«Ecco l'asteroide dell'Apocalisse» di Piero Bianucci

«Ecco l'asteroide dell'Apocalisse» Gli astronomi: «In un futuro lontano il macigno potrebbe entrare in collisione con la Terra» «Ecco l'asteroide dell'Apocalisse» Riparata la sonda, arrivano le prime foto Cartoline dall'asteroide Eros, potenziale killer del nostro pianeta. Ce le invia la navicella spaziale «Near», protagonista nei giorni scorsi di un dramma spaziale a lieto fine: la perdita del contatto radio proprio mentre stava arrivando al traguardo, 27 ore di silenzio e infine la ripresa del controllo da parte della Nasa. Le fotografie di Eros finora giunte sono 28. «Near» le ha riprese in due ore durante la sua marcia di avvicinamento, mentre la distanza dall'asteroide si riduceva da 11 mila a 4 mila chilometri. I più piccoli particolari visibili misurano 500 metri. Eros appare come un macigno oblungo di 40 chilometri per 15 per 14, coperto di crateri da impatto. Uno di questi è molto grande e ha l'aspetto di una macchia chiara. Durante le due ore del sorvolo Eros ha compiuto mezza rotazione su se stesso, e quindi le immagini ce lo fanno vedere da prospettive diverse. «Sono immagini emozionanti - dice Mario Di Martino, astronomo dell'Osservatorio di Torino specializzato nello studio degli asteroidi -, ma non rivoluzionarie, nel senso che potevamo aspettarci esattamente ciò che la sonda ha fotografato. A parte forse il materiale di cui è fatto, Eros è abbastanza simile a Gaspra, Ida e Mathilde, gli altri pianetini di cui abbiamo già immagini ravvicinate. Molto importanti saranno i dati che permetteranno di valutare con precisione la massa, perché cosi si calibrerà bene l'ingresso in orbita della sonda e si stabilirà con esattezza la densità di questo pianetino». L'odissea nello spazio della sonda «Near» è iniziata il 20 dicembre quando, per un errore annidato nel software del computer di bordo, è fallita l'accensione del motore che avrebbe dovuto inserirla in orbita attorno all'asteroide. Il black-out di 27 ore ha impedito la manovra, che però potrà essere attuata tra l'agosto del 1999 e l'aprile del 2000. L'appuntamento, quindi, è solo rinviato. Intanto parecchio lavoro attende i planetologi. «La telecamera - spiega ancora Di Martino - riprende immagini in diversi colori dello spettro della luce visibile, fino all'infrarosso e vicino all'ultravioletto. La superficie dei pianetini cambia colore sotto l'azione del vento solare e delle micrometeoriti. Dal colore dell'asteroide si può dedurre la sua età, perché i crateri più giovani appaiono lievemente azzurrati, mentre quelli più vecchi sono rossastri. Eros è probabilmente un pezzo di un pianetino più grande che, in seguito a una collisione catastrofica con un altro asteroide, si è frantumato in numerose scheg- ge più o meno grandi. Alcune di queste, tra cui Eros, sono state lanciate fuori dalla fascia principale localizzata tra le orbite di Marte e Giove, su orbite allungate, che si avvicinano alla Terra». Eros è probabilmente fatto di silicati misti a magnesio e ferro: dovrebbe avere una densità di 2-3 grammi per centimetro cubo, mentre Mathilde, già fotografato da «Near», ha una densità minore ed è fatto in prevalenza di composti carbonacei. L'orbita porta Eros a una distanza massima dal Sole di 266 milioni di chilometri e a una distanza minima di 169. Poiché la Terra orbita a 150 milioni di chilometri dal Sole, di tanto in tanto Eros viene a trovarsi ad appena 19 milioni di chilometri da noi. Come se non bastasse, quest'orbita, essendo influenzata dal combinarsi delle attrazioni di Giove, di Marte e della Terra, subisce lente modificazioni di tipo caotico, per cui non è escluso che in un futuro lontano Eros possa scontrarsi con il nostro pianeta. Di qui l'interesse per la missione «Near», accresciuto dal fatto che gli asteroidi pericolosi per la Terra già noti sono 250, mentre 2 mila sono ancora da scoprire. Eros ha una massa così piccola che su di esso una persona di 80 chili peserebbe 50 grammi. La sua velocità di fuga è di 36 chilometri all'ora, cioè 10 metri al secondo contro gli 11,5 chilometri al secondo della Terra: su Eros un calciatore potrebbe mandare in orbita un pallone. Anche senza essere Ronaldo. Piero Bianucci Lungo quaranta chilometri, è molto più grande di quello che causò l'estinzione dei dinosauri 22-23 GENNAIO '98 SI ALLONTANA DALLA TERRA IA29 MILA MIGLIA ALL'ORA LA SONDA ANTENNA

Persone citate: Di Martino, Giove, Mario Di Martino, Mila Miglia

Luoghi citati: Torino