LA VENDETTA DEI DOMATORI INTV di Gianluca Nicoletti
LA VENDETTA DEI DOMATORI INTV LA VENDETTA DEI DOMATORI INTV IL Natale circense è una consuetudine televisiva dura a scomparire. La versione catodica dello spettacolo più retro e politicamente scorrettissimo è dunque ancora un successo. Forse il paradosso è spiegabile con una residua nostalgia per la bestia che è in noi, uccisa fatalmente dalla televisione Disneyworld. Umani deodorati e salvaslippati danno la pappa a graziosi peluches che mai si sognerebbero di farla fuori del regolamentare raccoglicacca ecologico. Gli animali non mancano di certo anche nelle regolari programmazioni di tutto l'anno, anzi abbondano nei palinsesti. A volte sotto forma di vergini cucciole e orfanelli da collocare, a volte come protagonisti del libro della giungla a luci rosse. Con sin troppo solerte insistenza l'occhio della tv zoofilodidattica indugia, in sonnacchiosi pomeriggi, negli scorci più riservati della savana dove elefanti consumano i loro maestosi amplessi. Lo zoom raggiunge le peripezie incestuose dello scimpanzé pigmeo o del pigro panda dal coito quieto e snervante. Ma noi siamo stufi di rispecchiarci negli animali, che oltretutto ci somigliano troppo in quei momenti. Se la tv animalista ci vuole guardoni o vecchie zie con il barboncino, il circo tv sia la nostra vendetta. Una volta all'anno vogliamo vedere i cavalli che danzano allo schiocco di frusta, gli orsi ammaestrati che vanno in bicicletta, le belve sdentate che ruggiscono (a tariffa Siae) contro il domatore con l'arpione e lo scudiscio. Sappiamo bene che i quadrupedi sono ipertutelati e sindacalizzati, che in quelle arene televisive tutto è finto e realizzato in montaggio (a cominciare dal pubblico e i conduttori). Nei circhi della televisione non scorre più né sangue né sterco, ma restano per noi l'ultima zona libera della dittatura di gattare e zoofili, dove si può assistere, una volta ancora, al barbaro e detestabile spettacolo delle bestie sottomesse. Gianluca Nicoletti
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