«Abbiamo abbattuto un aereo nemico»

«Abbiamo abbattuto un aereo nemico» Ma Washington smentisce, Clinton: i nostri piloti hanno replicato ai colpi della contraerea «Abbiamo abbattuto un aereo nemico» Annuncio di Baghdad dopo un giorno di guerra nei cieli NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Iracheni e americani si sono sparati di nuovo, ieri, in quello che è sembrato un immediato passaggio dalle parole ai fatti. Domenica Baghdad aveva annunciato che la «no fly zone» non sarebbe stata più accettata e che la sua contraerea avrebbe attaccato gli aerei che fossero penetrati nel suo territorio. Dopo 24 ore, quando alcuni F16 americani sono andati a pattugliare la parte di Iraq al di sopra del 36° parallelo, dove gli aerei iracheni non sono autorizzati a volare, sono stati attaccati con un missile terra-aria. La versione del Pentagono dice che gli F-16 «hanno seguito i normali ordini che gli vengono sempre impartiti» ed hanno risposto al fuoco. Non si sa se sono stati provocati danni e di quale entità, ha detto ancora il Pentagono, ma gli F-16 «sono tutti rientrati incolumi alla base», che poi è quella di Incirlik, in Turchia. Decisamente diversa la versione irachena, secondo la quale uno di quegli aerei è stato perfino abbattuto. «Molte formazioni ostili, provenianti dalla Turchia, hanno violato il nostro spazio aereo - dice il comunicato diffuso da Baghdad - e la nostra difesa aerea li ha coraggiosamente e efficacemente intercettati e costretti alla fuga». Poi però «sono tornati e hanno sparato i loro criminali missili contro una delle nostre postazioni. Le nostre difese li hanno di nuovo costretti a fuggire» ma «quell'aggressione ha portato al martirio di quattro dei nostri coraggiosi combattenti e al ferimento di altri sette». Bill Clinton, subito informato dell'accaduto, si è detto «fiero» dei piloti americani, i quali «hanno attaccato solo dopo che sono stati attaccati». David Leavy, portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, ha quindi smentito la notizia dell'abbattimento di un aereo. Alle parole di Clinton ha risposto il rappresentante iracheno all'Onu, Nizar Hamdoon: «Parla di attacco - ha detto - come se la nostra artiglieria avesse sparato contro la Florida». Poi Hamdoon si è abbandonato alla solita argomentazione. «La no fly zone è illegale. Non è mai stata autorizzata dal Consiglio di Sicurezza. Perché mai l'Iraq dovrebbe accettare questa rottura della sua sovranità? Perché dovrebbe starsene con le mani in mano?». Naturai- mente gli è stato chiesto perché proprio adesso - dopo sette anni la no fly zone non è più tollerata dal suo governo, e lui ha candidamente ammesso che «sulla scelta del tempo non ho idea». Per Clinton il problema della legalità della no fly zone non si po- ne. Ciò che conta, ha detto, è che «grazie al nostro controllo dei cieli iracheni, Saddam Hussein non ha avuto la possibilità di usare la sua forza aerea contro il suo stesso popolo, né di attaccare i suoi vicini». La no fly zone, infatti, fu stabilita per proteggere le popolazioni cur¬ de che vivono nel Nord dell'Iraq e quelle sciite che vivono nel Sud. All'operazione di pattugliamento partecipano anche gli aerei mglesi e francesi, ma soltanto gli F-16 americani sono stati coinvolti nell'incidente di ieri. . Il senso preciso di questo repen- tino focalizzarsi degli iracheni sulla no fly zone non si conosce. La maggior parte dei commentatori di qui tende a collegarlo al fatto che americani e inglesi, con l'operazione «Volpo del Deserto», cioè i quattro giorni di bombardamenti inflitti all'Iraq per punirlo della sua scarsa collaborazione con gli ispettori dell'Orni, si sono in qualche modo indeboliti politicamente e che gli iracheni intendono sfruttare al massimo questa circostanza ùi vista della ((discussione generale» che il Consiglio di Sicurezza deli 11nu dovrebbe presto cominciare per dare «nuove basi» all'intera vicenda irachena. E di questa strategia potrebbe far parte anche la voce secondo cui il regime iracheno sarebbe intenzionato a non rinnovare l'accordo «petrolio in cambio di cibo», la cui scadenza avverrà in aprile, condannando in pratica il suo popolo alla lame proprio per forzare la mano al Consiglio ili Sicurezza. AU'Onu, comunque, dicono di non avere ricevuto nessuna comunicazione del genere. Franco Pantarelli Due caccia americani F-16 in volo sul territorio iracheno Secondo gli iracheni quattro soldati sono stati uccisi dai missili dei caccia Il dittatore vuole alzare la tensione per aumentare il prezzo con l'Onu Gli aerei Usa tornano quindi indenni in Turchia a Incirlik, nei pressi di Adana, dove sono di stanza 48 velivoli americani e britannici impiegati nei voli di ricognizione nel Kurdistan iracheno. Gli F-16 americani lanciano in risposta al fuoco nemico dei missili antiradar «Harm» e bombe teleguidate di precisione. MOSSUL BAIJI SAMARRA* U BAGHDAD ORE 13. Una batteria antiaerea irachena situata vicino alla città di Mossul, nella zona di interdizione aerea settentrionale compresa tra il 33° e il 36° parallelo, attacca un gruppo ai aerei americani in ricognizione. gnmvcqbcirzl'csaplazgndndDFt

Persone citate: Bill Clinton, Clinton, David Leavy, Franco Pantarelli, Hamdoon, Nizar Hamdoon, Saddam Hussein