«Strehler, accusato ingiustamente, pensò al suicidio»

«Strehler, accusato ingiustamente, pensò al suicidio» La Jonasson rivela «Strehler, accusato ingiustamente, pensò al suicidio» MILANO. Nel 1992, quando fu messo sotto accusa per truffa, Giorgio Strehler era così disperato da pensare al suicidio. A un anno dalla scomparsa del regista, avvenuta la notte di Natale del '97, la vedova Andrea Jonasson rivela che il regista «voleva lasciarsi morire». «Giorgio allora era più che morto - ha detto l'attrice -. Ogni giorno mi parlava del suicidio. Avevo paura che prendesse un coltello e la facesse finita. Aveva lasciato Milano, dicendo che voleva dimettersi da italiano. Io ho sciolto tutti i contratti, e sono stata l'unica a stargli vicina per un anno, nella casa di Lugano, anche se qualcun'altra si attribuisce questo merito». La Jonasson non fa il nome di Mara Bugni, la donna che era accanto a Strehler al momento della morte e con la quale ha poi ingaggiato una battaglia giudiziaria. E aggiunge: «Mi diceva: non ho fatto altro che dedicare la mia vita al Piccolo», ricordando che i media riportarono appena la notizia che Strehler era stato assolto in primo grado.

Persone citate: Andrea Jonasson, Giorgio Strehler, Jonasson, Mara Bugni, Strehler

Luoghi citati: Lugano, Milano