrato aveva già scoperto il trucco o l'equivoco, secondo i termini usati da accusa e difesa: nessun club del calcio professionistico ha sinora rispettato la regola della «notifica preventiva» dei calciatori in cura con farmaci vietati (in quel caso l'atleta non può scendere in campo) ò sottoposti a restrizioni d'uso. L'informazione, dovuta alla Federazione medici sportivi e alla Federcalcio per l'intera rosa dei giocatori, è sempre e solo stata limitata ai sorteggiati per i controlli antidoping, due per squadra. Guariniello aveva scoperto che nelle dichiarazioni rilasciate dopo i sorteggi ricorrevano farmaci tipo corticosteroidi, beta agonisti e anestetici locali, assunti per motivi terapeutici. Ma, una volta interrogati, alcuni calciatori non hanno saputo spiegare per quali malanni avevano preso tali medicinali. Il magistrato ha sospettato che si dichiarasse preventivamente la positività a sostanze vietate, ottenendo così la non punibilità. Il dubbio l'ha portato a scoprire che a Roma nessuno controlla l'autenticità delle «autocertificazioni». Può essere stata una svista, ma generalizzata. Con un'eccezione: il Prato, club di C2, ha regolarmente inviato la prevista segnalazione alla Federazione medici sportivi (che gestisce i controlli) e il suo medico sociale si è pure visto rispondere dal commissario Michele Maffei che quella documentazione era inutile. «Può immaginare la mia perplessità», commenta al telefono il dottor Roberto Baldi che ha più di un argomento da spendere. Gli stessi di Guariniello: la «notifica preventiva» è prevista dalle norme Ciò e Coni e ha pure forza di legge dal 1995, con il varo del Dpr 522 del 29-11-1995 in materia di tutela della salute. La conóscono e la fanno rispettare altre federazioni (nuòto', Volley e tiro a volo), ma ufficialmente la Figc la ignora. Gli ispettori di Guariniello sono stati a Roma di recente e hanno scoperto l'insolito carteggio fra il dottor Baldi (convocato a Torino nei giorni scorsi) e Maffei. E, dopo il chiasso sollevato dagli uomini di Guariniello, con la tempestività dell'antico schermitore il commissario della rinnovata Federazione medici sportivi ha scritto nuovamente al medico sociale del Prato. L'«espresso» è stato recapitato ieri al dr Baldi e precisa: «A correzione della lettera del 15 dicembre e dopo le opportune verifiche, quanto da lei segnalato si è rivelato utile e conforme in materia di salute e prevenzione». Su questa storia Guariniello ha aperto un nuovo filone di indagine per un reato che non intende assolutamente rivelare (potrebbe trattarsi dell'interruzione di pubblico servizio, che comprende l'ipotesi di un'azione turbativa da parte degli stessi organi di controllo). Tanto meno il magistrato si sbilancia sulle eventuali iscrizioni di dirigenti nel registro degli indagati. Ma che vi sia qualcuno sotto inchiesta è ormai fuor di dubbio. Dopo le feste, Guariniello rimetterà al lavoro i suoi collaboratori: in ufficio gli è arrivata la montagna di verbali antidoping da spulciare. Si sa già che in questi mesi in cui tutto doveva tornare sotto controllo - sono stati numerosi i casi di assunzione di sostanze a restrizione d'uso per motivi terapeutici. Si vuole verificare se si trattava di calciatori malati o solo positivi al doping. Pare che dopo il nuoto, anche nel calcio si faccia un discreto uso di Ventolin, broncodilatatore che combatte l'asma ma anche stimolatore, in soggetti sani, della respirazione e del sistema cardiocircolatorio. [al. ga.] Guariniello sospetta che alcuni calciatori si siano fìnti malati per poter assumere farmaci proibiti

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