Nella Catania bene un pub a luci rosse di F. A.
Nella Catania bene un pub a luci rosse L'operazione scattata dopo la denuncia delie mogli di alcuni avventori Nella Catania bene un pub a luci rosse Esibiva casalinghe e studentesse nude in gabbia CATANIA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Nude, chiuse in una gabbia appesa al soffitto, e tutto per noia, insoddisfazione o bisogno. Un gruppo di belle ragazze, qualcuna sposata, molte studentesse con l'assillo di far quadrare il bilancio, si esibiva in topless ma anche completamente nude per poche lire per sera, all'insaputa di mariti e fidanzati. In un pub del lungomare, file di clienti della Catania-bene ogni ime settimana si contendevano un tavolo al «Notte e note», un locale angusto e poco appariscente ma da qualche mese divenuto frequentatissimo. Insospettabili del sesso disposti a pasteggiare, male a quanto dicono i carabinieri, ma con champagne da 50 mila lire alla bottiglia, pur di potere sollevare gb occhi al soffitto e guardare giovani donne, cinque o sei a serata, esibirsi in dilettantistici spogliarelli e, magari, offrire loro una coppa di champagne al loro tavolo. Se a tutto questo c'era anche un seguito, nessuno sa dirlo. I carabinieri sospettano che qualcuna delle casalinghe dello spogliarello possa anche essersi prostituita al termine della serata, ma non ci sono prove. Da qualche giorno il «Notte e note» è chiuso, i sigilli alla porta, per la delusione dei tanti assidui frequentatori, signori di tutte le età appassionati di spogliarelli di non professioniste, e che per questo devono dire grazie alle loro mogli che due mesi fa hanno più volte chiamato il «112» per lamentarsi del fatto che i loro uomini la sera si infilavano in quel locale e spendevano un sacco di soldi, sottraendoli al bilancio familiare. Alla fine della prima visita dei militari era arrivata per il gestore del locale, una donna di 46 anni, una denuncia per la mancanza di licenza per tenere quel tipo di spettacoli e per la scarsa igiene nella conservazione dei cibi. Ma, evidentemente, non è bastato. L'altra sera, i «lupi» dei carabinieri sono tornati e hanno trovato la stessa situazione. Risultato: il locale questa volta è stato sequestrato, la proprietaria nuovamente denunciata, le signorine e gli avventori identificati. Le ragazze sono state poi interrogate. Tutte hanno raccontato di farlo nel tempo libero o per qualche soldo; tutte hanno negato che alle loro esibizioni in quella gabbia di ferro appesa al tetto ci fosse poi un seguito più piccante. Una studentessa universitaria «fuori sede» ha raccontato di aver scelto questo tipo di performance per raccogliere il denaro per pagare le esose tasse universitarie. Una casalinga trentenne, in procinto di separarsi dal marito, ha ammesso di averlo fatto «perché delusa». Un'altra ha detto che aveva sempre sognato di fare l'attrice e di avere così soddisfatto quella sua passione. [f. a.]
Luoghi citati: Catania
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