Dalla Biadi primo sì alla clonazione

Dalla Biadi primo sì alla clonazione Ogni altra forma di sperimentazione resta vietata. Ma gli antivivisezionisti: «Si mette a rischio la salute» Dalla Biadi primo sì alla clonazione «Ok sugli animali solo per i farmaci salvavita» ROMA DALLA REDAZIONE Il ministro della Sanità Rosy Bindi ha pronunciato il primo, parziale «sì» istituzionale ad alcune applicazioni della clonazione animale, a patto che la tecnica venga applicata su «animali transgemei utilizzati per la produzione di medicinali salvavita», oppure per la «salvaguardia di specie animali in via di estinzione». Ogni altra forma di sperimentazione sulla clonazione umana e animale, così come il commercio di embrioni, ovuli e spermatozoi, rimane vietata fino al 30 giugno 1999. Sono le novità contenute in due ordinanze emesse ieri dal ministro, prorogando due provvedimenti che sarebbero scaduti oggi, ordinanze precisa Rosy Bindi - necessarie di fronte alla perdurante carenza di una specifica disciplina sulla procreazione medicalmente assistita» e in attesa che il disegno di legge elaborato dalla commissione Affari Sociali venga esaminato dal Parlamento. Il mondo scientifico e politico sembra unito nell'appoggiare la scelta del ministro. Ambientalisti, parlamentari e rappresentanti dei centri specializzati appaiono tutto sommato soddisfatti, e sottolineano soltanto come sia giunta l'ora di dare 0 via a una legge sulla bioetica. Ma l'unione è soltanto apparente. I contrasti rimangono sullo sfondo e sono chiaramente pronti a venire allo scoperto proprio al momento della discussione su un'eventuale legge. A distinguersi dal coro di lodi espresse, ieri, sono stati in pochi e tra questi gli antivivisezioisti e il ginecologo Severino Antinori, che critica duramente Rosy Bindi e l'Italia: «Questo è un Paese che va avanti a colpi di oscurantismo - denuncia -. Per questo non mi rimane altro che andare in Israele, come farò a gennaio, e chiedere asilo scientifico». La novità introdotta - secondo il ginecologo «ci riportano indietro di 50 anni, ai tempi degli studi sulle rane e i girini. E' una forma di golpe che blocca un settore della ricerca di grande significato per capire tutti i mecca- nismi di differenziazione e di specializzazione delle cellule. La comprensione di tutto questo ci porterebbe a grossi risultati nella cura di malattie come i tumori. Per fare questo tipo di ricerca, a questo punto, sono costretto ad andare altrove». Il Comitato scientifico antivivisezionista, pur rallegrandosi per la proroga del divieto, ha espresso «il più vivo rammarico per l'esclusione dal divieto gli animali transgenici». Animali che «non debbono essere creati», sia perchè «l'animale non è utile come modello sperimentale per l'uomo», sia perchè costituiscono «un rischio» per salute e ambiente. Decisamente favorevole la parlamentare Verde Annamaria Procacci, che definisce «una decisione saggia» le ordinanze. Ma - aggiunge - «una materia così delicata non può essere disciplinata solo dal senso di responsabilità di un ministro. Deve essere il Parlamento a fare la sua parte». La richiesta dei Verdi è, dunque, di una «discussio- ne su una legge complessiva in materia di bioetica che affronti anche il problema degli animali transgenici, perchè le manipolazioni genetiche privano le altre specie della loro dignità». Diverso, invece, il commento di Alessandro Di Gregorio, autore del primo caso in Italia di fecondazione in vitro in una struttura pubblica e direttore del Centro Artes di Torino per la fecondazione artificiale, che ricorda come sia «urgente una legislazione nel campo della riprodu¬ zione assistita e degli esperimenti sulla clonazione animale e umana. In questo senso l'intervento del ministro è più che opportuno e atteso». Una critica giunge solo alla conferma dell'obbligo di notifica a carico dei centri che potrebbe sembrare «una sorta di condono o un facile accredito per quei centri e medici che non danno garanzie sulla loro attività». Toni favorevoli anche quelli levatisi dagli esponenti di An: «Bene la Bindi, ora tocca al Parlamento fare la sua parte, varando una legge che vieti la clonazione in tutti i suoi aspetti e che fissi paletti precisi per quella animale», ha affermato il senatore Riccardo Pedrizzi, responsabile del movimento per le Politiche della Famiglia. «Fa bene la Bindi prosegue - a distinguere fra clonazione umana e animale, perchè quella umana è inaccettabile in quanto tale e va vietata sempre, mentre quella animale, se limitata e disciplinata, è ammissibile perchè offre vantaggi medico-scientifici». GLI ORGANI DI RICAMBIO Anche in medicina molte parti del suino si rivelano preziose ■ CELLULE EPATICHE Servono per ottenere una specie di «fegato artificiale» momentaneo nei casi di insufficienza epatica acuta (in attesa di un organo umano da trapiantare) b FEGATO In futuro, possibile il trapianto per sostituire quello umano ■ CELLULE DEL PANCREAS Utilizzate per ottenere insulina nel trattamento del diabete ■ TESSUTI DEL CUORE Servono per ricavare valvole cardiache. In futuro, trapianti di cuore in esseri umani ■ RENI In prospettiva, trapianto d'organo di suino in un corpo umano ■ TESSUTI CEREBRALI FETALI Sono utilizzati per la terapia del morbo di Parkinson Antinori: «Questo è un Paese che va avanti a colpi di oscurantismo Per questo non mi rimane altro che andare in Israele a gennaio e chiedere asilo scientifico» gggg p p

Persone citate: Annamaria Procacci, Bindi, Parkinson Antinori, Riccardo Pedrizzi, Rosy Bindi, Severino Antinori

Luoghi citati: Israele, Italia, Roma, Torino