Dopo i panettoni, la paura è l'hamburger al topicida di Paolo Colonnello
Dopo i panettoni, la paura è l'hamburger al topicida Il pacco recapitato all'Ansa di Milano. Gli inquirenti: «Controlli a catena, ma potrebbe essere uno scherzo di cattivo gusto» Dopo i panettoni, la paura è l'hamburger al topicida Due ditte di insaccati nel mirino degli ecoterroristi: «Colpiremo nei supermarket» MILANO. Dopo i panettoni di Natale ora gli «ecoterroristi» sembrano aver preso di mira gli insaccati di Capodanno, in un'escalation di delirio vegetariano in odio alle tradizioni nazional-alimentari. Ieri nel primo pomeriggio un hamburger crudo e in avanzato stato di putrefazione è stato recapitato alla sede milanese dell'Ansa con un messaggio di minacce nei confronti di due note marche alimentari, specializzate in cotechini, capponi e tacchini. Secondo gli inquirenti, che non hanno voluto rendere noti i nomi delle marche in questione per non creare inutili allarmismi, si tratterebbe però di una burla, è il caso di dirlo, di cattivo gusto. La lettera di minacce, che invita a trovare un campione di hamburger avvelenati «prima della loro distribuzione» in una grande catena di supermercati di Milano, Roma e Firenze, si conclude con la firma della sigla A.H.L.F, Animai Human Liberation Front: una sigla mai comparsa prima nel pur variegato mondo degli animalisti e dei fanatici zoofili, seguita, chissà perché, anche da SPQR. Inoltre a far propendere gli investigatori sull'inattendibilità della rivendicazione è proprio la sigla «AHLF», che contiene una «H» in più rispetto alla più nota organizzazione «ALF» che firmò l'invio dei panettoni al veleno a Firenze e Bologna. Nel messaggio, due fogli macchiati, usati per avvolgere la carne e infilati in una busta commerciale in carta da pacco, si definisce la vicenda dei panettoni «una burla» e si spiega che gli aumenti presi di mira (ovvero cotechini e affini) sarebbero stati trattati con il «Racumin», un topicida di facile reperimento nelle farmacie e nei negozi specializzati in prodotti per l'agricoltura e la campagna: lo stesso che venne utilizzato per avvelenare i panettoni. Infine, nella lettera, con linguaggio scurrile, si fa riferimen- A N to al sexgate e ai «bombardamenti degli imperialisti Usa» che «ci avvelenano con i cadaveri agli estrogeni». La busta, dalla quale non si è riusciti a rilevare il luogo di spedizione, porta un timbro postale del 23 dicembre, ma gli investigatori della tlé Digos, ai quali è stato consegnato il materiale, ipotizzano che l'hamburger sia stato «imbustato» almeno una settimana fa. Il procuratore aggiunto Ferdinando Pomarici, cui è stata assegnata l'indagine, ieri ha invitato a evitare allarmismi tra la popolazione, non trascurando l'ipotesi di un processo imitativo dell'episodio che colpì i panettoni prodotti dalla Nestlè alcune settimane fa. «Se anche questo hamburger dovesse contenere tracce di sostanze velenose non è detto che anche altri prodotti alimentari lo siano». Secondo Pomarici, che ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando il reato previsto dall'articolo 439, avvelenamento di acque o sostanze alimentari, l'episodio «non sembra avere grande fondamento, anche se non si può mai sapere: il mondo è pieno di pazzi». Soltanto quando domani saranno disponibili le analisi sull'hamburger putrefatto, commissionate all'istituto di medicina legale milanese, gli inquirenti decideranno se procedere con sequestri preventivi degli alimenti a rischio o ordinare controlli a campione. Per ora, Digos e Nas di Firenze, che procedettero nel caso dei panettoni Nestlè, non sono stati ancora informnati della nuova minaccia degli ecoterroristi. Ma anche per gli inquirenti toscani il tipo di rivendicazione e la sigla «AHLF» suscitano perplessità. I Nas invece invitano «a non fare il gioco di chi vuol creare falsi allarmismi». Ieri sera intanto la polizia milanese ha iniziato a monitorare supermercati enegozi che distribuiscono le marche indicate dai presunti ecoterroristi, evitando di rendere noto il nome della catena di distribuzione nel mirino; per evitare psicosi e gravi danni economici a fronte di quello che per ora continua ad essere definito «uno scherzo». Paolo Colonnello A Natale gli ecoterroristi avevano colpito la Nestlé
Persone citate: Ferdinando Pomarici, Pomarici
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