«Abboneremo i ricognitori Usa e inglesi»

«Abboneremo i ricognitori Usa e inglesi» L'annuncio dopo che la contraerea aveva fatto fuoco per un attacco fantasma. Washington: ci difenderemo «Abboneremo i ricognitori Usa e inglesi» // vice di Saddam minaccia gli aerei che pattugliano la «no-fly zone» BAGHDAD. «Adesso, qualsiasi violazione dello spazio aereo iracheno sarà affrontato dal fuoco» della contraerea: la minaccia è stata proferita ieri sera dal vicepresidente iracheno Taha Yassin Ramadan, in un'intervista alla tv Al-Jazira del Qatar. Alla domanda dell'intervistatore se il governo iracheno intenda accettare ancora i voli di ricognizione di aerei britannici e statunitensi nelle zone di interdizione di volo nell'Iraq meridionale e settentrionale, Ramadan ha risposto che contro quei voli entrerà in azione la difesa contraerea. L'intervista è stata concessa a Baghdad poche ore dopo che il regime iracheno aveva annunciato un attacco aereo «nemico» respinto dalle proprie artiglierie contraeree. Attacco smentito da Washington e Londra, secondo le quali si trattava in realtà di un volo di aerei da ricognizione bri¬ tannici. «Le batterie anti-aeree dell'Iraq hanno sparato contro due aerei Tornado britannici che pattugliavano la no-fly zone a Sud dell'Iraq» ha riferito il Pentagono. Le zone di interdizione di volo sono fasce territoriali dell'Iraq meridionale e settentrionale sulle quali l'Onu impone l'assenza di mezzi aerei iracheni, per proteggere le popolazioni locali da ritorsioni del regime di Baghdad. Il regime iracheno non ha mai riconosciuto validità a questa imposizione. Gli aerei statunitensi e britannici partecipanti alle operazioni contestate, ha sottolineato Ramadan, decollano da basi situate in Arabia Saudita ed in Kuwait. Quanto agli aerei francesi, «pare, ma non possiamo darlo per certo - ha soggiunto - che da qualche tempo la Francia non partecipi più a queste operazioni». Ba¬ ghdad ieri ha accusato senza mezzi termini la Francia di aver tacitamente appoggiato l'attacco anglo-americano contro l'Iraq e di aver finto pubblicamente di condannarlo. La stampa ufficiale irachena ha preso di mira ieri per la prima volta la Francia, accusando il governo di Parigi di «aver saputo da molte settimane dell'attacco, ma di non aver fatto nulla per impedirlo». Yassin Ramadan ha spiegato che non sarà mai concesso, dopo i bombardamenti effettuati da Usa e Gran Bretagna là scorsa settimana, di tornare in Iraq agli ispettori dell'Unscom (la commissione spedala dell'Orni incaricata di controllare il disarmo iracheno). Una decisione questa presa ieri dal Parlamento iracheno. Circa gli ormai «defunti» rapporti tra Baghdad e l'Unscom, il Parlamento ha ribadito «la sua pre¬ cedente decisione di rompere le relazioni con l'Unscom, seppellite dall'aggressione prezzolata di americani e britannici» ed ha respinto il ritorno degli ispettori in Iraq «qualunque sia il pretesto invocato». «Ora, dopo l'aggressione... il risultato è che le ispezioni della commissione speciale sono finite, e questo è definitivo», ha aggiunto il vice presidente iracheno, ripetendo che il suo Paese non accetterà «alcuna cooperazione» con l'Onu se il Consiglio di sicurezza non «toglierà l'embargo e non riconoscerà che i raid americani e britannici sono stati una flagrante aggressione contro la sovranità e la sicurezza dell'Iraq». Gli Stati Uniti da parte loro rispondono che continueranno a far rispettare la zona d'esclusione aerea in Iraq. «Non abbiamo cambiato la nostra missione», ha detto il Pentago- no poco dopo la minaccia di Baghdad di abbattere gli aerei che violano lo spazio aereo del Paese. «Siamo a conoscenza della dichiarazione», ha detto il portavoce Paul Phillips. «L'Iraq conosce bene - ha aggiunto - qual'è la sua responsabilità rispetto alla zona di esclusione». «I nostri aerei mantengono un'alta capacità e siamo in grado di rispondere alle minacce», ha concluso il portavoce. [Agi-Ansa] Una seduta del Parlamento iracheno

Persone citate: Paul Phillips, Taha Yassin Ramadan, Yassin Ramadan