Gabbianello, un volo di colori

Gabbianello, un volo di colori PRIME CINEMA Il bel disegno della Lanterna Magica, sospeso tra passato e futuro Gabbianello, un volo di colori Sepùlveda offre la sua voce al poeta IL cartone animato italiano più natalizio, più costoso (10 rniliardi), più grazioso, più affettuoso ed elegante nel suo disegno che ricorda le classiche illustrazioni dei libri per bambini anziché evocare i manga giapponesi o le esasperazioni del grottesco elettronico, «La gabbanella e il gatto» di Enzo d'Alò, trasferisce in immagini il romanzo di Luis Sepùlveda edito da Salani, «Storia di una gabbanella e del gatto che le insegnò a volare», tradotto in dodici lingue, venduto nel mondo in quasi un milione e mezzo di copie. Storia esemplare, edificante. Un gabbiano femmina morente per la pazzia degli uomini, perché il petrolio gettato in mare la intossica e le immobilizza le ali, affida il suo uovo a uno dei gatti del porto, Zorba, facendosi promettere che non lo mangerà, che lo coverà, che assisterà il nascituro e gli insegnerà a volare. Dall'uovo esce una vivace gab- bianella con le zampe troppo lunghe, che subito si convince di essere pure lei un gatto, condivide l'esistenza dei gatti, litiga con un gattino petulante e sbruffone, subisce l'ostilità dei nemici dei gatti che non sono i cani ma i topi cattivi e invadenti («Presto sarà nostra tutta quanta la città»); ci vorrà l'intervento di un poeta che ha la voce di Sepùlveda perché la gabbanella impari a volare e se ne vada ad ah spiegate tra i suoi simili. Il film attenua la polemica ecologica del romanzo, inventa un nuovo personaggio che è il piccolo gatto rosso Pallino, fa parlare il gatto Zorba con la voce di Carlo Verdone e il Grande Topo capo degli avversari con la voce di Antonio Albanese, trasmette civili messaggi di tolleranza («Ti voghamo ancora più bene perché sei diversa da noi», dice il gatto alla gabbanella) e di necessità della cultura («La soluzione è sempre nei libri», la bi- blioteca e le enciclopedie a cui ricorre il gatto Diderot offrono in ogni circostanza una via d'uscita), usa la musica e le canzoni per dare brio e divertimento alla storia. Ma al centro rimane il disegno realizzato dalla Lanterna Magica, come nei precedenti film d'animazione di d'Alò, «La freccia azzurra», «Kamillo Kromo» e «Le nuove avventure della Pimpa» con i personaggi di Altan. Il disegno (Walter Cavazzuti ha fatto i protagonisti, Michel FuzeUier le ambientazioni) è tondeggiante, curvilineo, delicato, soffice, ha colori brillanti e vitali (soltanto i topi delinquenti presentano toni cupi), ha un tocco di passato e presente, di tradizionale e nuovissimo: e non è per nulla aggressivo, finalmente. Lietta Tornabuoni LA GABBANELLA E IL GATTO di Enzo d'Alò Direttore delle animazioni Silvio Pautasso Animazione Italia, 1998 Cinema Adua, Nazionale, Eliseo e Valentino di Torino Mignon e Gloria di Milano Ambassade, Atlantic, Broadway Capito!, Capranlca, Excelslor Golden, Quirinale, Sala Traisi Rite, Rouge et Nolr e Warner Vlllage di Roma Una scena da «La gabbanella e il gatto»

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