Lippi: Bachini non mi serve di Fabio Vergnano

Lippi: Bachini non mi serve Ore decisive per Dugarry o Hakan alla Juve ma affiora un contrasto tra il tecnico e la società che pensa al futuro Lippi: Bachini non mi serve «Aspetto invece una punta per Milano» TORINO. Sarà Christophe Dugarry o Sukur Hakan l'attaccante che sostituirà Del Piero? Visto che ieri Moggi ha escluso sorprese nel gruppo dei candidati a diventare la spalla di Inzaghi per il resto della stagione, la rosa è ristretta a questi due giocatori. L'impressione è che la società, prima di concludere con il francese, voglia assicurarsi che la strada per il turco è davvero impraticabile. Hakan piace di più e le notizie che arrivano da Istanbul sono contraddittorie. Hakan ha affermato di non voler lasciare il suo Paese. Dice di avere problemi familiari, non gli piace l'Italia e Torino in particolare. La breve esperienza con i granata l'ha turbato. Così, anche se la Juve trovasse l'accordo con il Galatasaray, sarebbe un rischio puntare su di lui. Ma Moggi, abituato a sdrammatizzare, spiega: «E' un problema che si porrà se dovessimo decidere che il turco è il giocatore che fa per noi». Del resto Hakan ha convinzioni poco solide perché in tarda serata ha dichiarato alla tv NTV: «La Juve? Forse ci vado». La domanda è anche un'altra: chi è che decide in questo momento alla Juve? Moggi ha detto recentemente che Lippi non avrebbe interferito sulle scelte di mercato essendo un allenatore con la valigia. Ma ieri Marcello, confermando che alla ripresa del campionato avrà un giocatore in più, ha aggiunto: «Di sicuro non sarà un centrocampista come Bachini, che è bravo ma non mi serve». Ciò significa che Lippi vuole avere voce in capitolo sugli acquisti essendo ancora lui l'allenatore. Ma nello stesso tempo la Juve non può trascurare le esigenze di Ancelotti, l'erede del Marcello, che evidentemente ha un peso sulle scelte future, ma pure su quelle immediate visto che chi arriva non sarà un rinforzo a termine, ma resterà anche nella prossima stagione. Una situazione molto delicata, che Moggi deve risolvere usando con sapienza tutte le armi della diplomazia, tenendo conto di molteplici esigenze tecniche e cercando di non scontentare nessuno. Dunque se la Juve prende tempo sulla scelta del nuovo attaccante è perchè ha in mano una carta importantissima da giocare e non può sbagliare. Le ultime remore sul conto di Dugarry verrano probabilmente sciolte oggi prima della partenza della squadra per l'amichevole di Malta o al massimo domani. Circolava voce che l'attaccante del Marsiglia stamane avesse sostenuto le visite mediche, ma dalla Juve hanno smentito. Ciò che fa pensare che sia proprio la punta campione del mondo a vestire la maglia bianconera è il massimo riserbo da parte di tutti, tipico atteggiamento di quando la firma è vicina, ma ci sono gli ultimi dettagli da risolvere. Sibillino il procuratore di Dugarry, D'Onofrio: «Aspetto una chiamata, ormai dipende soltanto dalla Juve». Un dirigente del Marsiglia ha spiegato: «La porta è sempre aperta. Ma da Torino devono ancora farci un'offerta concreta». U giocatore ieri mattina si è allenato con i compagni e non ha fatto altro che ripetere di essere disponibile. La Juve offre 15 miliardi, TOM ne chiede 18. Che poi Dugarry, non utihzzabile in Coppa, sia l'uomo giusto per la Juve è da verificare. Deschamps lo presenta così: «E' forte fisicamente e ha una buona tecnica. Ma di sicuro non sarà mai un cannoniere. E' un uomo-assist, questo sì, perchè è capace di saltare l'avversario e serve al compagno d'attacco molti palloni». A grandi linee ciò di cui ha bisogno Inzaghi, che negli ultimi tempi ha patito la mancanza di un giocatore che lo mettesse davanti alla porta. Se la Juve avrà da Dugarry quanto ha ricevuto da Davids, potrà dire di aver fatto sei al Superenalotto. Non è facile trovare il rattoppo giusto, nella storia del campionato non sono molte le squadre che hanno cambiato in corsa e hanno azzeccato la mossa vincente. Proprio la Juve ha due illustri precedenti, quelli legati a Mora che arrivò dalla Samp nella stagione 1960-'61 è contribuì alla conquista dello scudetto; poi quello di Cuccureddu prelevato dal Brescia nel '69 e grande protagonista della rimonta che portò la Juve ad un passo dallo scudetto, vinto dal Cagliari di Riva. In epoca successiva è stato utile per il Napoli di Maradona l'arrivo dalla Triestina di un uomo d'ordine come Roma¬ no e in tempi più recenti, si è rivelato prezioso l'inserimento di Desailly nel Milan-scu detto di Capello e il trasferimento di Branca dalla Roma all'Inter. L'attaccante dal novembre del '95 a fine stagione realizzò 17 reti in 24 partite. Lo facesse Dugarry sarebbe un trionfo. Fabio Vergnano

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