I Btp agguantano i Bund tedeschi di Stefano Lepri
I Btp agguantano i Bund tedeschi I Btp agguantano i Bund tedeschi Ciampi: è una promozione per il governo ROMA. Se qualcuno temeva che negli ultimi giorni prima dell'Euro gli speculatori si facessero vivi, è casomai del contrario che occorre preoccuparsi. Sono perfino troppo ottimisti sull'Italia. Ieri sui mercati è giunta praticamente ad azzerarsi, con un record di due centesimi poco prima delle 14, la differenza dei tassi di interesse sui titoli a 10 anni tra Italia e Germania, che nel '95 era stata anche di 650 centesimi. Una simile quotazione esprime non soltanto la fiducia che lira e marco tedesco divengano e rimangano la stessa moneta, ma anche che lo Stato italiano sia altrettanto buon debitore che lo Stato tedesco (cosa non vera secondo gli esperti). Naturalmente si tratta di «un risultato storico» per il ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi, che quell'indice (lo vspread Btp-Bund» per i tecnici) ha usato per anni come bussola. «All'inizio della legislatura» ovvero quando si insediò al Tesoro nel '96, ricorda, era a 360; il risultato di ieri «è ancor più significativo se si considera che Paesi Euro con un debito pubblico inferiore della metà a quello italiano presentano oggi un differenziale superiore al nostro. Ciò significa che i mercati individuano nell'economia italiana grandi potenzialità di sviluppo e considerano appropriata la politica di riforma attuata dal governo». Il «termometro del merito di credito del Paese» come lo chiama il ministro del Tesoro, segna per ora la scomparsa di ogni febbre. Negli uffici studi delle grandi organizzazioni economiche internazionali, come Fmi e Ocse, da anni si disegnavano grafici in cui la linea spezzata di quell'indice dei tassi italiani a 10 anni veniva intersecata dalle date degli eventi politici, alle quali mostrava una grande sensibilità. Il livello peggiore lo si toccò quando la manovra di emergenza del governo Dini rischiava di non passare in Parlamento. Nei tempi dell'Ulivo lo «spread BTp-Bund» è stato quasi sempre in discesa, salvo impennarsi quando Bertinotti gridava. E' probabile, secondo gli operatori, che nei prossimi giorni una differenza con la Germania, giustificata dall'alto livello del debito pubblico italiano, si ricrei e si stabilizzi, a 15-20 centesimi. Ma sta di fatto che l'euforia dei mercati corre avanti alla prudenza della Banca d'Italia, unica tra le 11 banche centrali dell'Euro a non aver omologato pienamente il tasso di sconto. Anzi, secondo alcuni, sarebbe proprio il tasso di sconto non ancora allineato a determinare un fin troppo copioso afflusso di capitali esteri in Italia. Per il tasso di sconto, in ogni caso, è questione di ore. Dopo che ieri Fabrizio Saccomanni, l'alto dirigente della Banca d'Italia incaricato del passaggio all'Euro, ha previsto per lunedì 28 «l'annullamento di tutti i differenziali sui mercati», la decisione è attesa per oggi. Con questa che sarà la sua ultima variazione, il tasso di sconto sulla lira dovrebbe scendere dall'attuale 3,5% al 3% o più probabilmente al 2,75%, alla pari del «tasso-pavimento» provvisorio fissato ieri dalla Banca centrale europea. Dalle cifre della finanza, la lira comincerà a scomparire il 30, giorno per cui il Tesoro ha annunciato la prima asta di titoli di Stato in Euro. Escluse ormai le «turbolenze» speculative, l'energia delle banche centrali è concentrata contro l'unico nemico residuo: l'incidente tecnico. Un solo passaggio sbagliato nel mutare i conti da monete nazionali in Euro, in qualche punto della rete elettronica che costituisce i mercati e il sistema dei pagamenti, causerebbe vasti blocchi. «I test di funzionamento che abbiamo fatto sono tranquillizzanti,» sostiene Saccomanni: «Iniziando la conversione alle ore 17 del 31 dicembre, dovremmo completare tutto per le 8 di domenica 3 gennaio, restando con un giorno cuscinetto per interventi di emergenza». Intanto, la mattina del 31 la Zecca cornerà la prima monetina in Euro; anticipata dalie monete di cioccolata che Ciampi regalerà per la Befana degli impiegati del Tesoro. Stefano Lepri
Persone citate: Bertinotti, Carlo Azeglio Ciampi, Ciampi, Dini, Fabrizio Saccomanni, Saccomanni
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