Forza di pace in bilico

Forza di pace in bilico Forza di pace in bilico Belgrado continua a creare ostacoli SKOPJE DALL'INVIATO La Forza di Estrazione della Nato ha quasi terminato il proprio spiegamento in Macedonia ma Belgrado sembra decisa ad ostacolare l'attività dei 1700 militari destinati alla protezione degli ispettori internazionali impegnati a verificare l'applicazione degli accordi di pace in Kosovo. «La Serbia solleva obiezioni a ripetizione e fino a quando questo avverrà sarà difficile per noi svolgere la missione, potremo entrare in azione solo se i politici troveranno un accordo» spiega il generale francese Marcel Valentin, comandante della Forza Nato in Macedonia. Il tempo stringe perché entro il 1° gennaio il contingente dovrebbe diventare operativo a tutti gli effetti. Negli ulti- mi giorni i contatti fra la Nato e Belgrado si sono moltiplicati ed il generale americano Wesley Clark, a capo del comando Sud dell'Alleanza, ha tentato di rassicurare personalmente il presidente serbo, Slobodan Milosevic. «Ma Belgrado continua a sostenere - dice Valentin - che per una questione di rispetto della propria sovranità nazionale dovrà essere l'esercito jugoslavo e non una forza della Nato a garantire la sicurezza degli ispettori inviati dall'Organizzazione per la Sicurezza e Cooperazione Internazio¬ nale». Il braccio di ferro fra Belgrado e la Nato sulla Forza di Estrazione è la cartina tornasole degli accordi di pace sul Kosovo che restano sulla carta: gli ispettori dell'Osce arrivano lentamente, gli scontri armati continuano, i previsti negoziati serbo-albanesi sullo status dell'autonomia sono lungi dall'incominciare. «E' una situazione a rischio - ammette una fonte militare della Forza di Estrazione - e Belgrado non deve dimenticare che è sempre valido l'ordine di attivazione Nato im¬ partito in novembre contro i serbi e sospeso solo dopo gli accordi raggiunti in extremis fra Milosevic e Holbrooke». Per tentare di smorzare la tensione Italia e Macedonia hanno inviato a Belgrado un rassicurante messaggio in occasione della visita del sottosegretario agli Esteri, Umberto Ranieri, a Skopje nel giorno di Natale. «La Forza di Estrazione non è in alcun modo una minaccia per la sicurezza e la sovranità della Serbia e potrà intervenire a tutela degli ispettori in Kosovo solo come ultima risorsa quando le autorità jugoslave non saranno in grado di farlo» ha detto Ranieri dopo un incontro con il ministro degli Esteri macedone Dimitrov. «Ma gli accordi devono essere rispettati - ha aggiunto Umberto Ranieri - le milizie speciali serbe devono lasciare il Kosovo e i negoziati serbo-albanesi sull'autonomia devono incominciare». La Forza di Estrazione destinata a stabilirsi ai confini fra Kosovo e Macedonia comprende soldati di otto Paesi europei ed è il primo esempio di contingente Nato impegnato senza la parteci¬ pazione di militari americani. Della Forza fanno parte anche 250 italiani: reparti di fanteria blindata, elicotteristi, trasmissioni, logistica e genio agli ordini del colonnello Nicola Tota, dislocati nei pressi dell'aeroporto militare di Petrovac a pochi chilometri dal confine con il Kosovo. Poco più a Nord, a Kumunovo si trova lo Stato Maggiore del contingente. In caso di emergenza saranno proprio i piloti dei nostri «Mangusta» a dover trarre in salvo gli ispettori dell'Osce se feriti, impossibilitati a muoversi o rimasti bloccati in un campo di mine. Durante il giorno di Natale, il sottosegretario Ranieri ha portato gli auguri ai soldati italiani, fra i quali però serpeggia un certo scontento per la mancata definizione delle loro retribuzioni. Il governo non ha d'altra parte ancora reso noti i costi della missione di 12 mesi, che graveranno comunque sul bilancio del ministero della Difesa. Maurizio Moiinari Entro 1'11 gennaio il contingente dovrebbe diventare operativo «Difendere gli ispettori è compito di noi serbi» Gli italiani sono 250 dislocati al confine tra Macedonia e Kosovo I compiti di emergenza assegnati ai nostri elicotteri Soldati italiani francesi, tedeschi e canadesi in Macedonia durante la Messa di Natale a Kumanovo

Persone citate: Dimitrov, Holbrooke, Marcel Valentin, Maurizio Moiinari, Milosevic, Nicola Tota, Slobodan Milosevic, Umberto Ranieri, Wesley Clark