All'Olivetti l'Oscar dei guadagni in Borsa
All'Olivetti l'Oscar dei guadagni in Borsa AFFARI E CLASSIFICHE Mentre Mediaset e Armarti guidano la corsa dei dividendi seguiti da Maramotti e dalla Ferrerò di Alba All'Olivetti l'Oscar dei guadagni in Borsa In dodici mesi il titolo ha avuto un balzo del433per cento MILANO. Diciamolo, nessuno ci avrebbe scommesso una lira nei mesi - terribili - tra l'estate e l'autunno quando il 1998 sembrava destinato a passare alla storia come l'anno della prima grande crisi finanziaria globale. E invece, a conti fatti, almeno per l'italico risparmiatore, questo '98 così così non è affatto andato male. Anzi, ammettiamolo, è andato bene. Qualche esempio? Basta pescare, a caso, nell'elenco dei principali 2000 investimenti italiani e internazionali messi sotto lente da Milano finanza: ebbene, la palma d'oro di azione più redditizia dell'anno (con un incremento di valore del 586%) è andata sì alla società statunitenze Yahoo quotata al Nasdaq ma al terzo posto, subito dietro l'inglese Colt Telecom (+463%), ecco un titolo che più italiano non si può, l'Olivetti, che in dodici mesi, da gennaio a dicembre, ha realizzato una perfor¬ mance (+433%) che nessuno, nemmeno il più ottimista degli analisti avrebbe potuto immaginare. D'accordo, il titolo del gruppo di Ivrea era sceso a livelli che dire minimi era un eufemismo, travolto da una crisi difficilissima, e un recupero, grazie alla riorganizzazione messa in opera (via dai computer e massimo impegno nelle telecomunicazioni), era prevedibile, ma un +433%, beh, è performance stupefacente. Come sorprendente, a ben vedere, è il risultato finale di Piazza Affari che nel '98 ha guadagnato un 30% che, scusate se è poco. Non sarà 180% realizzato dalla Borsa del Costa Rica, il mercato azionario che (secondo Milano finanza) ha avuto la performance più elevata dell'anno, ma, con tutto il rispetto per il Costa Rica, Piazza Affari è pur sempre una delle maggiori Borse, non sarà Wall Street, non sarà Londra, ma insomma... E, detto per inciso, un guadagno del 30% in un anno che ha visto mezzi crack (primo e più grave tra tutti quello della Borsa di Mosca: 85,26%) è roba da leccarsi le dita, alla faccia di ogni profeta di sciagure. Anche perché, Borsa a parte, l'italico risparmiatore non ha di che lamentarsi in generale, soprattutto chi ha investito nei Btp trentennali 1-112023 (che in un anno hanno guadagnato il 21%) e chi, tra i fondi d'investimento, ha puntato sul Sanpaolo azioni ( + 68%). Finale d'anno con ottimismo, insomma. La riprova nella tradizionale analisi R&S Mediobanca sui bilanci delle maggiori società italiane dove, tra i tanti dati, ecco emergere anche la classifica di chi ha incassato nel '98 dividendi stramiliardari. Ebbene tra i Paperon de' Paperoni di quest'anno al primo posto per dividendi incassati dalle proprie società ci sono due big diversissimi tra loro per carattere e per attività, Silvio Berlusconi e Giorgio Armani, 220 miliardi di dividendi incamerati il primo, 200 miliardi il secondo. Sarà che molti gruppi, di proprietà familiare e quindi non quotati in Borsa, non distribuiscono dividendi preferendo investire gli utili in azienda, ma certo gli «assegni» incassati da Berlusconi e Armani sono comunque un cifra di tutto rispetto. Come dire, una bella sorpresa anche se non inattesa, almeno nel caso di una Fininvest, capogruppo berlusconiana, che nel '93 e '94 non aveva distribuito utili perché in perdita, nel '95 (è sempre la Bibbia R&S a confermarlo) aveva dato 25,2 miliardi saliti a 120 miliardi nel '96 e ai 220 miliardi del '97 che hanno portato appunto alla distribuzione record nell'anno in corso. Gli unici altri imprenditori che possono competere con Armani e Berlusconi, ma a parecchia distanza, sono i Maramotti, che però si assegnano un dividendo ad anni alterni: 45,5 miliardi per l'esercizio '94, 98,4 miliardi per il '96, niente per il '97 pur con un utile consolidato di 203 miliardi. Generosi anche i Ferrerò: 48,1 miliardi di dividendo per l'esercizio '95, 84,4 per per il '96 (l'89,8% dell'utile consolidato), [a. z.] Roberto Colaninno (Olivetti)
Luoghi citati: Alba, Costa Rica, Londra, Milano, Mosca
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