Sihanouk: niente amnistia ai due leader Khmer rossi

Sihanouk: niente amnistia ai due leader Khmer rossi Cambogia, il re in rotta di collisione col governo Sihanouk: niente amnistia ai due leader Khmer rossi PHNOM PENH. Re Norodom Sihanouk non concederà l'amnistia a Khieu Samphan e Nuon Chea, i due leader dei Khmer rossi che si sono arresi nei giorni scorsi in cambio dell'impunità. «Tenendo conto dell'amplissimo c innegabile malcontento della maggioranza dei cittadini, annuncio loro che li rispetto e che non utilizzerò la prerogativa che mi spetta riguardo all'amnistia per i più sanguinari criminali Khmer rossi, che sono contro il popolo cambogiano», ha affermato Sihanuok in un comunicato. Il sovrano si è così messo in rotta di collisione con il primo ministro Hun Sen, che ha garantito a Khieu Samphan e Nuon Chea che non finiranno sotto processo per genocidio e crimini contro l'umanità. Sihanouk, che si trova a Pe¬ chino per cure mediche, ha precisato che un tribunale internazionale avrebbe «il pieno diritto di esaminare il caso del genocidio cambogiano perché si tratta di crimini contro l'umanità». «Da questo momento in poi, lascio a Hun Sen tutta la responsabilità di gestire questa triste vicenda del perdono ai Khmer rossi. Non firmerò altri decreti che li riguardano», ha aggiunto il monarca. Due anni fa Sihanouk fu obbligato a concedere l'amnistia a Ieng Sary, un altro leader dei Khmer rossi la cui resa portò migliaia di guerriglieri a deporre le armi e segnò un passo importante verso la conclusione della guerra civile. Da allora il movimento dei Khmer rossi si è praticamente disintegrato, Poi Pot è morto. [Agi]

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