Internet gonfia Wall Street

Internet gonfia Wall Street Il nuovo miracolo americano. I titoli legati alla grande rete guadagnano anche il 900% Internet gonfia Wall Street La Schwab sorpassa Merrill Lynch MELANO. Il sorpasso più clamoroso avviene proprio adesso, a ridosso dei bilanci annuali: Charles Schwab, il broker che per primo ha investito tutte le sue risorse nel «trading» azionario via Internet, ha superato in Borsa il valore di Merrill Lynch, il Toro rampante di Wall Street, forte delle sue migliaia di analisti e di operatori, la prima banca d'affari del mondo. E' un risultato clamoroso, anche perché la tabella di marcia comparata di Charles Schwab e di Merrill Lynch non aiuta di sicuro, almeno a prima vista, a spiegare i voti di Wall Street: la banca d'affari di Wall Street amministra patrimoni per 1400 miliardi di dollari, quasi quattro volte i 461 miliardi raccolti da Schwab. Non solo. La casa di New York vanta una clientela consolidata tra le grandi «firms» del mercato Usa mentre i 4 milioni di clienti della società di San Francisco rappresentano l'America che investe via rete: giovani, casalinghe, pensionati, «private people» più che istituzioni. Ma Charles Schwab può contare sulla fede del popolo che ha scelto Internet e le immense possibilità della rete: nel giro di otto sedute il valore della società è cresciuto del 70% mentre quello di Merrill Lynch, complici i guai affrontati dai grandi clienti sui mercati emergenti, continua a segnare il passo. E così capita che una società forte delle risorse della rete, come Schwab, finisca con il valere 65 volte gli utili attesi l'anno prossimo; Merrill Lynch, nonostante il valore dei suoi cervelli, al contrario resta al palo perché Wall Street non ama l'esercito dei 14 mila consulenti finanziari al servizio del colosso dell'intermediazione. Non è, quella di Charles Schwab, una storia isolata nell'America di oggi. Anzi, c'è l'imbarazzo della scelta: Amazon, Yahoo!, Cisco, i simboli della webmania si moltiplicano sull'orizzonte di Wall Street, spiegando, con il loro trionfo, il segreto dell'avanzata infinita dell'economia Usa. In un anno non facile per tutti, a partire dall'industria petrolifera, Alan Greenspan ha potuto trovare conforto nelle performances dell'«hi-tech». Anche ieri, quando gli operatori, dopo la lunga galoppata, hanno venduto i titoli più apprezzati per incassar profitti, un'azione hi-tech è cresciuta dell'86%: è «Valuevision», colosso delle vendite via tv ma, soprattutto, tramite Internet. Un altro caso? Amazon.Com, la libreria elettronica, ha messo a segno un rialzo superiore al 900% con una quotazione superiore ai 330 dollari; ma a questi valori il più ricco catalogo di libri sulla rete (meno di una settimana per avere a casa propria, anche in Europa, un libro a prezzi scontati) vale a Wall Street più di Barnes and Noble, uno dei colossi della distribuzione presen¬ te in ogni angolo d'America. Anzi, solo Wal-Mart, il numero uno dei grandi magazzini del mondo, capitalizza più di Amazon... Esagerazioni? Probabilmente, se si pensa che Amazon, nonostante i suoi quattro milioni di clienti serviti in meno di tre anni (con una progressione geometrica) finora ha accumulato solo perdite. Le società destinate a far utili nella rete, del resto, non sembrano moltissime: poche decine, tra le centinaia di offerte al Nasdaq o in altri listini hi-tech. E ci sono casi che lasciano perplessi per davvero. Come giudicare la storia di Pink.Monkey.Com (la Scimmia Rosa)? Questo gruppo, che vende in rete capolavori della letteratura a prezzi scontati non ha, almeno per ora, reso noto alcun dato finanziario dal suo lancio, nello scorso giugno. Ma il titolo, intanto, è salito del 250%... Però, replicano gli entusiasti, ragionamenti del genere hanno accompagnato il decollo della telefonia mobile, accompagnata dallo scetticismo dei «ragionieri» della Borsa. E, nel frattempo, chi ha scommesso un mese fa su America On Line prima che la società lanciasse la sua offerta (più di 7500 miliardi di lire) per l'acquisto di Netscape, ha già quadruplicato il suo investimento. E la febbre di Internet ha continuato, salvo una pausa ieri, ad accendere gli entusiasmi attorno a Cisco, la compagnia che produce buona parte dell'attrezzatura necessaria per operare sulla rete. E non sarà una meteora, assicura John Chambers, giovane e orgoglioso numero uno di Cisco. Non a caso, quando si presenta al pubblico, lui ama avere alle sue spalle una lavagna divisa in due: da una parte, a sinistra, ci sono le aziende dal passato brillante, tipo At&t o Rolls Royce, dall'altra c'è la sua Cisco o Yahoo!, la società di Jerry Yang proprietaria del motore di ricerca che sta segnando l'epoca del decollo della rete. In Borsa, la società ha messo a segno un rialzo del 600% abbondante negli ultimi 12 mesi. Eppoi, il sogno di tutti è di scovare il nuovo Bill Gates: 100 milioni investiti su Microsoft dieci anni fa oggi valgono 8 miliardi... Ugo Bertone : ♦•: .•: •:•• r«£» <*u • <<*W» t+* :.' &+* i*S5-^ . LE PRIME DELIA CLASS! PERCENTUALE DI AUMENTO IN BORSA NELL'INTERO 1998 PERCENTUALE DI AUMENTO NELLA PRIMA SETTIMANA DI QUOTAZIONE —si

Luoghi citati: America, Delia, Europa, New York, San Francisco, Usa