Tre giorni di fuoco per varare l'euro di Ugo Bertone

Tre giorni di fuoco per varare l'euro Una legione di bancari e informatici attende l'ok da Duisenberg. Poi scatteranno i computer Tre giorni di fuoco per varare l'euro A Capodanno, solo in Italia, trentamila al lavoro MILANO. Sarà un Capodanno diverso per una legione di bancari e di tecnici dell'informatica. Almeno 30 mila persone, solo in Italia, molte di più a Londra dove gli alberghi e i ristoranti della City denunciano fin d'ora il tutto esaurito e l'«underground» non si fermerà nemmeno un minuto. Perché sarà Londra, la capitale della finanza europea, il primo vero banco di prova per il neonato euro. Perché il fine d'anno «storico» è dedicato tutto a lei, al decollo della nuova moneta per cui è previsto un rituale accuratissimo, dove nulla sarà lasciato al caso. Anche perché le monete sono merce delicata. Guai se una rotella dell'ingranaggio non funzionerà, se il sistema di una banca andrà in tilt mandando in confusione la sua controparte, magari a migliaia di chilometri. Non ci sarà da scherzare, insomma, durante l'«E-day», ovvero il giorno più lungo della finanza mondiale, dalla mattina del 31 dicembre alla seduta del 4 gennaio, quando l'euro sbarcherà nelle sale operative delle banche di tutto il pianeta. Il primo atto avrà luogo nella mattinata di San Silvestro. Alle 11 del mattino di giovedì prossimo, infatti, il grande schermo si illuminerà presso tutti i quartieri generali monetari d'Europa. E avrà inizio la più importante videoconferenza della storia: dalla sala cambi di via Nazionale a quella della Bundesbank di Francoforte i luogotenenti di Fazio e quelli di Tietmeyer prenderanno atto del livello di cambio delle monete dell'area euro tra di loro e con il dollaro. Poi, sotto la regia di Wim Duisenberg, collegato dall'ufficio di Bruxelles della Banca centrale europea, emetteranno il loro verdetto ai servizi tecnici della Commissione Europea. Un'ora dopo, alle 12 e trenta, i ministri finanziari d'Europa dovranno ratificare i tassi fissi di conversione delle valute degli 11 Paesi con l'euro. E la nuova moneta, finalmente, prenderà il via. Ma quale sarà la prima quotazione dell'euro? «Sarà attorno a 1980 lire - azzarda The Wall Street Journal- ovvero 1,18 contro il dollaro». Tutto dipenderà, ironia della sorte, da una moneta europea che non farà parte dell'euro: la sterlina. La regola vuole, infatti, che l'euro venga scambiato alla pari con l'«Ecu». Ma lo «scudo» o l'«Ecu» è un paniere composto da tutte le monete della Comunità, anche di quelle che non partecipano alla fase uno dell'Unione monetaria. E così, al momento della nascita l'euro sarà influenzato anche dalla corona danese o dalla dracma greca che, per la verità, pesano solo per il 3%. Di tutt'altro genere è il discorso che riguarda la sterlina: la valuta di Sua Maestà occupa ben il 12,6% del paniere dell'Ecu. Il tasso di cambio della sterlina, perciò, avrà un peso non indifferente nella prima quotazione dell'euro. Anzi, proprio gli alti e bassi della valuta britannica (pronosticata al ribasso) hanno consigliato agli esperti del «Wall Street Journal» di prevedere per l'euro un livello di cambio prudente con il dollaro. Ma l'annuncio del valore dell'euro sarà solo il segnale d'avvio della seconda fase della grande avventura. Dopo il grande rodaggio di queste settimane, quando tutte le grandi banche e i fondi di investimento hanno messo alla prova i lo- ro sistemi operativi, si passerà alla fase esecutiva. Nel primo pomeriggio del 31, una volta resi noti i tassi di conversione, prenderà infatti il via il «changeover weekend», ovvero la sfida a ridenominare in euro conti correnti, titoli obbligazionari e azionari, attualizzare sistemi di pagamento. Ed è qui che entrerà in campo l'esercito dei 30 mila «marines» di banche e fondi di investimento, da un minimo del 7% ad un massimo del 20% del personale a seconda delle istituzioni. A loro toccherà, tra il 1° gennaio e la mattina del 4, ridenominare in euro buona parte dei rapporti bancari (l'area più delicata è quella dei dossier titoli) della clientela. A partire dall'«ora x» le squadre di informatici e bancari awieranno così l'aggiornamento degli archivi elettronici con il par alle- lo adeguamento del software applicativo. Sarà una campagna in piena regola con i suoi «teatri operativi» (il back office titoli, il sistema dei pagamenti, i mercati La maxi operazione scatterà giovedì 31 A guidare l'intera task-force europea sarà un italiano Gli undici governatori fisseranno le parità ma tutti gli sguardi sono puntati su Londra e sul biglietto verde PUS CONVERSIONE fino al 31 dicembre 1998 Per tutto il mese di dicembre, oltre alla prosecuzione dei collaudi, sono state organizzate simulazioni di conversioni in euro da Banca d'Italia, Borsa, Cassa compensazione e garanzia, Ced Borsa, Montetitoli e Sia CONVERSIONE Dalla chiusura dui mercati il 31 dicembre 1998 all'apertura il 4 gennaio 1999 31 dicembre: chiusura dei conti in contanti e in titoli espressi in lire; venerdì 1 e sabato 2 gennaio: conversione in euro dei saldi e dei controvalori; domenica 3: apertura dei sistemi di pagamento in grado di operare in lire e in euro (con data contabile 4 gennaio); 4 gennaio: apertura dei mercati edel sistema europeo dei pagamenti Target POST-CONVERSIONE Dal 4 gennaio 1999 fino alia prima metà dei mese In auesto periodo restano attivi gli «help desk» per l'utenza e vengono effettuati monitoraggi sull'operatività del sistema per individuare tempestivamente eventuali criticità PIANO IN TRE TAPPE LE FASI DEL PIANO OPERATIVO PER PORTARE A COMPIMENTO IL PASSAGGIO ALL'EURO ' ,*** * ★ * fi i ★ * FONTE: PIANrcati SIONE FONTE: PIANO OPERATIVO PER IL CHANGEOVER WEEKEND monetari e finanziari, i collegamenti telematici e i presidi operativi) e i suoi generali. In testa, da Francoforte, ci sarà un italiano, Francesco Papadia, cui faranno capo le 11 banche centrali europee attraverso comitati che dovranno segnalare i vari «momenti critici». In Italia, la testa sarà assicurata dal sottocomitato finanza del comitato euro e dalla Banca d'Italia cui faranno capo non solo le banche e i fondi di investimento, ma anche la Borsa, e la Cassa di Compensazione. L'anello più delicato non riguarda la clientela minuta o le filiali, ma «Target», ovvero il sistema europeo di pagamenti lordi in tempo reale che dal 4 gennaio dovrà assicurare per la sola Italia 5 mila transazioni di grosso importo al giorno, una ogni due minuti da e per il nostro Paese da ogni parte dell'Europa della moneta comune. Messa così, l'operazione sembra immane. In realtà, è opinione generale che, in banca, andrà tutto bene. Ed è importante che sia così perché Herr Duisenberg non è tipo che ama scherzare. Per i ritardatari e per gli inadempienti la Banca Centrale Europea ha previsto multe assai salate. Ugo Bertone

Persone citate: Borsa, Del Piano, Duisenberg, Francesco Papadia, Herr Duisenberg, Tietmeyer, Wim Duisenberg