Romiti «Mai parlato con La Ganga»
Romiti «Mai parlato con La Ganga» Caso Intermetto Romiti «Mai parlato con La Ganga» ROMA. «Escludo di aver mai parlato con Giusy La Ganga lex parlamentare psi, ndr) di problemi legati al finanziamento del partito e escludo che lui mi abbia accennato a questo problema». Lo ha detto ieri l'ex presidente della Fiat Cesare Romiti, intervenendo per la prima volta al processo per il giro di tangenti legato all'Intermetro che lo vede imputato di concorso in corruzione insieme con l'ex responsabile della sede romana della Fiat Umberto Belliazzi. Romiti ha chiesto ai giudici della VI sezione del tribunale di intervenire dopo che La Ganga, convocato in virtù del nuovo articolo 513 come testimone imputato di reato connesso, si era avvalso della facoltà di non rispondere. Il Pm Giancarlo Amato aveva quindi letto alcuni stralci di verbali di interrogatori dell'ex deputato in cui si faceva riferimento a suoi rapporti con dirigenti della Fiat con particolare riguardo a finanziamenti destinati al Psi. «In 24 anni che sono stato a Torino - ha detto Romiti - ho incontrato La Ganga non più di due-tre volte. Una volta, allo stadio, mi chiese un incontro: era preoccupato perché a Torino stava emergendo un concorrente, Gianmauro Borsano che pareva godere le simpatie di Craxi. La Ganga voleva rafforzare certi rapporti perché temeva di essere escluso dalla vita cittadma». L'ex presidente Fiat è intervenuto una seconda volta dopo la lettura di verbali di interrogatorio riguardanti Clemente Signorone, ex dirigente del gruppo Fiat che si era avvalso della facoltà di non rispondere. In particolare, parlando in merito ai riferimenti fatti da Signoroni su spese sostenute dal gruppo, ha sottolineato : «Voglio precisare che si tratta di spese regolarmente registrate in bilancio». Chi non si è avvalso della facoltà di non rispondere è stato, invece, Giuseppe Garesio, segretario regionale del Psi nel periodo 1988-93 sentito anch'egli come testimone indagato di reato coimesso, ha parlato di un incontro avuto con Romiti «grazie a De Michelis» alla fine degli anni '80. «Era un incontro 9 fifli amichevoli, mi serviva per creare un clima di consenso e in prospettiva, per la mia carriera politica. Non si parlò di finanziamenti al partito. Sbocchi finanziari ci furono invece con Mosconi e Pomodoro (ex dirigenti di Fiat Impresit, ndr)». [Ansa]
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