Le truppe della speranza di R. M.

Le truppe della speranza Le truppe della speranza // Papa saluta i giovani di Taizé In centomila da tutta l'Europa MILANO. Alle sette della sera le campane delle 450 parrocchie di Milano si mettono a suonare. E' il saluto della diocesi ai 100 mila giovani al 21° meeting organizzato da frère Roger, fondatore della comunità di Taizé, in Francia. In quattro padiglioni della Fiera di Milano si inizia a pregare. A illuminare i 100 mila seduti a terra ci sono solo i faretti e migliaia di candele. Vestito di una tonaca bianca, fratello Roger entra nel padiglione 14 quando sta cantando il coro di Novi Sad. Parte un applauso, appena accennato per non disturbare la musica. «Sono convinto che le nuove generazioni andranno molto lontano, nel rendere la Terra più abitabile», dice questo religioso di 83 anni, che dal '77, nelle città europee, raccoglie migliaia di giovani nel nome della preghiera e della speranza. Accanto a sé, ha voluto come simbolo di fratellanza due bambini, uno bianco, uno nero. Anno dopo anno, gli incontri della comunità di Taizè raccolgono sempre più presenze: 20 mila nel '77 a Parigi, 30 mila pochi anni dopo in Gran Bre¬ tagna. L'esplosione arriva dopo l'89, con la caduta del Muro. Su un muro del padiglione 15 ci sono annunci e messaggi. Vengono da tutto 0 mondo. Ana, Ilona, Sabina e Vita, dalla Polonia cercano Cico di Torino. Alberto chiede di incontrare Mima, francese, «at the end of food distribution». Rose dalla Slovenia dà appuntamento alle 17, in piazza Duomo, a Izabela Gorczyca che arriva da Potsdam. I più numerosi sono gli italiani, 40 mila. Poco meno, 32 mila, arrivano dalla Polonia. E poi dalla Lettonia, dal Lussemburgo, dalla Svezia, da Israele e Palestina e Giordania. Cento dalla Gran Bretagna, 30 dall'Irlanda, mille dall'Ungheria, sei da Malta, 3 mila dalla Croazia. «Bastano due metri», si chiamava la campagna lanciata dalle parrocchie per ospitare i ragazzi e 20 mila famiglie hanno risposto. Quattro giovani sono ospiti dell'appartamento dell'arcivescovo Carlo Maria Martini, che ha già mandato un saluto al meeting. Come il Papa: «Mi unisco a voi col pensiero e con la preghiera». [r. m.]

Persone citate: Carlo Maria Martini