Il Natale non blocca gli sbarchi di clandestini

Il Natale non blocca gli sbarchi di clandestini La maggioranza dei profughi proviene da Kosovo e Kurdistan. Tra loro anche una partoriente Il Natale non blocca gli sbarchi di clandestini Negli ultimi due giorni sono arrivati in quattrocento in Puglia BARI. Più di 100 clandestini nel giorno di Natale, circa 300 in quello di Santo Stefano: sono segnate dall'intensificarsi degli arrivi sulle coste pugliesi queste festività natalizie, nonostante il clima rigido e le condizioni del mare non certo ideali per chi voglia tentare la traversata tra le due sponde dell'Adriatico. Puglia, quindi, sempre più meta di disperati che scelgono per l'approdo non solo le coste «storiche» del Salento, ma anche quelle - 300 chilometri più a Nord - del Gargano. Ieri è stata una giornata particolarmente calda sul fronte degli arrivi. Arrivi che, secondo un copione ormai consolidato, sono avvenuti con piccole imbarcazioni, gommoni pieni all'inverosimile con 30-35 persone a bordo. Il primo gruppo consistente di clandestini è stato intercettato venerdì notte in diverse operazioni nelle zone delle Cesine e di Frassanito, sulla costa leccese: si tratta in gran parte di curdi provenienti dalla Turchia e dall'Iraq. Numerosi i bambini - circa 80 - tra i primi ad essere rifocillati e sottoposti a visite mediche. Poi, ieri all'alba, il secondo gruppo composto da 51 persone sbarcato «a sorpresa» sulle coste del Gargano. Quarantaquattro clandestini tutti originari del Kosovo - sono sbarcati nelle vicinanze della «Baia delle Zagare», altri sette a «Vignanotica», tra Mattinata e Vieste: questi ultimi tutti componenti di una famiglia di filippini. Anche tra questi, numerosi i bambini: 18. Sono stati tutti condotti dai carabinieri nel centro degli «Ulivi». In serata nuovi sbarchi, ancora sulle coste salentine: in tutto un centinaio di persone intercettato da carabinieri e Guardia di Finanza lungo la costa a Nord e a Sud di Otranto, tra le località, di Capo d'Otranto, Alimini e Sant'Emiliano. Qualche proble¬ ma si è avuto per 33 kosovari, abbandonati - anche questa è ormai una consuetudine - dagli scafisti sul grosso scoglio che fronteggia, a un 200 metri dalla riva, la località di «Mulino d'acqua». E' dovuta intervenire una motovedetta dei carabinieri per trarli in salvo e condurli a Otranto. Del contingente di ieri sera fanno parte anche altri 68 clandestini giunti a bordo di due gommoni: 53 provengono dal Kosovo, 15 sono curdi. Tra questi una giovane di 21 anni che sta per partorire e ha affrontato i disagi della traversata, insieme al marito, pur di assicurare al figlio condizioni migliori di vita. I carabinieri di Maghe (Lecce) l'hanno trasportata nell'ospedale cittadino, dove i medici hanno accertato che la donna è a 37 settimane di gravidanze e che il bimbo è affetto da una grave malformazione, un'ernia diaframmatica che ri¬ schia di soffocarlo durante il parto. La giovane è stata quindi trasferita d'urgenza nell'ospedale «Di Venere» di Bari-Carbonara. I medici hanno già predisposto il successivo trasferimento della giovane, appena comincerà il travaglio, nel vicino ospedale pediatrico «Giovanni XXIII», dove contestualmente al parto si deciderà a seconda delle condizioni del bambino se procedere subito all'intervento chirurgico per il neonato o se attendere qualche tempo. Della malformazione del figlio la donna non sapeva nulla; intontita dal viaggio e intimorita dalla situazione, la giovane soltanto in seguito ha appreso il tutto con l'ausilio di un interprete, giunto al «Di Venere» insieme con il marito. Questi, che è attualmente ospitato nel campo profughi di Bari-Palese, ha dato il suo consenso all'operazione cui sarà sottoposto il neonato. ts. t.]

Persone citate: Frassanito, Gargano, Giovanni Xxiii