«La cella meglio dei paparazzi»
«La cella meglio dei paparazzi» Assediata da fotoreporter e cameramen, la Mantide ha già lasciato Savona una scelta obbligata, dopo che l'appello, lanciato nei giorni scorsi di essere lasciata tranquilla, non è stato accolto». «E' stato un Natale speciale, ma ci avete costretto a viverlo blindate in casa», si è lamentata pure Soraya. Chiusa la parentesi savonese, si aprirà presto quella dell'istanza di revisione del processo. Marazzita: «Gigliola è innocente, io le credo». Fabio Pozzo «La cella meglio dei paparazzi» La Guerìnoni rientra in anticipo dal permesso premio SAVONA. Misteriosa come sempre. Gigliola Guerinoni, l'ex gallerista di Cairo Montenotte condannata a 26 anni per aver ucciso l'amante Cesare Brin, ha voluto tingere di «giallo» anche il suo rientro in anticipo a Rebibbia dal permesso premio per le festività. Era a Savona dalla Vigilia di Natale, rifugiata nell'abitazione di Soraya, la figlia che ha avuto da Ettore Gerì, l'ex amante condannato a 15 anni per il concorso nell'omicidio. Vigilata discretamente dalle forze dell'ordine, è stata sottoposta ad una marcata attenzione da parte dei mass media; un assedio che non ha sopportato e che ha aggirato auto-riducendosi il periodo di momentanea libertà. Gigliola avrebbe lasciato Savona ieri mattina, all'alba. Dopo aver firmato il registro dei carabinieri sul quale aveva già apposto il proprio autografo al suo arrivo. La notizia, diffusa in mattinata dai suoi legali, Alfredo Bion¬ di e Nino Marazzita, ha alimentato un piccolo «giallo», perché non ha avuto conferme ufficiali sino a quando, ormai sera inoltrata, i carabinieri hanno acconsentito ad allentare il riserbo, spazzando via i sospetti di depistiggio, le voci contrastanti del vicini di casa e i mancati riscontri presso le carceri di Rebibbia. «Non voglio, né posso parlare» aveva detto subito l'ex gallerista, anche nel timore di tradire la fiducia accordatale dal magistrato di sorveglianza, un permesso per buona condotta che ha inteirotto dodici anni di carcere, salvo alcuni giorni di Ubera uscita consumati un mese e mezzo fa in un convento di Roma. Gigliola aveva telefonato lunedì all'avvocato Biondi, per tutelare il suo desiderio di privacy. Da qui, un comunicato stampa, in cui i legali avevano esortato i mass media a non infliggere alla loro diente una «pena accessoria». Martedì, ancora una accorata La figlia: «Ci avete costretti a un Natale blindato in casa» Gigliola Guerinoni, condannata a 26 anni per l'uccisione dell'amante telefonata all'ex ministro. «Mi hanno rovinato le feste. Tolgo il disturbo», ha detto Gigliola. L'avvocato Marazzita ha tentato di mediare: «Il diritto alla privacy si è contrapposto al diritto di cronaca. Ho tentato di far incontrare tali esigenze, ma non ci sono riuscito. La signora Guerinoni ha cercato una sistemazione alternativa, non c'è riuscita, e così ha deciso di anticipare il rientro in cella». Più severo Biondi: «E' stata
Persone citate: Alfredo Bion, Cesare Brin, Fabio Pozzo, Gigliola Guerinoni, Guerinoni, Marazzita, Nino Marazzita
Luoghi citati: Cairo Montenotte, Rebibbia, Roma, Savona
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