«Referendum contro l'abolizione dell'ergastolo»
«Referendum contro l'abolizione dell'ergastolo» Polemica dopo la grazia a Panizzari. Salvato (Ds) : no alla legge del taglione, la pena deve rieducare «Referendum contro l'abolizione dell'ergastolo» // Ccd si oppone al disegno di legge che elimina il carcere a vita Il provvedimento è già stato approvato al Senato ed è in attesa del sì della Camera Tutti tornerebbero in libertà dopo 33 anni ROMA. E' ancora polemica e acceso dibattito sull'abolizione del carcere a vita dopo la concessione della grazia a Giorgio Panizzari, uno dei fondatori dei Nuclei armati proletari. La decisione del Presidente Scalfaro, apertamente osteggiata da Alleanza nazionale, fa scendere in campo anche il Ccd deciso a farsi promotore della raccolta di firme «nella malaugurata evenienza che anche la Camera confermi la sciagurata scelta del Senato di abolire l'ergastolo, per tutelare la vita umana, difendendo i cittadini da una criminalità sempre più agguerrita e senza scrupoli». A minacciare con toni forti l'eventuale ricorso ad un ennesimo referendum è Carlo Giovanardi, vice presidente della Camera, in quanto «uno strumento indispensabile quando il Parlamento, come nel caso dell'abolizione dell'ergastolo, vuole sfidare un'opinione pubblica orientata in larghissima parte in senso fortemente contrario». Sono polemiche ispirate alla «legge del taglione, inconcepibile in una società civile - replica la senatrice dei Ds Ersilia Salvato -. Umanamente dobbiamo il massimo rispetto al dolore delle famiglie, il cui dramma non si potrà mai cancellare, ma lo Stato ha il dovere di guardare oltre, anche in considerazione dello scopo rieducativo della pena». In Europa, ricorda ancora la Salvato, l'ergastolo è stato già abolito in Spagna e in Portogallo e «in Germania lo è di fatto, poiché non vengono commi¬ nate pene superiori ai 15 anni». A scatenare le preoccupazioni del Ccd, e non solo, è un provvedimento approvato lo scorso 30 aprile dal Senato - anche con i voti di esponenti del Polo, e fermo in commissione Giustizia della Camera dall'11 maggio scorso - ora in attesa di passare all'esame della Camera. La legge per l'abolizione dell'ergastolo è stata presentata dalla senatrice Salvato, all'epoca esponente di Rifondazione comunista, dopo il fallimento del tentativo di eliminare la pena a vita attraverso il referendum del maggio 1981. La normativa in questione prevede che il carcere a vita venga abolito e sostituito dal regime di «reclusione speciale», che va da un minimo di 31 anni ad un massimo di 33. In sostanza, allo scadere dei 31, 32 o 33 anni, il detenuto deve essere scarcerato. Il ddl prevede anche la retroattività e cioè che si possa applicare a tutti i detenuti che già stanno scontando il carcere a vita. Ne beneficerebbero, ad esempio, il brigatista rosso Mario Moretti, il capo di Cosa nostra Totò Riina e l'attentatore del Papa Ah Agca. Tutti ergastolani, che allo scadere dei 31, 32 o 33 anni di carcere tornerebbero in libertà. E secondo l'ultima stima del ministero di Grazia e Giustizia, i detenuti condamiati all'ergastolo con pena definitiva sono in tutto 784 persone. Di queste, però, soltanto cinque hanno già scontato in carcere oltre 30 anni. [st. e]
Persone citate: Agca, Carlo Giovanardi, Ersilia Salvato, Giorgio Panizzari, Mario Moretti, Panizzari, Salvato, Scalfaro, Totò Riina
Luoghi citati: Europa, Germania, Portogallo, Roma, Spagna
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