Piazza Affari pronta a voltar pagina di Francesco Bullo
Piazza Affari pronta a voltar pagina Piazza Affari pronta a voltar pagina Ma c'è anche chi teme una «Malpensa finanziaria» MILANO. Anche per Piazza Affari, con la seduta di ieri, si è chiusa un'epoca. Il 4 gennaio se ne apre un'altra, quella dell'Euro. Ma in questo lungo week-end mentre i risparmiatori possono brindare agli ultimi rialzi del listino, gli addetti ai lavori (Sim, banche, Fondi) restano nei loro uffici: poco panettone, niente champagne e tanto lavoro per prepararsi alla prova pratica della conversione dei valori in moneta unica (la cifra di riferimento sarà comunicata solo oggi). Un passaggio utile e inevitabile, non privo di incognite. Sperimentazioni se ne sono fatte, su valori ipotetici, ed è stato un po' come giocare a Monopoli, ora è la prova del fuoco affrontando, ad esempio, l'impatto con i decimali. Facciamo un esempio: se le Fiat l'altro giorno valevano 5450 lire con un Euro a 1940, il loro valore in moneta unica era 2,80. A questo punto i decimali diventano importanti, 2,80 euro infatti equivalgono a 5440 lire e 2,81 a 5459 lire. Il problema è stato risolto utilizzando fino a quattro decimali, ma tutto si complica: 4 cifre fino a un Euro, tre cifre tra 1 e 20 Euro; 2 cifre sopra i 20 Euro. Un altro problema sono le opzioni: per quelle fatte prima del 1° gennaio ci sarà un doppio regime, in Euro e in lire, a scelta di chi opera, ciò però provoca frammentazione e meno liquidità. Non solo. Chi ha comprato in Euro un'opzione difficilmente tornerà a rivendere in lire la stessa opzione sulla stessa base. E chi ha comprato in lire riuscirà a trovare una contropartita per rivendere in lire? Certamen- te chi già operava in valute diverse si troverà avvantaggiato, perché fiorini, franchi francesi o marchi tedeschi saranno tutti in Euro: unificherà il portafoglio e non avrà il rischio di cambio. Più difficile modificare mentalità per il piccolo risparmiatore abituato a valutare in lire il suo immobile, il giardinetto azionario o il pane. E il sistema è pronto al cambiamento? Alla Borsa Italiana Spa sono tranquilli: «Da un sacco di tempo abbiamo cominciato a provare test, il 31 dicembre ci sarà la cifra di riferimento e... noi continuiamo a lavorare. Un rischio c'è sempre, ovviamente, quello dell'errore umano o di un guasto della macchina». Anche i Fondi non hanno dubbi: «Ci stiamo preparando da un anno - dice Avoledo di Fondigest - non dovremmo avere sorprese». In ogni modo è stato deciso di non calcolare le quote lunedì 4, con uno slittamento al 7 gennaio, dopo la Befana, per adeguare tutte le procedure. Anche qui, comunque, continuano le «prove d'orchestra». Non diverse le risposte che arrivano dal Ced dove il 2 gennaio hanno comunque dato a Sim, banche, agenti di cambio la possibilità di collegarsi e fare l'ultima prova sul campo, ma «solo per scrupolo». Un coro di ottimisti, insomma. Poche e timide, invece le Cassandre che si domandano: e se qualcosa non funzionasse ci dobbiamo aspettare qualche ora o un giorno di sospensione delle contrattazioni? Oppure la sospensione del mercato dei derivati (futures, Fib e opzioni) e non del mercato sottostante, o viceversa? E con quali conseguenze? «Se si sospendono i derivati - dicono - e non il sottostante tutti gli altri prezzi vanno a farsi friggere». E ancora: «Siccome il mercato dei derivati fa fare in continuazione degli arbitrati sul mercato dei titoli, se ne chiudi uno dei due metti in difficoltà gli operatori». Non è catastrofismo. In passato è già successo che il Fib non partiva mentre il sottostante andava avanti. E c'è chi si preoccupa del problema di investimenti e disinvestimenti: «Come farà uno che vuole disinvestire perché ha la rata di un mutuo da pagare? Sarebbe (ufficile stabilire se si tratta di una causa di forza maggiore, o no». C'è infine chi una «Malpensa finanziaria»: «Anche lì le compagnie aeree erano pronte a volare, ma il sistema non ha funzionato». Non resta che incrociare le dita e brindare a una «felice partenza». Francesco Bullo Decimali, opzioni e doppio regime: le tante incognite per il piccolo risparmiatore
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