Un Capodanno orribile per Netanyahu

Un Capodanno orribile per Netanyahu Lo «tradisce» anche l'ex ministro degli Esteri Levy. E il Presidente è deciso a rovesciarlo Un Capodanno orribile per Netanyahu TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Triste Capodanno per Benyamin Netanyahu, che di giorno in giorno è sempre più solo. Dopo le defezioni del «fedele» ministro delle Finanze Yaakov Neeman e di due importanti figure del Likud, Benyamin Begin e Dan Meridor, anche David Levy gli si rivolta contro. Un mese fa l'ex ministro degli Esteri era ansioso di confluire nel Likud con la sua lista Gesher, in cambio della nomina a ministro delle Finanze. Adesso invece Levy flirta con il leader laborista Ehud Barak. Per niente persuaso che il Gesher riuscirà a sopravvivere alle elezioni del maggio 1999, Levy - che per 20 anni ha militato nel Likud, del tutto a suo agio accanto a «falchi» quali Menachem Begin e Yitzhak Shamir - ritiene ora che la persona più indicata a guidare il prossimo governo sia Barak. A condizione che i laboristi gli garantiscano fin d'ora un posto di primo piano nella loro futura lista. Ma non è solo il voltafaccia di Levy ad angustiare Netanyahu alla vigilia del Capodanno. Dalla lettura dei giornali del mattino ha appreso ieri che il capo dello Stato Ezer Weizman - impegnato in questi giorni in intense consultazioni politiche sullo scioglimento anticipato della legislatura - sta cercando di dar vita a un'alleanza tattica fra Barak e Amnon Lipkin-Shahak (l'ex generale centrista considerato l'uomo nuovo della politica israeliana), in funzione «anti-Bibi». L'iniziativa di Weizman ha indispettito sia il Likud sia esponenti di sinistra, che l'hanno trovata «fuori luogo, forse anche controproducente». Il solo capo dello Stato non ha compreso il motivo di tanto scandalo. C'è poi il caso Sharon: il ministro degli Esteri, che al Comitato centrale del Likud aveva categoricamente escluso una sua candidatura alla carica di premier, 24 ore dopo, in un'intervista in tvisiva, ha fatto retromarcia, dicendo di essere disposto a presentarsi a certe condizioni. A peggiorare ulteriormente l'umore del premier sono le notizie che arrivano dal Libano Sud. Poche ore dopo aver ricevuto nel suo ufficio le madri di due soldati morti in attentati degli Hezbollah - che lo hanno accusato di non fare abbastanza per «riportare i ragazzi a casa» - Netanyahu ha appreso che un altro soldato era rimasto ucciso, poche centinaia di metri a Nord del confine, vittima del «fuoco amico». A colpirlo sono stati i proiettili dei suoi stessi compagni che, immersi di notte in una fitta vegetazione, avevano avuto l'impressione di trovarsi di fronte guerriglieri sciiti. E' salito così a 24 il numero complessivo dei soldati israeliani morti quest'anno in Libano. In giorni come questi neppure una bottiglia di buon vino può risollevare lo spirito del primo ministro israeliano. Martedì la televisione commerciale ha riferito nel suo telegiornale, per due minuti interi, di una cena intima a New York di Netanyahu con la moglie Sara: un pasto pantagruelico, pareva di capire, innaffiato generosamente con una bottiglia di vino «da 500 dollari». Il portavoce di Netanyahu ha dovuto velocemente ricercare il conto del ristorante e ha potuto così precisare che la bottiglia era costata «solo 230 dollari, che il premier - ha assicurato - rimborserà». Così come era stato costretto a fare mesi fa, dopo che un revisore dei conti statali si era imbattuto in una ricevuta da 750 dollari per l'acquisto di sigari destinati all'ufficio del primo ministro. Ma se il Capodanno di Netanyahu sarà nero, non è detto che quello del laborista Barak sarà molto migliore. Nel grattacielo di Tel Aviv in cui si trovano gli uffici dei leader centristi Meridor e Lipkin-Shahak sgomitano personaggi politici in cerca di un futuro, fra i quali non pochi esponenti laboristi: Nissim Zvili, Haim Ramon e altri. Lo stesso Shimon Peres mantiene un atteggiamento ambiguo e non ha ancora assicurato il proprio sostegno a Barak. A cinque mesi dalle elezioni, il sistema politico israeliano è entrato in una fase di ebollizione dalla quale, secondo i politologi, uscirà radicalmente trasformato. Aldo Baquis Attacchi al premier pure per una cena con una bottiglia di vino troppo cara Un'altra brutta notizia Muore nel Libano Sud un soldato israeliano (il 24° di quest'anno) ucciso dal fuoco amico Ariel Sharon: un ennesimo rivale per Netanyahu alle prossime elezioni

Luoghi citati: Esteri Levy, Libano, Netanyahu, New York, Tel Aviv