Borrelli: serve una banca dati per i clandestini

Borrelli: serve una banca dati per i clandestini Dati insufficienti Borrelli: serve una banca dati per i clandestini MILANO.«Servono delle schede alfanumeriche, simili a quelle per il codice fiscale, che contengano le caratteristiche fisiche e le impronte digitali e che siano consultabili facilmente e rapidamente in tutto il territorio». E' quanto propone il procuratore capo di Milano, Francesco Saverio Borrelli, per cercare di risolvere il problema degli extracomunitari, giunti clandestinamente in Italia, che, quando hanno a che fare con la giustizia, forniscono false generalità. Secondo Borrelh è poi «necessario raccogliere tutti questi dati in una banca il più ampia possibile», poiché quella attuale, della polizia, è «ottima, ma ormai insufficiente». E bisogna anche perfezionare il sistema di ricerca dati. L'esperienza ci mostra - aggiunge ancora Borrelli- che chi vive ai margini della legalità cambia spesso il nome e il cognome. Spesso le Procure si trovano ad avere a che fare più volte e in più parti con le stesse persone, molte volte senza neanche saperlo». [Agi]

Persone citate: Borrelli, Francesco Saverio Borrelli

Luoghi citati: Italia, Milano