Alessio, un bimbo in lotta per sopravvivere

Alessio, un bimbo in lotta per sopravvivere I medici: il parto è stato un miracolo, ora speriamo di riuscire a salvarlo. Ma le sue condizioni sono gravi Alessio, un bimbo in lotta per sopravvivere Genova: è nato prematuro da una donna in coma da un mèste GENOVA. Alessio sobbalza ad ogni respiro, i suoi polmoni faticano ancora a tenere il ritmo della vita, ma tutti lo chiamano già il bambino del miracolo: è nato dopo 28 settimane di gestazione, partorito da una giovane madre che 45 giorni fa è entrata in coma per una emorragia cerebrale. Ma il cuore di Paola, 24 anni, proveniente da un piccolo paese dell'entroterra, dopo quel drammatico 15 novembre ha continuato a battere anche per il bimbo che stava crescendo dentro di lei. Martedì mattina la scommessa per la vita è stata vinta: Paola, che è tuttora in coma, senza nemmeno l'aiuto del taglio cesareo ha dato alla luce Alessio, un fagottino di un chilo e 100 grammi che è stato subito trasferito al servizio di patologia neonatale dell'ospedale pediatrico Gaslini. Il piccolo è nato prematuramente, ma il suo peso rientra negli standard definiti per i prematuri: «Eravamo già pronti al cesareo - dichiara Sandro Trasino, uno degli specialisti del San Martino che ha assistito al parto - invece tutto è stato rapido e spontaneo. A parte una breve sofferenza iniziale, il bambino era in condizioni persino migliori di quello che ci aspettavamo, tenendo conto del periodo di gestazione e dello stato della madre». Il vero problema, la battaglia che Alessio dovrà combattere nei prossimi giorni è contro eventuali infezioni: il suo sistema immunitario è meno attrezzato rispetto a quello di un bimbo che ha avuto una gestazione normale. «Indubbiamente il naturale scambio fra madre e feto sia da un punto di vista aumentare che psicologico - ha dichiarato il direttore del servizio di Neonatologia del Gaslini Giovanni Serra - in questo caso non è stato ottimale, sia perchè il parto è avvenuto prematuramente sia per le condizioni della madre». Accanto alla culla di vetro sigillata è stato sistemato un respiratore meccanico che, attraverso un sondino, aiuta Alessio ad affrontare le prime ore di vita. Il padre Marco ieri mattina lo ha guardato attraverso il vetro che separa l'ambiente asettico della nursery dal reparto, poi è ritornato al San Martino dove rimane ricoverata la moglie Paola: le sue condizioni sono stazionarie ma, contrariamente alle previsioni dei ginecologi dell'ospedale, il parto è avvenuto naturalmente. Il vivaista di Masone non vuole parlare: da un mese e mezzo si divide fra il suo paese e l'ospedale genovese e da martedì ha allargato il penoso pellegrinaggio, fatto di tristezza e di speranza, fino al Gaslini. «Per il momento le condizioni del bambino sono gravi, soffre di una sindrome respiratoria - aggiunge Giovanni Serra - e ci vorrà almeno una settimana per pronunciarsi con maggiore sicurezza sul decorso clinico». Intorno all'incubatrice di Alessio c'è una particola¬ re animazione: il piccolo viene costantemente sottoposto ad un ecodopler per verificare la funzionalità cerebrale del cervello, che adesso appare buona; periodicamente vengono eseguiti gli esami del sangue e delle urine per individuare l'eventuale presenza di batteri. Il rischio è di una setticemia neonatale: in questi casi, infatti, il bimbo può essere soggetto ad una Meiopragia, cioè ad una particola¬ re facilità a contrarre malattie. Per attenuare il dolore provocato dai prelievi, Alessio viene sottoposto ad una terapia specifica. Una culla speciale lo accoglie favorendo la posizione fetale, per evitare un distacco troppo drastico dal ventre della madre e lungo il corridoio del reparto ci sono le foto della speranza: le immagini e i nomi dei piccolissimi ospiti, 500 ogni anno, che sono stati ricoverati al Gaslini in gravi condizioni e che ora frequentano l'asilo o la scuola elementare. C'è la scrittura infantile di Samantha, che quando venne al mondo pesava appena 980 grammi, c'è la storia di Paolo, che è cresciuto nonostante i 580 grammmi di peso iniziale. Fili di speranza che Marco ha visto raggiungendo la nursery. E ieri, 24 ore dopo il parto, per Alessio è iniziato l'allattamento: con una sonda, collegata da una pompa temporizzata, il bimbo viene alimentato con il latte di un'altra mamma che era stato conservato in celle frigorifere per poterlo utilizzare per altri bambini, per il miracolo di Alessio. Maria Cristina Cambrì Ecco Alessio, il bimbo partorito dopo 28 settimane di gestazione. Ora è ospitato in una culla speciale che favorisce la posizione fetale: così i medici sperano di salvarlo

Persone citate: Gaslini, Giovanni Serra, Maria Cristina, Sandro Trasino

Luoghi citati: Genova, Masone