«Dai mercati un bonus per l'Euro»
«Dai mercati un bonus per l'Euro» Messaggio per Bankitalia: siete autonomi sino a fine mese, poi i tassi andranno al 3% «Dai mercati un bonus per l'Euro» Duisenberg: c 'è fiducia, tutti sono pronti al lancio FRANCOFORTE DAL NOSTRO INVIATO «Fino al 31 dicembre tutte le banche centrali nazionali dispongono ancora interamente della propria sovranità di politica monetaria». Con questa osservazione di fatto, il presidente della Banca centrale europea (Bce), l'olandese Wim Duisenberg, ha voluto evitare di prendere posizione, ieri sera a Francoforte, sulla sorprendente continuazione dell'anomalia italiana in materia di tassi d'interesse. Dall'incontro di Duisenberg con i giornalisti, non è affiorata infatti ancora una spiegazione della scelta della Banca d'Italia di ritardare il completamento della convergenza dei tassi d'interesse dal 3,5% attuale fino al livello a cui sono già giunti gli altri dieci Paesi partner dell'euro. Duisenberg, che aveva esplicitamente criticato a inizio dicembre l'eterodossia del governatore italiano, Antonio Fazio, si è ben guardato dal far trapelare nuovamente segnali di divisione all'interno del Consiglio diretti vo della Bce a ormai pochissimi giorni dal varo della moneta unica. L'intenzione di Fazio di far uso in modo macroscopico delle proprie prerogative di politica monetaria d'altronde segnala una presa di distanza da Francoforte che non può essere interpretata come puro frutto di stravaganza. Se non fosse per la mancata convergenza dei tassi italiani, che comunque è destinata a risolversi in una questione di giorni se non di ore, tutti gli ormeggi attorno alla corazzata del'euro sarebbero pronti per essere mollati quando, tra 1' 1 e il 4 gennaio, la Bce assumerà interamente la propria responsabilità sull'euro e sulla politica monetaria comune degli undici Paesi. Ieri il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha confermato che il tasso d'interesse delle prime operazioni di finanziamento in pronti contro termine del sistema finanziario dell'euro avverrà al livello del 3,0%, già indicato dalle Banche nazionali il 3 dicembre scorso. Attorno a questo livello sono stati fissati i livelli dei tassi di deposito presso la Bce (al 2,0%) e di prestito marginale dalla Bce (4,5%). L'ampiezza del «corridoio» costituito da questi due livelli è oggetto di valutazione da parte degli osservatori della politica della Bce. I governatori tuttavia hanno deciso ieri di adottare una sorta di regime transitorio per la fase iniziale di vita del'euro fissando il tasso del credito marginale al 3,25% e quello di deposito al 2,75% per il periodo dal 4 al 21 gennaio. Si tratta di una forte precauzione attraverso la quale la Bce cerca di orientare rigidamente l'operatività del mercato in una fase in cui è necessario evitare che le condizioni di liquidità risentano del complesso intreccio dei flussi monetari nel nuovo grande mercato in euro. Duisenberg ha dichiarato che i governatori sono determinati a cessare il regime transitorio al 21 gennaio, ma non si è sentito di escludere la possibilità di un prolungamento. Per quanto grandi siano infatti gli sforzi di preparazione del varo della nuova moneta nessuno è obiettivamente in grado di valutare Fissatoper l'aprevistSi va dad un quali saranno le condizioni di operatività nei primi giorni e nelle prime settimane. La Bce si è sforzata comunque di creare una situazione di stabilità e certezza in modo da anticipare la formazione delle aspettative dei mercati. In particolare ciò è avvenuto con la fissazione del tasso del 3,0% che, come ha ribadito ieri Duisenberg, «resterà fermo per tutto l'orizzonte di tempo oggi prevedibile». Secondo Duisenberg d'altronde le condizioni di stabilità monetaria entro cui avviene il varo dell'euro sono ottimali. Il presidente della Bce ha assicu¬ rato di non vedere «segnali né di inflazione, né di deflazione». Duisenberg ha osservato che «il 3,0% è un tasso storicamente molto basso. La decisione coordinata di convergere a quel livello va letta come una vera decisione di politica monetaria». Secondo l'eurogovernatore «attualmente non vi è ragione di modificare ancora i tassi, quanto al calo di quelli a lungo termine è la conferma del bonus di credibilità antinflazionistica» con cui comincia la vita dell'euro e della Bce. Il gradimento dei mercati è indispensabile al successo della moneta. Il presidente della Banca di Francoforte ha cercato di ridimensionare i perìcoli di deflazione e di calo molto accentuato delle economie. Ha invece voluto lanciare un nuovo allarme ai governi affinché rispettino gli impegni presi «da loro stessi» col Patto di Stabilità che disciplina le finanze pubbliche degli undici Paesi dell'euro. [c. b.] Fissato il corridoio dei saggi per l'avvio della moneta previsto a gennaio Si va da un minimo del 2% ad un tetto massimo del 4,5% «Per quello che vediamo il costo del denaro resterà fermo al livello attuale» «Non ci sono pericoli di un aumento dei prezzi né di una deflazione» * * ★ . ★ ***** Il presidente della Banca centrale europea, Wim Duisenberg
Persone citate: Antonio Fazio, Duisenberg, Wim Duisenberg
Luoghi citati: Francoforte
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