Begin Junior in campo contro Netanyahu di Aldo Baquis

Begin Junior in campo contro Netanyahu «Il premier prometteva pace in cambio di territori, abbiamo terrorismo in cambio di territori» Begin Junior in campo contro Netanyahu Lascia ilLikud e si candida TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO A cinque anni dagli accordi con l'Olp, Israele si trova su una brutta china perchè la graduale cessione di territori a Yasser Arafat iniziata dal governo laburista, proseguita (sia pure con parsimonia) dal Likud - non avvicina la pace, bensì una «fragorosa esplosione» fra i due popoli. E' questo il parere di Benyamin Begin - 55 anni, di professione geologo, figlio del premier nazionalista Menachem Begin - che in una conferenza stampa ieri a Tel Aviv ha esortato la Destra a bloccare gli ingranaggi messi in moto dagli accordi di Oslo (1993) e della Wye Plantation (1998) scegliendolo come premier alle prossime elezioni politiche (17 maggio 1999), piuttosto che il «velleitario» Netanyahu. «Sotto la guida di Netanyahu - ha escla¬ mato Begin jr. subito dopo aver lasciato il Likud, il partito fondato dal padre nel 1973 - la nostra dirigenza nazionale ha mostrato arrendevolezza e fiacchezza». Risultato: «Due anni e mezzo dopo il ritorno al potere del Likud, l'Olp avanza e Israele retrocede». Secondo il professor Begin, alla prova dei fatti l'equazione «territori in cambio di pace» non ha funzionato. Da una «intesa strategica fra Arafat e Hamas» è scaturita piuttosto una nuova, terribile equazione: «terrorismo in cambio di territori». Nella politica israeliana «la distinzione geometrica fra Destra e Sinistra» perde di valore. Nelle prossime elezioni, a suo parere, lo 'spartiacque' vero sarà fra quanti (il laburista Ehud Barak, i centristi Dan Meridor e Amnon Lipkin-Shahak, lo stesso Netanyahu) vedono nella graduale cessione di territori ad Arafat lo strumento necessario per rag¬ giungere un accordo con i palestinesi e fra quanti - 'Benny' Begin, per esempio - vi vedono un formidabile rafforzamento dei nemici giurati di Israele. Davanti a una ventina di giornalisti Begin jr. ha sfoggiato una eloquenza degna dal padre, incendiario oratore di folle oceaniche. Ma le schiere dell'«antiBibi» si riducono finora a due oscuri deputati. La sua sortita è stata stigmatizzata perfino dal Partito Nazional-Religioso e dal movimento dei coloni, che pure condividono le sue tesi. L'uscita di Begin jr. dal Likud ha comunque arrecato un nuovo colpo al prestigio di Netanyahu, già offuscato dalla defezione dell'ex ministro delle finanze Dan Meridor e dalle voci di un imminente passaggio del ministro della difesa Yitzhak Mordechai fra le fila dei suoi contestatori. Aldo Baquis

Luoghi citati: Israele, Oslo, Tel Aviv