La rivincita della spia Topaz
La rivincita della spia Topaz I postcomunisti della Pds offrono un posto all'agente di Honecker non pentito La rivincita della spia Topaz Dalla galera al Bundestag, polemica in Germania BONN NOSTRO SERVIZIO Scontati quattro anni di galera nelle carceri della Germania occidentale, «Topaz» l'ex agente segreto tedesco orientale che per ben dodici anni spiò la Nato trasmettendo all'Est informazioni di notevole importanza, è stato posto in semilibertà e i suoi compagni lo vogliono ora in Parlamento a Bonn suscitando un coro di proteste. Come previsto dalle leggi l'ex spia Rainer Rupp, 53 anni, scontato un terzo dei dodici anni cui fu condannato nel 1994 può ora lasciare la prigione per lavorare di giorno e tornare nella sua cella a sera. Uomo di sicura fede che davanti ai giudici non esitò a riaffermare la sua fedeltà al regime di Erich Honecker, «Topaz» si è visto ora offrire un posto dalla Pds, il partito postcomunista erede in chiave riformista della Sed, la formazione egemone nei circa 40 anni di storia della ex Rdt e spazzata via dal crollo del muro di Berlino nel 1989. Iscritto alla Pds l'ex agente dovrebbe ora lavorare come consulente del gruppo parlamentare di quel partito per le questioni di sicurezza e politica estera. «E' uno scandalo», tuona il deputato socialdemocratico Marcus Meckel mentre per le Unioni Cristiane, principale formazione di opposizione, Hans-Peter Repnik denuncia il «compenso di Giuda», pagato a spese dei contribuenti. L'iniziativa della Pds viene condannata anche dagli ecologisti, alleati di governo dei socialdemocratici del cancelliere Gerhard Schroeder, e dal fronte opposto dal quinto ed ultimo partito rappresentato in Parlamento, il liberale. Tutti ave- vano già fatto muro settimane orsono contro i postcomunisti quando la Pds aveva proposto un indulto a favore dei dirigenti della ex Rdt processati, o da processare, per delitti commessi negli anni in cui erano al potere a Berlino Est. La Pds si difende affermando che senza un posto di lavoro assicurato Rupp non avrebbe potuto usufruire del regime della semilibertà e che è ora di finirla di discriminare gli 007 un tempo al servizio dell'Est rispetto a quelli che lavorarono per 1 Ovest. Ma in filigrana si ripropone la questione se la Pds debba essere oppure no condiderato un partito «normale». La risposta, indicano i post comunisti può venire solo dagli elettori, e questi a settembre scorso hanno pronunciato un verdetto univoco consentendo alla formazione di rientrare in Parlamento. Ma nel loro rapporto più recente i servizi interni (Bfv) hanno scritto che la Pds tollera al suo interno, e finanzia, gruppi apertamente di estrema sinistra. E' lecito allora che i postcomunisti, e uomini che come «Topaz» si sono dimostrati pericolosi abbiano accesso ad informazioni delicate e riservate al Parlamento? Al momento la Pds non è rappresentata in seno alla commissione parlamentare di controllo sui servizi di informazione, ma la maggioranza rossoverde ha allo studio un progetto che prevede l'allargamento delle competenze della commissione ed un suo ampliamento, fino a comprendere i postcomunisti. Il caso Rupp può allora essere visto come una cartina di tornasole e non a caso Meckel ha chiesto l'intervento della giunta di presidenza del Bundestag che dovrebbe decidere se sbarrare o no l'ingresso in Parlamento all'ex «spia venuta dal freddo». Alberto Gini In semilibertà dovrebbe fare il consulente per la sicurezza Tutti i partiti contrari: sarebbe un Giuda mantenuto dai contribuenti Rainer Rupp, «Topaz» in codice
Luoghi citati: Berlino, Berlino Est, Bonn, Germania
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