L'incubo di Clinton: muto allo stato dell'Unione di Franco Pantarelli

L'incubo di Clinton: muto allo stato dell'Unione USA Sarebbe la prima volta che un Presidente non parla all'appuntamento politico più atteso dell'anno L'incubo di Clinton: muto allo stato dell'Unione 77 processo di impeachment potrebbe cadere nella data del discorso NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Dovrà essere «rapido» il processo a Bill Clinton che il Senato sta per cominciare. Lo dicono tutti e la Casa Bianca se ne compiace. Ma la sua rapidità rischia di creare una situazione con pochi precedenti - se ce ne sono - come quella dell'annullamento nientemeno che del discorso sullo stato dell'Unione, vale a dire il discorso più importante dell'anno in cui il Presidente fa una sorta di «punto» sulle condizioni di salute del Paese. La data fissata per quell'evento è il 19 gennaio, ma siccome in base alle ultime (seppure ancora confuse) indicazioni il processo contro Clinton dovrebbe concludersi il 22, l'idea di un Presidente che parla praticamente alla vigilia del suo possibile licenziamento potrebbe risultare tanto strana da consigliare uno sconvolgimento del programma. L'idea di Trent Lott, il capo della maggioranza repubblicana al Senato, è che il processo debba cominciare il 7 gennaio, cioè il giorno dopo che il nuovo Congresso, quello eletto a novembre, si sarà insediato. La prima giornata dovrebbe essere dedicata alla lettura dei capi d'imputazione, la seconda alla difesa di Clinton e le due giornate successive (che saranno sabato e domenica) a una «pausa di riflessione». Poi, l'I 1, dovrebbe cominciare il dibattito vero e proprio. E' quello che il senatore Lott vuole che sia rapidissimo, «una settimana o due», tanto che ha addirittura proposto che non venga sentito nessun testimone, a meno che non sia la Casa Bianca a volerne qualcuno. Questo ha fatto arrabbiare i «magnifici tredici», cioè i dodici membri repubblicani della commissione Giustizia della Camera e il loro presidente Henry Hyde, che nel processo devono svolgere il ruolo dell'accusa. L'altro ieri loro hanno avuto una riunione con Lott e quando hanno appreso la sua intenzione sono scattati: «Come si può fare un processo senza testimoni?». Poi però è stato fatto loro notare che i deputati al Senato sono solo degli «ospiti» che è bene non mettano bocca nelle procedure, per cui la possibilità che tutto si svolga nei tempi previsti da Lott sono considerate molto alte. Siccome i 67 voti necessari per condannare e deporre Clinton non ci sono (o almeno di questo si era convinti ancora ieri), la previsione è che subito dopo la «assoluzione» del Presidente si passi a votare la mozione di censura e la «punizione alternativa» da infliggergli. E qui si arriva al problema. Di quella «punizione», si è detto nei giorni scorsi, potrebbe far parte anche l'obbligo per quest'anno di «saltare» il discorso sullo stato dell'Unione. Ma se sarà già stato pronunciato il 19 gennaio non sarà più possibile. Che fare? L'idea che si sta discutendo, secondo le indiscrezioni raccolte ieri dalla Cbs, è che il discorso venga prima rin¬ viato e poi eventualmente cancellato, se la punizione nel frattempo decisa contro Clinton dovesse comprendere anche quella sanzione. Umiliante, ma sempre meglio che essere cacciati. Una curiosità: ieri a Greenville, nel Tennessee, la scritta sulla tomba di Andrew Jo¬ hnson, il Presidente «impeached» nel secolo scorso, ha subito un cambiamento. Non è più «il primo e unico» nei confronti del quale è stato votato l'impeachment, ma soltanto «il primo». La correttezza storica è ripristinata. Franco Pantarelli La Cbs: la cancellazione dell'evento sarebbe una punizione per il sexgate Clinton: il processo al Senato subito dopo il Capodanno

Luoghi citati: New York, Tennessee, Usa