La favola del suonatore ambulante

La favola del suonatore ambulante Dal metro a teatro La favola del suonatore ambulante LONDRA. Dai sotterranei piastrellati del metrò al palcoscenico della Royal Albert Hall, nel giro di tre giorni: un bel salto per JJ Evans, un suonatore ambulante abituato a raggranellare non più di una ventina di sterline al giorno schitarrando nella stazione londinese di Tottenham Court Road. A chi non è capitato un sogno così, di salire, letteralmente, dalle cosiddette stalle alle stelle? In questo caso, di essere notato da un promotore che sui due piedi ti invita a scaldare il pubblico prima di un concerto di Nina Simone? Eppure è proprio quello che è successo a Evans, il quale stava guadagnandosi di straforo la giornata nella centralissima fermata della Underground quando un signore è uscito dalla folla frettolosa dei passeggeri per congratularsi con lui. Gli ha detto che aveva una bella voce e gli ha chiesto se era libero lunedì sera. Il povero chitarrista lo ha guardato inebetito. «Mi ha detto di chiamarsi Errol de Zilva e ha aggiunto: "Vuoi essere tra i supporter di Nina Simone alla Royal Albert Hall?" Quindi mi ha lasciato il suo biglietto da visita - ha raccontato Evans alf'Evening Standard" -. In tutta sincerità, ho pensato che mi volesse prendere in giro. Ma quando sono rientrato a casa ho telefonato alla Albert Hall per controllare se Nina Simone era davvero in programma, e quale fosse il nome del promotore. Mi sono reso conto che era tutto vero. Così, naturalmente, ho telefonato subito e Errol per accettare». I suonatori ambulanti nella metropolitana, per quanto numerosi, sono pur sempre considerati abusivi dalla legge. In pratica però, il direttore della stazione può tollerarli a sua discrezione se non causano seccature. JJ ha passato gli ultimi vent'anni a cercare di costruirsi una carriera nel rock, ma come molti aspiranti era rimasto al palo. D'improvviso, nello spazio di settantadue ore, si è ritrovato sul palcoscenico di una leggendaria sala da concerti che può contenere 5000 persone e che è considerata un punto d'arrivo per i musicisti classici. «Non ci avevo mai messo piede - ha confessato Evans -. Sono stato accolto in modo fantastico, benché l'Albert Hall non fosse ancora completamente piena. Ho suonato quattro delle mie canzoni, più una di Paul Weller. Finché non sono stato sul palcoscenico, non ho creduto a quello che mi stava succedendo». Dopo il suo quarto d'ora di performance, è cominciato il concerto, a cui ha partecipato anche Lisa Simone, figlia della divina Nina. Il promotore, De Zilva, commenta: «E' così che funzionano le cose in questo mestiere. E' una questione di essere nel posto giusto nel momento giusto». JJ, rincuorato dalla sua inaspettata fortuna, confessa: «Spero davvero di non dover più suonare nel metrò». Una favola matalizia... Schitarratori incompresi, non perdetevi d'animo. Maria Chiara Bonazzi

Luoghi citati: Londra