Lippi, bilancio di un addio di Fabio Vergnano

Lippi, bilancio di un addio Parla il tecnico che ha dato ai bianconeri una nuova mentalità Lippi, bilancio di un addio «Ho cambiato laJuve» MALTA DAL NOSTRO INVIATO Lippi e la Juve, Lippi e Zeman, Lippi e il futuro, Lippi e... Lippi. Di fronte al mare, le confessioni dell'allenatore con un grande passato e un punto interrogativo su ciò che sarà. C'è qualcosa del '98 che butterebbe via? «Nulla, come non butto mai via niente della vita in generale. Lavoro per fare in modo che le cose brutte diventino belle. Mi tengo anche i fatti negativi che non appartengono al calcio. Di quest'anno è stato brutto perdere con il Real ad Amsterdam, ma bellissimo ciò che abbiano fatto per arrivare in finale». Qual è la cosa più falsa che hanno scritto di lei? «Ipotizzare un mio minore impegno dopo aver annunciato che avrei lasciato la Juve. Sono cinque anni che dò tutto e lo farò anche nei prossimi mesi. Secondo me, certe decisioni vanno rispettate anche se provocano, comprensibilmente, dispiacere». Ma i giocatori come hanno reagito all'annuncio? «Se l'aspettavano. Nessuno ha cambiato atteggiamento nei miei confronti. Penso abbiano apprezzato la mia schiettezza e del resto non puoi barare con chi ha un rapporto di lavoro con te». Si aspetta un grazie al momento degli addii? «Poiché fino a giugno non parlerò del mio futuro, non penso neppure a cosa mi diranno. Nel frattempo vorrei una valutazione più serena non tanto della mia situazione, quanto di una Juve che sta ritrovandosi. Non esiste dire che c'è meno voglia di prima. Perchè non vanno a cercare le polemiche da altre parti?» Forse perchè la Juve non è più una squadra travolgente e diventa un bersaglio facile. «Ma noi stiamo arrivando. Quest'anno abbiamo avuto maggior difficoltà nell'accendere i motori, ma stiamo ritrovando la competitività. Certo che se i missili Patriot arrivano da tutte le parti è tutto più difficile». Negli ultimi anni l'unica volta che la Juve non si è qualificata per le coppe è stato quando già a dicembre si sapeva che Maifredi non sarebbe stato confermato. La storia può ripetersi? «Non vedo analogie, penso sempre positivo. A me piace essere schietto e per questo spesso litigo. Se ho annunciato in anticipo i miei programmi è stato per non prendere in giro nessuno». A proposito di litigi: farà mai pace con Zeman? «Non ne sento il desiderio. Lo stimo come tecnico e infatti quando in tv c'è la Roma la guardo sempre. Ma il suo atteggiamento non mi è piaciuto, dietro ci sono tante cose. E poi non è indispensabile essere amico di tutti». Tuttavia la denuncia di Zeman ha contribuito a portare alla luce situazioni alluncinanti. «L'unica cosa è stata l'irregolarità nei controlli, ma questo non significa che il doping ci sia. Per me sarebbe una vera sorpresa se si dimostrasse il contrario, almeno per quel che riguarda gli anni recenti. In passato non so cosa possa essere successo». Lippi sarà ricordato come un tecnico innovatore? «Negli ultimi trent'anni nessuno lo è stato in assoluto. Credo di aver cambiato la Juve sotto il profilo della mentalità più che tatticamente. Per esempio, siamo stati i primi a capire l'importanza dei tre punti». Questa è sicuramente la stagione più difficile. «Problemi ne abbiamo avuti sempre, ma diluiti nel tempo. Ora i venti contrari sono particolarmente violenti. Però non capisco perchè ci sono periodi in cui talune squadre vengono dipinte con colori molto forti e altre meno. Tanto per fare un esempio, la Roma è fuori dalla Coppa Italia, ha rischiato in Uefa edèdefinita fantastica. La Lazio che ha gli stessi punti è un disastro, noi siamo poco sotto e siamo in crisi. E lo dico senza polemizzare». Quanti errori pensa di aver commesso in questi anni? «Non dico quali ma ce ne sono stati e tante volte non ve ne siete neppure accorti. Come le cose belle, faranno parte del bagaglio che porterò con me». Si è sbagliato anche nel pronosticare Tacchinardi come un protagonista sicuro? «Ho detto che avrebbe giocato con più continuità e così è stato. Ma il rendimento di un giocatore non può essere slegato da quello della squadra. Ci sono stati dei problemi che hanno coinvolto anche i nuovi arrivati cui ho potuto dare poco spazio. Su tutti cito Pecchia, un ragazzo serio che avrebbe meritato di più». La Juve cerca nuovi giocatori. Lippi ha sempre voce in capitolo sugli acquisti? «La società non mi impone nulla. Ho chiesto un attaccante e arri-= vera. Ciò che faranno per la prossima stagione non mi riguarda». Fabio Vergnano Lippi, ultimo Capodanno alla Juve

Luoghi citati: Amsterdam, Italia, Lazio, Malta