In Kosovo esplode la guerra di Natale
In Kosovo esplode la guerra di Natale Rastrellamenti dopo l'uccisione di soldati e civili. L'Alleanza Atlantica avverte Milosevic In Kosovo esplode la guerra di Natale Nuova offensiva serba ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO Verso le 11 di ieri mattina l'artiglieria pesante serba ha cominciato a bombardare il villaggio di Obrance, sulla strada Pristina-Podujevo, nel Kosovo settentrionale. L'attacco, affermano le autorità jugoslave, è scattato come rappresaglia per l'uccisione di un serbo da parte degli albanesi. Secondo la testimonianza della moglie il sessantacinquenne Milovan Radojevic è stato ammazzato sulla soglia di casa poco dopo le nove. Quella dei Radojevic è l'unica famiglia serba rimasta del villaggio. A detta della donna sarebbero stati i guerriglieri dell'esercito di liberazione del Kosovo a uccidere il marito. In realtà la nuova offensiva delle truppe di Milosevic nel Kosovo è iniziata due giorni fa nella zona di Podujevo, da dove sono fuggiti migliaia di civili albanesi. Belgrado ha mandato sul posto ingenti forze dell'esercito e della polizia speciale. Lunedì a Podujevo è stato ucciso un poliziotto serbo. Il massiccio intervento militare contro gli albanesi sarebbe una risposta a questo attentato. Gli albanesi sostengono invece che sono stati costretti a rispondere al fuoco. Dopo due giorni di violente battaglie, ieri la situazione appariva più calma. Secondo i verificatori dell'Osce che hanno il compito di vegliare sulla fragile tregua kosovara, sembrava perfino che le truppe di Belgrado stessero per ritirarsi. Ma poi sono riesplosi i combattimenti. Ci sarebber morti e feriti dalle due parti, ma non si sa ancora il numero delle vittime. Il capo della missione dell'Osce, il diplomatico americano William Walker sta cercando di negoziare una nuova tregua tra le due parti, mentre la Nato segue con preoccupazione lo sviluppo della situazione. Le fonti albanesi affermano che la nuova offensiva fa parte di un preciso piano politico del regime di Belgrado: «I serbi intendono fare la pulizia etnica del Kosovo, distruggendo le basi della società albanese e dell'economia locale per impedire all'Uck di portare a termine la lotta per la libertà e l'indipendenza» ha dichiarato il portavoce dei guerriglieri separatisti albanesi Jakup Krasniqi. Dopo i primi attacchi delle truppe di Milosevic l'Uck ha proclamato non valido l'accordo di cessate il fuoco raggiunto due mesi fa a Belgrado dal supermediatore americano Richard Holbrooke. «Per il momento l'esercito di liberazione del Kosovo può trattenersi, ma ia tregua non può essere unilaterale» ha detto Krasniqi, aggiungendo che l'Uck si limita ad azioni difensive. Ma la violenza cresce di ore in ora. Le unità jugoslave sono entrate in giornata nel villaggio di Radovce. Adducendo a pretesto la ricerca di armi nascoste hanno perquisito ogni casa albanese maltrattando la gente. Due attivisti della Lega democratica del Kosovo, il maggiore partito albanese guidato dal leader moderato Rugova, sono stati picchiati a sangue. Il giornale in lingua albanese «Koha Ditore» ha pubblicato un appello del portavoce dei guerriglieri separatisti ai politici locali: «E' tempo di cessare ogni attività politica e di organizzare un meccanismo esecutivo per aiutare l'Uck a combattere per la tanto desiderata indipendenza del Kosovo». Di fronte alla situazione di emergenza sono scesi in campo i verificatori dell'Osce che hanno visitato la zona degli scontri. William Walker ha parlato con i comandanti dell'esercito jugoslavo e con i dirigenti del- l'Uck, ricordando che la Nato è pronta a intervenire, soprattutto nel caso di un attacco contro gli osservatori internazionali. Intanto a Belgrado il presidente Milosevic ha effettuato una nuova purga nelle file dell'esercito. Dopo il siluramento del capo di stato maggiore, generale Perisic, un mese fa, ieri è stata pubblicata la lista delle nuove nomine che ha confermato la caduta in disgrazia di molti ufficiali di altissimo rango. Ingrid Badurina Gli indipendentisti sospendono la tregua unilaterale: «C'è un piano per la pulizia etnica» Nuova purga ai vertici del potere jugoslavo, epurati i massimi gradi dell'esercito
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