«Attento, Professore»»
«Attento, Professore»» «Attento, Professore»» L'expresidente: Amato è in pista LA GUERRA DEI MODERATI LE polemiche di fine d'anno sul centro, i rapporti tra l'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga e gli eredi della galassia democristiana possono minare la candidatura di Romano Prodi (già presidente del Consiglio) alla Commissione Europea? Ci sarebbero, e quali, candidature alternative? Può il rifiuto di Prodi a rinunciare alla sua creazione vincente, l'Ulivo, minare il suo futuro di commissario europeo? Sono domande che circolano nella Roma prenatalizia e le abbiamo poste direttamente al senatore Cossiga. A che punto è la candidatura Prodi come commissario europeo? «La candidatura di Prodi è stata avanzata da me stesso, e ha poi raccolto l'adesione di Marini, Dini e del presidente D'Alema. Noi, credo di poter parlare anche a nome degli altri proponenti, restiamo persuasi che la candidatura Prodi sia nell'interesse del Paese e riconosca i meriti da lui acquisiti in Italia. La sua resistenza attuale, di cui apprezzo la coerenza etica e politica, ad accettare la candidatura come popolare alle elezioni europee finirà però con il creare grosse difficoltà anche al presidente D'Alema». Quali difficoltà? Che rapporto c'è tra la dialettica politica italiana e la gestione europea? «Non vedo come in Europa potrebbe avere libero corso qualcosa che non è né socialista, né popolare. Qualcosa che sarà anche nobile, ma in Europa non esiste: parlo dell'Ulivo. Di fronte alle resistenze di Prodi, noi saremmo costretti, nell'interesse del Paese e dell'Europa, a verificare in che modo potrebbero provocare il fallimento della candidatura italiana. Al punto, magari, da sacrificare l'amicizia di parte, o per meglio dire politica e culturale». Rischia di saltare la candidatura Prodi? «L'interesse a una chiarificazione e semplificazione del quadro politico popolare in Italia non può farci dimenticare gli interessi del Paese». Ha già in mente una candidatura alternativa? «Di fronte alle resistenze di Prodi dovremmo portarci rapidamente a una nuova candidatura italiana, quella di Giuliano Amato che, per essere socialista, potrebber meglio essere recepito dai nostri partner europei». Amato? E' già una scelta o solo un'ipotesi? «Sono decisioni gravi e da prendere subito. In massima parte dipendono dall'atteggiamento politico finale di Romano Prodi in ordine alle sue opzioni definitive, in Italia e in Europa». La parola passa quindi a Prodi: il senatore Cossiga sembra avere fatto la sua scelta: senza accordo in Italia, niente candidatura comune in Europa». [r. i.] «Senza accordo in Italia non può diventare Commissionario europeo»
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