«Vittoria delle multinazionali» di Gabriele Beccaria

«Vittoria delle multinazionali» «Vittoria delle multinazionali» Fo: «Sembra un incubo da fantascienza» POLEMICA L'ANGOSCIA DEL NOBEL LM ORDINANZA? Della ™ Bindi? Siamo sicuri che possa farla così?». Nella sua casa milanese, Dario Fo reagisce con una raffica di domande. «Mi dia un'ora di tempo, perché voglio informarmi meglio». Un'ora dopo il Premio Nobel per la letteratura è di nuovo al telefono, a spiegare quanta rabbiosa angoscia possa produne un clone, anche se di umilissimo maiale. Perché è così stupito dell'ordinanza ministeriale? «Questa ordinanza è una variazione di ciò che Rosy Bindi aveva sempre indicato come il proprio pensiero. Evidentemente, deve aver subito le pressioni, consce o inconsce, delle multinazionali, come dicono gli scienziati che ho interpellato scienziati democratici di sinistra. Trapelano come quelle scritte colorate che si cerca di nascondere con una passata di bianco e che invece riemergono sempre». Tutti conoscono la sua campagna contro l'uso incontrollato delle biotecnologie, ma stavolta i paletti sono stati ben definiti. Perché non riconoscere al ministro Bindi la buona fede? «Allora mi correggo. Può anche essere stata un'illuminazione sulla strada di Damasco, dove, invece della croce, forse le è apparso un maiale crocifisso e sacrificato per il bene dell'umanità. Ma il problema non cam- bia». Ce la spieghi. «Utilizzare animali transgenici significa utilizzare animali già manipolati, in cui sono stati inseriti dei geni, a volte umani, per riuscire a "stortare", meglio condizionare, il loro assetto e poterli sfruttare per medicine e trapianti. Ma fino a che punto ci si può spingere - mi chiedo - per realizzare qualcosa di buono e di utile?». Fino a che punto? «Qui si entra nel campo di Frankenstein. Tutto assomiglia ai film di fantascienza che passano ogni minuto in televisione. Ormai, si viaggia al buio». Non crede che sia un buio che gli scienziati stanno cercando di illuminare un po' alla volta? «Non dico che bisogna fermare la scienza, anzi personalmente sono per la ricerca sostenuta e finanziata soprattutto dallo Stato. Senz'altro, ricerca significa progresso. Ma - attenti stiamo entrando nell'enorme mistero della creazione e per i cristiani (e anche per me, che sono leggermente ateo) questo significa sostituirsi a Dio. Ha ragione il Papa a condannare la clonazione». Dario Fo dà ragione al Papa? «Guardi che si tratta di un processo per gradi e di questo passo si arriverà a clonare esseri umani, brutalmente trasformati in riserve di organi dalle quali pescare un fegato, un pan¬ creas, un cuore. Magari provvedendo a togliere loro il cervello per salvare la morale e la coscienza». Ma che cosa ne pensa della possibilità di salvare vite umane altrimenti condannate? «Attenti: qui si rischia di entrare nel labirinto. Quando ci si inserisce nel gioco del Dna, nessuno sa dove si può approdare». Vede solo un'apocalisse futura? «E' un delicato equilibrio, quello dei morbi, delle malattie. Sempre di più insisto su un punto: il problema fondamentale è la verifica, il controllo e la cautela. Non ce la si può cavare con l'adagio mostruoso secondo cui "la scienza ha bisogno delle sue vittime". Purtroppo - si sa - quando ci sono i grandi interessi di mezzo, e parlo soprattutto di quelli finanziari, spesso non si va tanto per il sottile». Gabriele Beccaria «Ha ragione il Papa Non ci si può sostituire a Dio» Il Premio Nobel Dario Fo in prima linea contro la clonazione

Persone citate: Bindi, Dario Fo, Fo, Rosy Bindi