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La replica dello scrittore La replica dello scrittore «Sì, il mio spettacolo è proprio antitelevisivo» TORINO. Alessandro Baricco è nella sua casa di Revigliasco, sulla collina di Torino. Leggermente ingrassato («è la vita matrimoniale»), su Raidue ha raccontato gli ultimi cinque minuti del «Guglielmo Teli» di Rossini, come faceva ai tempi dell'«Amore è un dardo», sulla Raitre gughelmina. Ha raccontato alcuni trucchi rossiniani, ha spiegato come nasce quella che per tanti è soprattutto «la musica dell'Eurovisione». Ha raccontato anche il finale (gli devono piacere, i finali) del «Cyrano de Bergerac» di Rostand, ha evocato quel «pennacchio», vanto ultimo del grande spadaccino. Con il gruppo di «Totem» ha ottenuto un milione 136 mila spettatori, che per una prima serata sono pochi: «Ma sono comunque molti di più di quelli che mi seguivano ai tempi del "Dardo" o di "Pickwick"». Ha confemiato di essere un grande affabulatore, di saper «bucare» 0 teleschermo. Naturalmente, nega di essere deluso dagli ascolti, nega che il programma fosse un insieme eterogeneo di brani. «Lo spettacolo - dice - è nato per il teatro, nel momento in cui sceglievamo i pezzi, non ci chiedevamo se sul video potevano fun- zionare o no. Li sceglievamo perché ci piacevano. Mi rendo perfettamente conto che lo spettacolo è antitelevisivo. Tutto antitelevisivo: i temi, i tempi, il linguaggio. Lo so chèTAuditel condiziona molto, e per questo penso che tutte quelle persone io non sarei mai riuscito a coinvolgerle fcon il teatro, con i libri. La lettera di Rilke che ha letto Vacis: non la conoscevo nemmeno io. Adesso la conosce un milione di persone. E' stato importante sperimentare la prima serata: e Freccerò è uno che fa in modo che le cose succedano». Freccerò vorrebbe che lei facesse ancora televisione. «La televisione mi diverte, ma mi stanca. Va bene una volta ogni tanto. A me piace soprattutto quell'altro mestiere. I libri». [al. co.] Gabriele Vacis è autore di «Totem» con Alessandro Baricco