«Indagini frettolose, scarcerazioni giuste»

«Indagini frettolose, scarcerazioni giuste» Milano, il consigliere attacca: le garanzie del nostro ordinamento valgono anche per i cittadini albanesi «Indagini frettolose, scarcerazioni giuste» Bimbi-schiavi, Spataro al Csm: difendete la decisione del gip MILANO. Giudizi severi di Armando Spataro, componente del Consiglio superiore della magistratura per i Movimenti Riuniti, nei confronti dell'indagine che ha portato all'arresto di venti albanesi accusati da un ragazzo loro connazionale di aver schiavizzato lui ed altri 20 bambini e 12 adulti, anche loro albanesi, costringendoli a chiedere l'elemosina nel Milanese. Spataro difende il Gip Cesare Tacconi dalle critiche per non aver convalidato il fermo degli indagati per insufficenza di indizi, il che ha portato alla immediata scarcerazione dei fermati. Infine Spataro annuncia che chiederà al Csm di «aprire una pratica che consenta di valutare i fatti e, se necessario, determinare interventi a tutela della professionalità e dell'immagine del dottor Tacconi». «La vicenda delle scarcerazioni - sostiene Spataro - ha scatenato la consueta aggressione nei confronti di chi esercita scrupolosamente la giuri- sdizione. Coloro che hanno lanciato accuse nei confronti del magistrato avrebbero potuto e dovuto considerare, innanzitutto, che le garanzie previste dal nostro ordinamento esistono e valgono anche per i cittadini albanesi e che, talvolta, le cosiddette "brillanti operazioni di polizia", la cui illustrazione nel corso di intempestive confe¬ renze stampa costituisce ormai un conosciuto rituale, nascondono indagini condotte in modo approssimativo ed affrettato, sorrette da elementi che è arduo definire "prove processuali"». Per Spataro «sarebbe bastato attendere ed informarsi compiutamente sulla vicenda, che tra l'altro rischia di scatenare l'ennesimo moto di xeno¬ fobia, per sapere, ad esempio, che il minore parte lesa aveva dato una descrizione del suo sfruttatore incompatibile con le caratteristiche del fermato cui quel ruolo si attribuiva (tra l'altro, assenza di un vistoso tatuaggio sulla spalla che pure il minore aveva indicato); o che sono stati rilasciati alcuni cittadini albanesi la cui posizione appariva non di¬ versa da quella dei fermati (anzi, appariva forse maggiormente qualificata dal possesso, in un caso, di una consistente somma di denaro); o che è stata fermata una donna cui poteva essere attribuito solo il ruolo di prostituta sfruttata». «Queste ed altre circostanze, desumibili facilmente dal provvedimento del magistrato - conclude Spataro -, confermano che la giustizia in Italia è sempre terreno di scontro, senza il necessario ancoraggio ai fatti». Ieri il pubblico ministero Bruna Albertini, che si era vista rifiutare la convalida dei fermi, era in ufficio per proseguire l'indagine ed ha interrogato alcune persone. La principale difficoltà è quella dell'identificazione certa degli indagati che, dopo la scarcerazione, hanno fatto perdere le tracce. Il magistrato potrebbe chiedere tra non molto al giudice che nei confronti di tutti o alcuni sia emessa un'ordinanza di custodia cautelare. [Ansa]

Persone citate: Armando Spataro, Bruna Albertini, Cesare Tacconi, Spataro

Luoghi citati: Italia, Milano