Robi Baggio: ha perso chi mi ha bocciato
Robi Baggio: ha perso chi mi ha bocciato Il fantasista dell'Inter lancia frecciate a chi non ha creduto il lui: Milan, Ancelotti e Ulivieri Robi Baggio: ha perso chi mi ha bocciato «Mi fanno piacere gli elogi e i rimpianti di Berlusconi» MILANO. In attesa delle stelle sudamericane che dovrebbero comparire oggi ad Appiano (tranne Ronaldo che arriverà giovedì), la prima vetrina del dopo vacanze per l'Inter è riservata a Roberto Baggio. Il fantasista, che con il suo talento e la sua classe riesce a tenoretesta alla sempre più agguerrita e accreditata concorrenza straniera, rilancia la sua sfida ripercorrendo gli anni passati e le ripetute bocciature, attribuite dai suoi tifosi agli allenatori che l'hanno diretto, e sempre smentite dall'interessato sul campo. Baggio non si risparmia nel lanciare frecciate. Robi comincia dal Milan: «Mi fa piacere che chi mi riteneva finito qualche anno fa sia stato sconfitto dai l'atti. Non ce l'ho in particolare con i tre allenatori, Tabarcz, Sacchi o Capello, che si sono alternati sulla panchina milanista: con tutti ho avuto sempre un buon rapporto. Mi fanno piacere gli elogi e i rimpianti di Berlusconi e degli altri dirigenti». Baggio non risparmia Ancelotti che non l'ha voluto al Parma facendolo finire di conseguenza al Bologna: «Ho indossato la maglia del Parma per una sola notte. Poi la trattativa si è interrotta. Ma chi mi ha bocciato forse ha perso». Frecciate anche per Ulivieri, che l'ha rilanciato alla grande: «Ma una volta mi ha preso in giro: e io mi sono lamentato apertamente». Buoni, invece, i rap¬ porti con Lippi: «Mi ha permesso di vincere uno scudetto. Mai avuto problemi con lui. Dalla Juve me ne sono andato dopo la conquista del tricolore, ma non so chi è stato a decidere di mettermi sul mercato. Lippi all'Inter? Leggo i giornali, ma personalmente non ne so nulla. Se arriva sono contento». Da Lippi, Baggio prende lo spunto per parlare della sua nuova primavera interista. «Una buona partenza, anche se ho giocato finora molto poco per gli infortuni. Mi spiace per Simoni col quale mi trovavo benissimo. Lui è sempre stato molto corretto: spiegava sempre i motivi per cui mi faceva partire dalla panchina, come contro il Real Madrid, e come fa adesso Lucescu, perché la chiarezza è importante in questa professione». Baggio aggiunge che partire come riserva non lo disturba affatto: «Anche se continuo ad allenarmi duramente per poter disputare l'intera gara. Ma se entrare nell'ultima mezz'ora vuole dire segnare sempre, come contro il Real, con lo Sturm o domenica scorsa con la Roma, mi va benissimo. Anzi sono pronto a metterci la firma». La gara con la Roma gli ha dato particolare entusiasmo: «L'Inter ò stata capace di ribaltare una gara ormai compromessa. Segno che la squadra è migliorata e con le idee di Lucescu possiamo andare verso un buon periodo di stabilità di risultati». Unico punto che Baggio non vuole toccare è la Nazionale e l'ultima esclusione da parte di Zoff nell'amichevole del centenario della Federcalcio: «Lasciamo perdere, non è il momento». Il Baggio azzurro si è fermato ai Mondiali e ancora rimpiange quel gol mancato per un soffio con la Francia nei quarti: «Ci ripenso spesso e ogni volta dico che era impossibile sbagliare: secondo me hanno spostato la porta». Per il fantasista in complesso il 1998 è stato un anno più che positivo: «Un anno di rincorse e di traguardi raggiunti, compresi i 22 gol realizzati con il Bologna. Senza contare le buone prove in Nazionale e l'arrivo all'Inter, che può darmi tante soddisfazioni e qualche altro titolo importante». Intanto Baggio ha ripreso gli allenamenti e sabato sarà in campo a Varese nell'unica amichevole di preparazione alla sfida di campionato col Parma del 6 gennaio. Un'amichevole voluta espressamente da Lucescu per provare nuovi schemi e collaudare le condizioni dell'ultimo arrivato, il difensore croato Dario Simic che oggi sarà presentato ad Appiano. Nino Sorniani Robi Baggio non risparmia le critiche ad alcuni allenatori che l'hanno diretto: «Con Lippi invece il rapporto è stato sempre buono: se viene all'Inter sono contento» «Se entrare nell'ultima mezz'ora vuol dire segnare, allora sono pronto a farci la firma»
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