L'Europa brinda alla moneta unica di Francesco Manacorda

L'Europa brinda alla moneta unica Storico battesimo a Bruxelles assente Lafontaine. Da Londra nessun uomo di governo L'Europa brinda alla moneta unica Oggi governatori e ministri fissano i tassi di cambio DAL NOSTRO CORRISPONDENTE I quattro giorni che cambieranno l'Europa cominciano questa mattina alle undici in punto. A quell'ora, dalle undici capitali dei Paesi che adotteranno l'euro, i governatori delle Banche centrali si riuniranno in teleconferenza per rilevare i valori di cambio tra le singole valute nazionali e il dollaro, mentre a Bruxelles, nella sede della Banca del Belgio, assisterà alle operazioni anche il presidente della Banca centrale europea Wim Duisenberg. I tassi di cambio tra le undici monete e il dollaro saranno poi comunicati alla commissione europea che alle 11,30, in base a quei dati, calcolerà i tassi di conversione irrevocabili tra le monete nazionali e l'euro. A questo punto il documento che contiene quella che formalmente è solo una «proposta» della Commissione sui tassi di conversione verrà portato al palazzo del Justus Lipsius, dove è riunito il consiglio dei ministri economici e finanziari di tutti e quindici gli Stati membri. Alle 12,30 i tassi verranno sottoposti all'esame dei ministri dal presidente della Commissione Jacques Santer e dal commissario agli Affari monetari Yves-Tbibault de Silguy. Nello stesso tempo saranno resi noti anche alla stampa e potranno essere immediatamente consultati su Internet (http://europe.eu.inVeurobirth4ndex.html): in quel momento si saprà quanto vale, da ora e per sempre, un euro rispetto alla lira o al marco. Poi toccherà a Duisenberg darà il suo parere formale sulla proposta della Commissione e i ministri degli Undici i soli ad avere diritto di voto - approveranno all'unanimità il regolamento che istituisce i nuovi rapporti di cambio entro le 13,30. Ma alcuni volti noti spiccheranno per la loro assenza. Non ci sarà, in primo luogo, il ministro delle Finanze tedesco Oskar Lafontaine, che ha preferito non partecipare a questo appuntamento storico, scatenando in Germania le polemiche dell'opposizione. Al suo posto il ministro dell'Economia Werner Mùller, formalmente un pari grado, ma di fatto titolare di un dicastero assai meno potente e significativo di quello del suo collega. Assenti an¬ che i ministri di due Paesi che non partecipano all'euro e le cui opinioni pubbliche guardano anzi con forte scetticismo al lancio della moneta unica: il Cancelliere dello Scacchiere britannico Gordon Brown e il titolare delle Finanze svedesi Erik Asbrink. Se Asbrink si farà rappresentare da un sottosegretario, Londra sembra invece aver scelto di snobbare in pieno l'avvenimento: al posto di Brown ci sarà solamente l'ambasciatore britannico presso l'Unione europea. Alle 13,30 il consiglio Ecofin sarà finito, con la firma da parte del presidente di turno, il ministro delle Finanze austriaco Rudolf Edlinger, del regolamento che fissa i tassi di conversione. A quel punto un gruppo di bambini lan¬ cerà in cielo, dal cortile del Justus Lipsius, 3000 palloncini con il simbolo dell'euro e nel bar del palazzo si brinderà con quattro super-magnum di champagne da nove litri l'una. Alle 15, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale delle Comunità europee del regolamento, le operazioni formali per l'adozione dell'euro saranno terminate. I tassi di cambio irrevocabili con la valuta europea entreranno ufficialmente in vigore alle 24 di oggi, ma per effetto dei fusi orari il primo Paese ad adottare l'euro sarà la Finlandia, quando in Italia saranno le 23. Ma prima di poter sentire sui mercati il primo vagito dell'euro nato stanotte dovranno passare ancora tre giorni di intensissimo lavoro dietro le quinte. Durante il lungo fine settimana che precede lunedì 4 gennaio un esercito di bancari e operatori finanziari lavorerà sodo per riaggiornare con i nuovi cambi e con i valori in euro, titoli, quote di fondi di investimento, programmi di gestione finanziaria. Trentamila persone sono state mobilitate in tutta Italia, altrettante lavoreranno alla City londinese, almeno diecimila operatori passeranno il week-end dietro i terminali a Parigi. Poi quando in Italia saranno le 20,30 di domenica si apriranno i primi mercati nell'altro emisfero: prima quello di Aukland, in Nuova Zelanda, dove però sarà ancora giornata festiva e si prevedono quindi scarsissimi movimenti, poi Sydney, Tokyo, fino ad arrivare ai mercati europei la mattina di lunedì. Per tre anni impareremo a convivere con l'euro, che non esisterà ancora sotto forma di biglietti e monete, ma che potrà comunque essere utilizzato per pagare assegni, fare acquisti con la carta di credito e per tutte le operazioni finanziarie. Poi dal 1° gennaio del 2002 partirà una fase di doppia circolazione - si potranno usare sia banconote nazionali sia in euro - che in teoria potrebbe durare fino al 30 giugno ma che molto probabilmente si concluderà nel giro di poche settimane. Da quel momento la lira e le altre monete degli Undici saranno solo un ricordo. Francesco Manacorda ★*★- * * * * * * . ■¥■ if. •¥■

Persone citate: Aukland, Brown, Duisenberg, Gordon Brown, Jacques Santer, Lafontaine, Oskar Lafontaine, Rudolf Edlinger, Werner Mùller, Wim Duisenberg